Significato
Quando si parla di “emoftoe” ci si riferisce alla presenza di sangue di colore rosso chiaro nel catarro (espettorato), dunque sangue schiumoso misto a muco proveniente da qualsiasi tratto delle vie respiratorie, come
- gola,
- bronchi e/o
- polmoni
e che buttiamo fuori con un colpo di tosse.
L’emoftoe può manifestarsi come episodio singolo ed improvviso oppure essere ricorrente, dunque a decorso ciclico nella vita di una persona: in entrambi i casi non deve mai trascurata.
Non va confusa con l’emottisi in cui c’è l’emissione di solo sangue dalla bocca con la tosse (dunque sempre di provenienza dalle vie respiratorie), ma non di muco.
Cause
Tossire sangue è sempre motivo di allarme per la persona colpita, tuttavia solo in rari casi dietro questo segno si cela una malattia grave, come ad esempio un cancro ai polmoni o alla gola.
Le cause più comuni di emoftoe (circa il 70-90% dei casi) infatti sono da ricercarsi tra le patologie che possono interessare l’apparato respiratorio, ed in genere si tratta di malattie di natura infiammatoria e/o infettiva, quali:
- bronchiti,
- polmoniti,
- broncopolmoniti,
- bronchiectasie,
- ascesso polmonare,
- embolia polmonare,
- infarto polmonare,
- edema polmonare,
- enfisema,
- tubercolosi,
- infezione fungina (da Aspergillus),
- polmonite ab ingestis,
- fibrosi cistica.
Il cancro ai polmoni può a sua volta esser causa di emoftoe, ed interessa con maggiore frequenza persone di sesso maschile, di età superiore ai 40 anni e forti fumatori. L’emoftoe può essere il primo segno anche di cancro alla laringe, tiroide o di mesotelioma pleurico.
Ricordiamo infine che anche l’insufficienza cardiaca congestizia può associarsi ad emoftoe.
Bambini
Nei bambini le cause più comuni di emoftoe sono l’aspirazione di corpo estraneo e le infezioni del tratto respiratorio inferiore.
Sintomi
Tutte le infezioni polmonari che determinano suppurazioni e/o ascessi possono manifestarsi nella persona colpita con la comparsa di sputo color ruggine o franca emoftoe, e quindi espettorato misto a sangue color rosso vivo o rosato e schiumoso. In caso di infezioni polmonari si associano altri sintomi/segni come:
- febbre alta,
- tosse con catarro,
- perdita di appetito,
- difficoltà nel respiro (dispnea),
- dolore al petto,
- malessere generale,
- sudorazione,
- ippocratismo digitale (ingrossamento dell’ultimo tratto delle dita della mano),
- torace a botte.
Una sensazione di soffocamento può avvertirsi in caso di emoftoe massiva.
Un dolore al petto lancinante, difficoltà a respirare e gonfiore alle gambe sono sintomi comuni in caso di embolia polmonare, una condizione che richiede immediata assistenza ospedaliera.
I pazienti che soffrono di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o che hanno una bronchiectasia presentano comunemente uno o più episodi di emoftoe, dal momento che queste condizioni cliniche si associano ad aumento del flusso sanguigno delle arterie bronchiali che, di conseguenza, diventano più fragili e possono essere soggette a danni e sanguinamento (talvolta anche grave).
Nel caso di cancro al polmone o alla gola in genere, alla comparsa di emoftoe, si associano una lunga storia di tabagismo ed altri disturbi come
- perdita di peso inspiegabile (più di 5 Kg negli ultimi 6 mesi),
- stanchezza eccessiva,
- sudorazione notturna,
- perdita di appetito.
La presenza di emoftoe, sudorazione notturna e febbricola cronica (fissa sui 37º gradi) è suggestiva di tubercolosi.
