Cosa sono le malattie cardiovascolari
Il sistema cardiovascolare è costituito dal cuore e dai vasi sanguigni.
Sono numerose le condizioni che possono affliggere il sistema cardiovascolare, ad esempio endocardite, malattie cardiache di tipo reumatico, anomalie nel sistema di conduzione del cuore, … ma parlando di malattie cardiovascolari (CVD, CardioVascular Diseases in inglese) ci si riferisce in genere a:
- Malattia coronarica: deriva da una ridotta perfusione del cuore che causa dolore al petto (angina), infarto miocardico e/o insufficienza cardiaca. Rappresenta da un terzo alla metà dei casi di CVD.
- Malattia cerebrovascolare, che racchiude ictus gli attacchi ischemici transitori (TIA).
- Arteriopatia periferica: malattia che colpisce le arterie, in particolare delle gambe, causando claudicatio intermittens.
- Patologie dell’aorta, il più grande vaso sanguigni del corpo, che comprende anche aneurismi toracici e addominali.
Il termine può talvolta essere associata anche alle patologie che colpiscono le arterie di organi come reni e occhi.

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Malattia coronarica
La malattia coronarica è una condizione legata al cuore e alle sue arterie. È causata dall’accumulo di placche, che sono depositi di colesterolo e altre sostanze, nelle pareti interne delle arterie coronarie, responsabili dell’apporto di sangue ossigenato al cuore.
Con il tempo queste placche possono indurirsi o rompersi. Quando si induriscono restringono le arterie, diminuendo il flusso di sangue al cuore. Questo può causare angina, un tipo di dolore al petto che si verifica quando il cuore non riceve abbastanza sangue e ossigeno, specialmente durante lo sforzo fisico.
Se una placca si rompe può invece formarsi un coagulo di sangue sul suo sito, responsabile di un blocco del flusso di sangue che se completo e persistente conduce a un attacco di cuore (infarto). Lo stesso succede quando la placca assume una dimensione tale da occludere completamente il vaso.
Ictus e TIA
Ictus
L’ictus si verifica quando il flusso di sangue verso una parte del cervello viene interrotto, portando a un danno delle cellule cerebrali. Ci sono due tipi principali di ictus:
- Ictus ischemico: Questo tipo di ictus si verifica quando un coagulo di sangue blocca un’arteria nel cervello. È il tipo più comune di ictus.
- Ictus emorragico: Questo avviene quando un vaso sanguigno nel cervello si rompe, causando un’emorragia nel cervello. Può essere causato da condizioni come la pressione alta o la rottura di un aneurisma.
I sintomi di un ictus possono includere debolezza improvvisa o intorpidimento del viso, del braccio o della gamba, soprattutto su un lato del corpo, difficoltà nel parlare o nel comprendere, problemi di vista, difficoltà nel camminare, vertigini e mal di testa improvviso e lancinante.
L’ictus è una condizione medica d’emergenza. Un trattamento rapido è cruciale per minimizzare il danno cerebrale e le complicanze a lungo termine.
TIA (Attacco Ischemico Transitorio)
Il TIA, o attacco ischemico transitorio, è simile a un ictus, ma i suoi effetti sono temporanei, generalmente limitati a pochi minuti. È causato da un temporaneo blocco del flusso sanguigno verso una parte del cervello. Anche se i sintomi del TIA scompaiono in breve tempo, è un importante segnale di avvertimento di un possibile ictus futuro.
I sintomi del TIA sono simili a quelli dell’ictus, ma non durano a lungo. Anche in questo caso il trattamento immediato è essenziale per prevenire un ictus vero e proprio.
Malattia arteriosa periferica
La malattia arteriosa periferica (PAD, dall’inglese Peripheral Artery Disease) è una condizione medica in cui le arterie che forniscono sangue alle gambe, ai piedi, e a volte alle braccia, si restringono o si ostruiscono. Questo restringimento è solitamente causato dall’accumulo di placche di grasso e colesterolo sulle pareti interne delle arterie, un processo noto come aterosclerosi.
