Rottura del cuore: cause, sintomi, pericoli

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Cos’è la rottura del cuore?

La rottura del cuore consiste letteralmente nella lacerazione del tessuto cardiaco, di una delle camere cardiache (atri o ventricoli) o delle pareti che le separano.

La prognosi dipende da diversi fattori e migliora nel caso di:

  • terapia medica tempestiva (in caso di infarto),
  • disponibilità nella struttura ospedaliera di un reparto di cardiochirurgia.

Purtroppo si tratta di una condizione particolarmente grave, tristemente caratterizzata da una mortalità ancora molto alta (peraltro ancora a distanza di un mese dalla rottura).

Da cosa è causato?

La causa più comune di rottura del miocardio, condizione fortunatamente rara, è un infarto miocardico recente; la rottura è una possibile, seppure rara, complicazione, che può verificarsi tipicamente da tre a cinque giorni dopo l”evento (in alcuni casi anche dopo). Il tessuto cardiaco, indebolito dall’infarto può rompersi nel momento in cui il cuore esercita la sua funzione di pompa contraendosi muscolarmente.

Altre possibili cause di rottura comprendono:

Il numero di episodi registrati di rottura del miocardio è tuttavia diminuito da quando si interviene con una terapia aggressiva dell’infarto (anche se più nello specifico dipende anche dal tipo di approccio scelto).

Fattori di rischio

Tra i principali fattori di rischio si annoverano:

  • sesso femminile,
  • età avanzata,
  • ritardo nella terapia dell’infarto (ad esempio attendendo prima di recarsi in ospedale)
  • sottopeso.

Quando rappresenta una complicazione dell’infarto la rottura del cuore è inoltre più comune in occasione del primo episodio.

Sintomi

I sintomi della rottura del cuore possono comprendere

Nei casi più gravi si sviluppa rapidamente uno shock cardiogeno, condizione duratne la quale il cuore improvvisamente diventa incapace di pompare abbastanza sangue per soddisfare le necessità dell’organismo (in particolare degli organi nobili come cervello e reni).

È tuttavia spesso caratterizzata da una morte pressoché improvvisa, senza sintomi anticipatori.

Cosa succede se si rompe il cuore?

Le conseguenze dipendono dalla localizzazione della rottura:

  • Una rottura nella parete che separa le le due camere cardiache inferiori (ventricoli) si traduce in un eccessivo afflusso di sangue ai polmoni, causando un accumulo di liquidi (edema polmonare) e mancanza di respiro o addirittura insufficienza respiratoria.
  • Una rottura della valvola mitrale (la valvola che separa l’atrio e il ventricolo sinistri del cuore) provoca rapidamente insufficienza cardiaca (incapacità di pompare il sangue nell’organismo) perché il sangue inizia a refluire all’indietro.
  • Una rottura nella parete libera (esterna) del cuore, il tipo più comune di rottura, di solito è fatale poiché il sangue si sposta all’esterno del cuore e nel torace.

Come si riconosce?

Al peggioramento delle condizioni del paziente il medico potrebbe avvertire un rumore anomalo auscultando il petto del paziente (soffio); a quel punto potrebbe essere richiesto uno o più approfondimenti strumentali:

A seconda del tipo di rottura anche la radiografia può essere d’aiuto, potendo ad esempio evidenziare un ingrossamento del ventricolo sinistro e l’edema polmonare.

Cura

Il trattamento della rottura del miocardio è cronologicamente distinguibile in due fasi:

  1. supporto vitale nel contesto immediato dell’emergenza,
  2. correzione chirurgica della rottura, se possibile (non necessariamente con urgenza, in alcuni casi può essere preferibile temporeggiare per dar modo al cuore di guarire offrendo tessuti più resistenti alla riparazione). Si può valutare l’intervento tradizionale o l’approccio percutaneo, meno invasivo, a seconda dell’esperienza del cardiochirurgo e del tipo di lesione.

Prognosi

La prognosi dipende largamente dalla localizzazione della rottura, oltre che dalla sua dimensione:

  • Una rottura di una parete esterna è solitamente fatale, perché non lascia alcun tempo d’intervento.
  • Una rottura della parete che separa le camere inferiori (ventricoli) lascia spesso margine di intervento chirurgico di riparazione, seppure gravato da un elevato tasso di mortalità.
  • La rottura della valvola mitrale è infine probabilmente l’eventualità con maggiori possibilità di un’efficace riparazione chirurgica.

Fonti e bibliografia

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