Broncovaleas gocce per aerosol, per bambini e adulti

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Avvertenza

Il presente articolo non sostituisce il foglietto illustrativo dei farmaci né soprattutto il parere medico; le risposte alle domande più comuni su Broncovaleas gocce per aerosol sono quindi fornite a solo scopo divulgativo e vanno intese come espressione del parere dell’autore, anche se formulate secondo scienza e coscienza e soprattutto in base a documenti ufficiali e letteratura scientifica disponibile.

 

In caso di dubbi s’invita quindi il lettore a fare riferimento al proprio curante.

A cosa serve?

Broncovaleas è il nome commerciale di un farmaco a base di salbutamolo, un principio attivo indicato nel trattamento del broncospasmo nei pazienti di età superiore ai 2 anni di età con patologie ostruttive reversibili delle vie aeree e attacchi acuti di broncospasmo.

In questo articolo viene posta l’attenzione sulla formulazione in gocce per aerosol.

Viene quindi spesso usato, ad esempio, nelle infezioni respiratorie invernali dove si verifichi (o ci sia il rischio) broncospasmo, un restringimento temporaneo dei bronchi dovuto alla contrazione dei muscoli della loro parete: questo fenomeno porta alla riduzione del volume d’aria che arriva ai polmoni, percepito dal paziente come fame d’aria ed eventualmente tosse secca. È comune nei bambini a causa della dimensione già ridotta delle vie aeree.

Va bene per la tosse?

Il broncospasmo può manifestarsi con accessi di tosse secca e, in questi casi, la somministrazione di Broncovaleas può fornire immediato sollievo; non è invece indicato per tosse di altra natura.

Principio attivo

Il principio attivo di Broncovaleas è il salbutamolo, un agonista selettivo dei recettori beta2-adrenergici molto usato anche nel paziente asmatico (soprattutto in passato, prima dell’avvento dei cortisonici spray) durante episodi acuti.

Serve ricetta?

Sì, per l’acquisto di Broncovaleas è necessaria presentazione di ricetta medica ripetibile.

È mutuabile?

Sì, per le indicazioni per cui è registrato Broncovaleas è mutuabile.

Istruzioni per l’uso

Per evitare che il flacone sia facilmente apribile si è impiegato un contagocce per la cui apertura si richiede un movimento non istintivo ma razionale:

  • per aprire il flacone occorre esercitare contemporaneamente una pressione sulla ghiera del contagocce e una torsione in senso antiorario;
  • per la chiusura del flacone si deve avvitare a fondo la ghiera come di norma in senso orario.

Per assicurarsi che il meccanismo di sicurezza si sia correttamente innescato, ruotare la ghiera in senso antiorario senza premere e verificare l’impossibilità di aprire il flacone.

Dosaggio e posologia: quante gocce?

Broncovaleas gocce da nebulizzare è solo per uso inalatorio (NON DEVE ESSERE INGERITO come una bevanda) e va utilizzato solamente attraverso un nebulizzatore idoneo.

Ha una durata di azione da 4 a 6 ore nella maggior parte dei pazienti, per questo in caso di patologie respiratorie invernali in genere si procede a 3-4 volte al giorno.

In considerazione del rischio di sovradosaggio per errore di somministrazione nei bambini, si RACCOMANDA di attenersi alla posologia prescritta dal Medico prestando particolare attenzione alla corrispondenza: “gocce – mL – mg”.

La dose viene in genere determinata in base al peso, a titolo indicativo (ATTENERSI SCRUPOLOSAMENTE ALLE INDICAZIONI DEL MEDICO):

  • 10-15 kg: 5 gocce
  • più di 15 kg (e adulti): 10 gocce

Una frequenza di somministrazione superiore a 4 volte al giorno o a dosi superiori a 10 gocce non sono raccomandate.

È necessario diluirla?

Sì, seguendo le indicazioni del medico; ad esempio in genere per per somministrare 10 gocce diluire con 2.5 ml di soluzione fisiologica sterile. La velocità di flusso dell’inalatore (se regolabile) va impostata in modo da somministrare la dose in un tempo compreso tra 5 e 15 minuti.

Clenil e Broncovaleas

A giudizio del medico può essere associato Clenil per aerosol, un farmaco cortisonico ad azione antinfiammatoria; anche in questo caso è in genere utile diluire i farmaci con soluzione fisiologica (soprattutto nel caso di apparecchi a ultrasuoni, che possono avere difficoltà nella nebulizzazione di principi attivi pesanti come i cortisonici).

Sovradosaggio

In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di Broncovaleas soluzione da nebulizzare avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.

I principali segni e sintomi di sovradosaggio sono:

oltre a effetti metabolici quali ipokaliemia e acidosi lattica.

L’antidoto specifico in caso di sovradosaggio accidentale è costituito da farmaci beta-bloccanti cardioselettivi, che vanno comunque prescritti con prudenza perché, nei soggetti sensibili, possono provocare gravi crisi di broncospasmo.

In seguito a sovradosaggio da salbutamolo i livelli del potassio sierico devono essere monitorati.

Può essere indicato il monitoraggio dei livelli di lattato sierico e conseguente acidosi metabolica (in particolare se permane o peggiora la tachipnea, nonostante la risoluzione di altri segni di broncospasmo quali dispnea).

Effetti indesiderati

Così come avviene per altri farmaci somministrati per via inalatoria, può manifestarsi broncospasmo paradosso, con aumento del respiro affannoso subito dopo l’inalazione; in questo caso assumere immediatamente un diverso broncodilatatore a rapida insorgenza  d’azione, interrompere immediatamente la precedente terapia e istituirne una alternativa dietro indicazione medica.