I sintomi più comuni comprendono:
- Claudicatio intermittens: Dolore, crampi, o fatica nelle gambe o nei muscoli delle braccia che si manifesta durante l’esercizio fisico e si allevia con il riposo. Questo dolore è spesso descritto come una sensazione di bruciore o una pesantezza. In casi più gravi, il dolore può persistere anche quando la persona è a riposo, specialmente di notte.
- Freddo a gambe o piedi: Una delle estremità può essere più fredda rispetto all’altra.
- Cambiamenti nella pelle: Cambiamenti di colore, come pallore o cianosi (tonalità bluastre), e rallentamento della crescita di unghie e peli.
- Ulcerazioni o piaghe: Piaghe che non guariscono o guariscono molto lentamente sulle dita dei piedi, i piedi o le gambe.
- Debolezza o intorpidimento a livello di gambe o piedi.
Al di là di dolore e debolezza, la PAD è una condizione seria che può portare a complicazioni gravi, come l’ulcerazione e l’amputazione degli arti, nonché aumentare il rischio di attacco cardiaco e ictus.
Malattie aortiche
Le malattie aortiche sono un gruppo di condizioni che colpiscono l’aorta, la principale arteria del corpo umano che trasporta il sangue dal cuore al resto del corpo. L’aorta è un vaso sanguigno vitale, e qualsiasi malattia che la coinvolge può avere conseguenze serie. Le principali malattie aortiche includono:
- Aneurisma dell’aorta: Si verifica quando una parte dell’aorta si indebolisce e si dilata in modo anormale. L’aneurisma può svilupparsi in qualsiasi parte dell’aorta, ma è più comune nell’aorta addominale (sotto il cuore) e nell’aorta toracica (nella cassa). Un aneurisma dell’aorta può aumentare il rischio di rottura dell’arteria, una condizione potenzialmente fatale.
- Dissezione dell’aorta: Questa condizione si verifica quando si forma una lacerazione nella parete interna dell’aorta. Il sangue può fluire attraverso questa lacerazione, dividendo (o “dissecando”) gli strati della parete dell’arteria. Ciò può portare a una rottura completa o a una riduzione del flusso sanguigno agli organi vitali. È una situazione medica d’emergenza che richiede un intervento immediato.
- Stenosi aortica: La stenosi aortica è il restringimento dell’orifizio della valvola aortica, che impedisce il flusso regolare del sangue dal cuore all’aorta. Può essere dovuta a malformazioni congenite, invecchiamento o accumulo di calcio sulla valvola.
- Coartazione dell’Aorta: È una condizione congenita in cui una parte dell’aorta è particolarmente stretta, riducendo il flusso sanguigno e aumentando la pressione arteriosa al di sopra della coartazione.
- Arterite di Takayasu e Arterite di Horton: Sono forme di vasculite (infiammazione dei vasi sanguigni) che possono colpire l’aorta e i suoi rami principali. Queste condizioni possono causare restringimento, occlusioni, aneurismi o rottura dei vasi sanguigni.
I sintomi delle malattie aortiche variano a seconda del tipo e della gravità della condizione, e in alcuni casi possono essere assenti fino a quando la malattia non diventa grave. Quando presenti, i sintomi possono includere dolore al petto, alla schiena o all’addome, difficoltà respiratorie, svenimenti e affaticamento.
Il trattamento delle malattie aortiche dipende dalla natura specifica e dalla gravità della condizione, ma una diagnosi precoce e relativo trattamento sono in genere cruciali per prevenire complicazioni gravi e potenzialmente fatali.
Cause
Non sempre può essere individuata la causa esatta di una malattia cardiovascolare, ma ci sono molti fattori di rischio noti che possono aumentare la probabilità di svilupparla. Maggiore è il numero di fattori di rischio, maggiori sono le possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari.
Fattori di rischio modificabili
- Alimentazione scorretta: Una dieta ricca di grassi saturi, grassi trans, sale e zuccheri raffinati, e povera di frutta, verdura, fibre e grassi sani, può contribuire allo sviluppo di CVD.
