Introduzione
La proctite è un’infiammazione del rivestimento interno del canale rettale. Il retto è la parte terminale dell’intestino crasso ed è compreso tra la porzione terminale del sigma e l’ano. Le feci attraversano il retto uscendo dal corpo attraverso il canale anale. Quando l’infiammazione si estende anche al sigma (la parte d’intestino immediatamente precedente) prende il nome di proctosigmoidite.
I sintomi principali che caratterizzano la proctite sono il dolore rettale e anale e la sensazione continua di necessità di defecare (tenesmo), ma è molto comune anche la rettorragia, ovvero la perdita di sangue rosso vivo dall’ano.
I sintomi della proctite possono essere di breve durata o diventare cronici.
La proctite è una manifestazione comune delle persone con malattie infiammatorie intestinali croniche, ma altre frequenti cause sono le infezioni a trasmissione sessuale e la radioterapia del retto o dei tessuti vicini, che viene comunemente utilizzata per trattare il tumore del colon-retto o della prostata.
La proctite viene generalmente trattata con un approccio farmacologico, anche se in alcuni casi più gravi e ricorrenti sarà necessario ricorrere alla chirurgia.

Porzione terminale dell’intestino (sigma, ossia la parte curva, e retto, la parte terminale) iStock.com/sankalpmaya
Cause
Diverse condizioni e patologie possono causare l’infiammazione del retto, tra cui ricordiamo:
- Malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD, inflammatory bowel disease). Sono una delle cause più frequente di proctite, più del 30% dei casi sono imputabili a queste patologie, che comprendono principalmente malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa. Colpiscono in egual misura entrambi i sessi e la loro insorgenza è più caratteristica nei giovani adulti, con età compresa tra 15 e 45 anni. Le malattie infiammatorie croniche intestinali sono malattie idiopatiche, cioè a causa sconosciuta. Presentano una certa familiarità, ovvero c’è un aumento del rischio di svilupparle se si hanno parenti affetti da queste malattie, ma non è una malattia ereditaria vera e propria.
- La malattia di Crohn può interessare tutto il tratto gastrointestinale, compreso il canale rettale,
- mentre la rettocolite ulcerosa, come dice il nome stesso, coinvolge solo la mucosa del retto e del colon, nella maggior parte dei casi nella sua porzione terminale.
- Infezioni. Le infezioni che provocano proctite sono nella maggior parte dei casi quelle a trasmissione sessuale, diffuse soprattutto da persone che praticano rapporti anali. Le infezioni sessualmente trasmesse che possono causare la proctite comprendono
- gonorrea,
- herpes virus, soprattutto di tipo 2 (HSV2),
- clamidia,
- treponema pallidum, agente eziologico della sifilide,
- HIV.
In questo caso i principali fattori di rischio sono:
- rapporti sessuali anali,
- mancato utilizzo del profilattico durante il rapporto sessuale,
- rapporti sessuali non protetti con persone a rischio,
- aumento del numero di rapporti sessuali con partner occasionali.
- Anche le infezioni di origine alimentare possono in alcuni casi causare proctite. In questo caso i microrganismi più frequentemente coinvolti sono
- Salmonella,
- Shigella,
- Campylobacter.
- Radioterapia per il cancro. La radioterapia diretta al retto per il tumore de colon-retto o alle aree vicine, come la prostata o l’ovaio, può causare l’infiammazione del rivestimento interno del retto. La proctite da radiazioni può iniziare durante il trattamento e durare per alcuni mesi una volta terminato. In un numero minore di casi la proctite può manifestarsi anche diversi anni dopo la radioterapia.
- Antibiotici. In alcuni casi l’uso di antibiotici impiegati per trattare un’infezione intestinale, soprattutto in caso di somministrazione scorretta, possono alterare la normale flora batterica intestinale, permettendo a batteri nocivi, come il Clostridium difficile, di proliferare.
Ricordiamo infine due forme tipiche dell’infanzia:
- Proctite indotta da proteine alimentari. Questo può accadere soprattutto nei bambini piccoli che bevono latte vaccino o latte con formula a base di soia.
- Proctite eosinofila. Una rara forma di proctite causata dall’accumulo di un tipo di globuli bianchi (eosinofili) nel rivestimento del retto. Colpisce solo i bambini di età inferiore ai 2 anni.
Sintomi
I più caratteristici segni e sintomi di proctite sono
- sensazione continua o frequente di necessità di defecare (tenesmo),
- rettorragia o proctorragia, ovvero la perdita di sangue rosso vivo dall’ano.