Come tutti i medicinali, anche Broncovaleas gocce da nebulizzare può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.

Di seguito sono riportati gli eventi avversi elencati per organo, apparato/sistema e per frequenza. Le frequenze sono definite come:

  • molto comuni (≥1/10),
  • comuni (≥1/100, <1/10),
  • non comuni (≥1/1000, <1/100),
  • rari (≥1/10.000, <1/1000)
  • e molto rari (<1/10.000),

incluse segnalazioni isolate.  Gli eventi molto comuni e comuni sono stati determinati in genere dai dati degli studi clinici, mentre gli eventi rari e molto rari sono stati determinati in genere dai dati provenienti dalla segnalazione spontanea.

  • Disturbi del sistema immunitario
  • Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    • Raro:
      • ipokaliemia (insufficienti livelli di potassio in circolo). Ipokaliemia potenzialmente grave può essere associata alla terapia con beta-2-agonisti.
    • Non nota:
      • acidosi lattica
  • Patologie del sistema nervoso
    • Molto comune:
      • tremore
    • Comune:
    • Molto raro:
      • iperattività
  • Patologie cardiache
    • Comune:
      • tachicardia e palpitazioni
    • Raro:
    • Molto raro:
      • ischemia miocardica
  • Patologie vascolari
    • Raro:
      • vasodilatazione periferica
  • Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    • Molto raro:
      • broncospasmo paradosso
  • Patologie gastrointestinali
    • Non comune:
      • irritazione della bocca e della gola
  • Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo

Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti
indesiderati.

Controindicazioni e precauzioni per l’uso

Broncovaleas è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Si raccomanda particolare cautela e un’attenta valutazione medica in caso di pazienti che
possono essere particolarmente suscettibili ai loro effetti, ad esempio nei pazienti affetti da asma grave o instabile, i broncodilatatori come Broncovaleas non devono essere l’unico o il principale trattamento terapeutico.

L’asma grave richiede una verifica medica regolare, inclusi test di funzionalità polmonare, dal momento che tali pazienti sono a rischio di attacchi gravi ed anche di morte. Il medico deve prendere in considerazione la necessità di usare in questi pazienti le massime dosi raccomandate di steroidi inalatori e/o orali.

Nei pazienti con malattie quali:

il prodotto va utilizzato solo in caso di assoluta necessità.

Ci sono evidenze da dati post marketing e dalla letteratura pubblicata di rari casi di ischemia miocardica associata all’uso di salbutamolo, principio attivo di Broncovaleas. I pazienti con preesistenti patologie cardiache gravi (ad es. cardiopatia ischemica, tachiaritmia o insufficienza cardiaca grave) che ricevono salbutamolo per patologie respiratorie, devono informare il proprio medico qualora si verifichi dolore toracico o sintomi di peggioramento della patologia cardiaca.

La necessità di ricorrere più frequentemente ai beta2-agonisti per il controllo della sintomatologia, indica un peggioramento dell’asma: in tale circostanza il piano terapeutico del paziente deve essere modificato.

L’aggravamento improvviso dell’asma è potenzialmente pericoloso per la vita e si deve prendere in considerazione la possibilità di instaurare una terapia con corticosteroidi o di aumentarne il dosaggio.

Ipokaliemia (insufficiente quantità di potassio in circolo) anche grave può conseguire alla terapia con beta2-agonisti, specie in caso di somministrazione parenterale o per nebulizzazione. Tale effetto può essere potenziato da trattamento concomitante con derivati xantinici, steroidi,  diuretici e dall’ipossia. Si raccomanda, in tali situazioni, di controllare regolarmente i livelli sierici di potassio.

Broncovaleas soluzione da nebulizzare, analogamente ad altri beta-agonisti, può determinare alterazioni metaboliche reversibili quali ad esempio iperglicemia che i pazienti diabetici non sempre sono in grado di bilanciare e sono stati riportati casi di chetoacidosi.
La somministrazione contemporanea di glicocorticoidi puo aggravare questo effetto.

Acidosi lattica è stata riportata a seguito di alte dosi terapeutiche di beta-agonisti a breve durata d’azione per via endovenosa e per nebulizzazione, soprattutto in pazienti in trattamento per una riacutizzazione di asma. L’aumento dei livelli di lattato può causare dispneaiperventilazione compensatoria, che potrebbero essere erroneamente interpretati come segno di fallimento del trattamento dell’asma e portare ad una inappropriata intensificazione del trattamento con beta-agonisti a breve durata d’azione.

Pertanto in questa situazione si raccomanda che i pazienti siano monitorati per lo sviluppo di elevati livelli di lattato sierico e conseguente acidosi metabolica.

Sono stati segnalati pochi casi di glaucoma acuto ad angolo chiuso in pazienti trattati con salbutamolo e ipratropio bromuro in associazione sommininistrati per nebulizzazione. L’associazione di salbutamolo con anticolinergici somministrati per nebulizzazione deve pertanto essere usata con cautela. I pazienti devono ricevere adeguate istruzioni su una corretta somministrazione ed essere avvertiti di evitare che la soluzione o il nebulizzato vengano a contatto con gli occhi.

Interazioni

Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

Di norma i farmaci beta2-agonisti ed i farmaci beta-bloccanti non selettivi, come il Propranololo, non devono essere prescritti contemporaneamente.

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