- Inattività fisica: La mancanza di esercizio fisico regolare aumenta il rischio di obesità, diabete di tipo 2, ipertensione e iperlipidemia, tutti fattori di rischio per le CVD.
- Fumo: Il fumo danneggia le pareti dei vasi sanguigni, aumenta l’accumulo di placche, riduce l’ossigeno nel sangue e aumenta la pressione sanguigna.
- Consumo eccessivo di alcol: Bere troppo alcol può danneggiare il muscolo cardiaco e aumentare la pressione sanguigna.
- Obesità e sovrappeso: L’eccesso di peso aumenta significativamente il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, specialmente quando il grasso si accumula attorno all’addome.
- Diabete: Il diabete, in particolare il diabete di tipo 2, aumenta notevolmente il rischio di sviluppare CVD.
- Ipertensione (pressione alta): L’ipertensione esercita una pressione extra sulle arterie e sul cuore, aumentando il rischio di malattie cardiache e ictus.
- Colesterolo alto: Livelli elevati di colesterolo nel sangue possono portare all’accumulo di placche e al restringimento o blocco delle arterie.
Fattori di rischio non modificabili
- Età: Il rischio di sviluppare CVD aumenta con l’età.
- Sesso: Gli uomini hanno un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiache rispetto alle donne, sebbene il rischio per le donne aumenti dopo la menopausa.
- Familiarità e Genetica: La storia familiare di malattie cardiovascolari può aumentare il rischio di svilupparle.
- Etnia: Alcune etnie hanno un rischio maggiore di sviluppare CVD. Per esempio gli afroamericani hanno un rischio maggiore di ipertensione rispetto ad altri gruppi.
- Condizioni di salute preesistenti: Avere condizioni come ipertensione o colesterolo alto fin dalla giovane età (ad esempio per cause genetiche) può aumentare il rischio di CVD.
Prevenzione delle malattie cardiovascolari
La prevenzione delle malattie cardiovascolari è fondamentale e può essere efficacemente realizzata attraverso una combinazione di modifiche dello stile di vita e gestione medica dei fattori di rischio. Pratiche preventive essenziali includono:
- Dieta:
- Adottare una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre (come pesce e legumi) e grassi sani (come quelli presenti nell’olio d’oliva e nelle noci).
- Limitare il consumo di grassi saturi, sale e zuccheri raffinati aiuta a mantenere un peso sano e a ridurre il rischio di ipertensione, colesterolo alto e diabete.
- Ridurre il consumo di alcol può abbassare la pressione sanguigna e ridurre il rischio di sviluppare CVD.
- Attività fisica regolare: L’esercizio fisico regolare, come camminare, nuotare o andare in bicicletta, per almeno 150 minuti a settimana può migliorare la salute del cuore e dei vasi sanguigni, ridurre la pressione sanguigna e aiutare a mantenere un peso corporeo sano. Idealmente dovrebbe poi essere associato un piano di 2-3 sessioni di lavoro anaerobico (ad esempio pesi).
- Non Fumare: Smettere di fumare è uno dei modi più efficaci per ridurre il rischio di CVD. Il fumo danneggia le pareti dei vasi sanguigni e contribuisce all’accumulo di placche.
- Gestire il peso corporeo: Mantenere un peso sano riduce il carico sul cuore e diminuisce il rischio di diabete, ipertensione e colesterolo alto.
- Controllo della pressione sanguigna e del colesterolo: Controlli regolari della pressione sanguigna e dei livelli di colesterolo, e la loro gestione attraverso la dieta, l’esercizio fisico e, se necessario, i farmaci.
- Gestire lo stress: Tecniche di riduzione dello stress, come la meditazione, lo yoga, e la terapia comportamentale, possono aiutare a ridurre il rischio di CVD.
Fonti e bibliografia
- Cardiovascular Disease – Edgardo Olvera Lopez; Brian D. Ballard; Arif Jan
- NHS
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.