Altri sintomi comuni sono
- dolore a livello rettale e anale
- perdita di muco o pus con le feci,
- dolore sul fianco sinistro in basso,
- sensazione di pienezza del retto,
- diarrea acquosa o muco-sanguinolenta (in alcuni casi può manifestarsi, al contrario, stitichezza),
- crampi e dolore durante la defecazione,
- febbre, in alcuni casi.
Questi sintomi possono manifestarsi per un breve lasso di tempo (proctite acuta), oppure al contrario possono stabilizzarsi e perdurare per molti giorni o addirittura mesi (proctite cronica).
A seconda della malattia che causa l’infiammazione è possibile rilevare altri segni o sintomi caratteristici della specifica patologia, indicazioni peraltro utili nell’orientare il medico in fase di diagnosi.
Pericoli
Quando la proctite non viene trattata, o non risponde adeguatamente al trattamento, può portare a varie complicanze, tra cui:
- Anemia. L’anemia viene definita come una riduzione patologica dell’emoglobina che determina una ridotta capacità del sangue di trasportare ossigeno. È causata in questo caso dal sanguinamento cronico del retto. I sintomi più comuni che si manifestano in corso di anemia sono
- senso di stanchezza persistente (astenia),
- capogiri e vertigini,
- mancanza di respiro,
- mal di testa,
- cute pallida,
- irritabilità.
- Ulcere. L’infiammazione cronica nel retto può portare la formazione di ulcere, definite come la soluzione di continuo della superficie mucosale, in questo caso rettale.
- Fistole. A volte le ulcere si estendono molto in profondità, creando una comunicazione anomala tra la parete intestinale rettale e
- altre parti dell’intestino,
- cute, verso l’esterno,
- vescica,
- vagina.
Diagnosi
La diagnosi di proctite inizia dall’anamnesi e dalla raccolta dei segni e sintomi del paziente.
Una volta che il medico sospetti proctite, può rendersi necessario il ricorso ad alcuni esami laboratoristico-strumentali per averne la conferma e per capire la causa che l’ha determinata. Tra questi, i più comunemente utilizzati sono:
- Sigmoidoscopia o colonscopia. Esame diagnostico strumentale che permette di visualizzare le pareti interne di retto, sigma e colon, per scoprire eventuali lesioni. Nel caso della sigmoidoscopia, l’esame permette la sola visualizzazione di retto e sigma. Durante l’esame può anche venire eseguita una biopsia, in cui il medico raschia una piccola porzione di tessuto dal retto, che verrà poi esaminato in seguito in laboratorio
- Esame delle feci. Con questo esame possono essere effettuate delle coprocolture o può essere direttamente ricercato nelle feci alcuni tipi specifici di tossine, come quelle del Clostridium difficile.
- Esami del sangue. Nel sangue possono essere ricercati direttamente i microorganismi responsabili della proctite, che possono essere entrati in circolo, o più comunemente gli anticorpi che l’organismo ha prodotto in risposta alla loro presenza.
Cura e rimedi
Per un corretto trattamento della proctite è indispensabile determinarne correttamente la causa che l’ha scatenata, in quanto esistono trattamenti specifici per le diverse patogenesi.
Il trattamento per la proctite può essere suddiviso in farmacologico e chirurgico
Farmaci
Possono essere utilizzati diversi tipi di medicinali per trattare la proctite, tra cui ricordiamo:
- Farmaci antinfiammatori, come i corticosteroidi e la Mesalazina, che riducono l’infiammazione e forniscono sollievo dal dolore.
- Antibiotici e antimicotici nel caso in cui la proctite sia rispettivamente di origine batterica o micotica
- Immunosoppressori e farmaci biologici nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali, come l’Azatioprina, la ciclosporina A, il metotrexate, l’Infliximab o l’Adalimumab
La scelta della prescrizione è ovviamente guidata dalla causa sottostante.
I farmaci possono essere assunti per via orale, endovenosa, applicati localmente o somministrati tramite clistere direttamente nel retto.
Chirurgia
Il trattamento chirurgico viene riservato a pochi casi specifici limitatamente alle malattie infiammatorie croniche intestinali, in quanto profondamente invasivo.
- Nella rettocolite ulcerosa la panproctocolectomia restaurativa (asportazione del colon, del retto e dell’ano) è risolutiva della malattia nella maggior parte dei pazienti,
- mentre nei soggetti che soffrono di morbo di Crohn la chirurgia non è mai risolutiva e viene confinata a casi gravi di malattia in cui si verifichino complicanze come ascessi, fistole, ostruzioni da stenosi, perforazioni ed importanti emorragie.
Fonti e bibliografia
- Rugarli C., Medicina interna sistematica 2000
- Harrison, Principi di medicina interna, 18ª ed., Milano, CEA Casa Editrice Ambrosiana, 2012
Autore
Dr. Alberto Carturan
Medico ChirurgoIscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Padova n. 11890.
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