Diagnosi
Ai fini di una corretta diagnosi il medico raccoglie la storia clinica del paziente, con particolare attenzione circa
- età,
- professione,
- abitudine al tabagismo (se si, annota a quanti anni si è iniziato a fumare ed il numero di sigarette fumate al giorno),
- familiarità per malattie neoplastiche o coagulopatie,
- cancro noto,
- uso di farmaci (anticoagulanti, immunosoppressori, …),
- gravidanza,
- immobilizzazione recente,
- interventi chirurgici,
- recenti viaggi all’estero,
- infezione da HIV.
Tiene conto, inoltre, delle caratteristiche dell’emoftoe così come si è presentata alla vista del paziente o dei familiari:
- È stato un episodio singolo ed improvviso? Si tratta di episodi che si verificano con una certa ciclicità?
- Ci sono stati fattori scatenanti, ad esempio esposizione ad allergeni, fatica, freddo, posizione supina, …?
- Quanto sangue si è osservato? La quantità di muco striato di sangue era paragonabile ad un cucchiaio od un bicchiere?
- Di che colore è stato il sangue emesso? Rosso vivo, rosso chiaro, color ruggine, marrone?
- Ci sono stati altri sintomi? Se sì, quali?
Il medico distinguerà l’emoftoe vera da altri tipi di sanguinamento, come:
- pseudo-emoftoe, cioè sangue di provenienza dal naso (più correttamente da quella porzione chiamata rinofaringe) e che viene buttato dalla bocca con un colpo di tosse.
- ematemesi, cioè sangue di provenienza dallo stomaco e per questo di colore scuro, marrone o caffelatte; in questi casi il sangue viene emesso con il vomito o è accompagnato da nausea.
Quando si constata l’emissione di almeno 600 ml di sangue o più in un giorno, il medico parlerà di emoftoe massiva, condizione generalmente associata a carcinoma bronchiale, tubercolosi o bronchiectasie.
La visita medica, effettuata dopo la raccolta della storia clinica del paziente, verte a rilevare la presenza di:
- febbre,
- battiti del cuore accelerati (tachicardia),
- respiro affannoso (tachipnea, dispnea),
- rumori normalmente non presenti all’auscultazione del petto con il fonendoscopio (come crepitii, ronchi, stridore durante la respirazione o soffi patologici del cuore),
- aumento della dimensione dei linfonodi del collo,
- distensione delle vene del collo,
- masse sospette palpabili nella pancia,
- aumento della dimensione del fegato (epatomegalia),
- gonfiore delle gambe, piedi o inguine,
- macchie rossastre sulla pelle, ad esempio ecchimosi, petecchie, porpora, teleangectasie,
- perdita della normale integrità delle mucose, con sanguinamento evidente ad esempio dalle gengive o dal naso.
Gli esami di sangue consentono di valutare i marker tumorali (CEA) ed un eventuale:
- alterazione dei valori dell’emocromo (globuli rossi, globuli bianchi, ematocrito, piastrine, emoglobina),
- deficit dei test della coagulazione,
- presenza di anticorpi autoimmuni,
- aumento dell’uricemia, creatinina, azotemia,
- aumento dei valori del fegato (AST, ALT, γGT, bilirubina).
L’esame delle urine consente di osservare un’eventuale infezione od insufficienza renale.
Test cutanei ed esami culturali dell’espettorato consentono di escludere la tubercolosi in fase attiva.
Con l’ausilio di un piccolo dispositivo posto sul dito indice del paziente, chiamato saturimetro, il medico può valutare il valore della saturazione dell’ossigeno del sangue, ossia quanto ossigeno è trasportato dall’emoglobina; si tratta di un indice che valuta il buon funzionamento della nostra attività respiratoria: se stiamo respirando adeguatamente il dispositivo segnerà un valore di saturazione dell’ossigeno compreso tra il 95% ed il 100%, mentre al di sotto di questa percentuale siamo in presenza di uno stato di ipossia (carenza di ossigeno nel sangue) più o meno grave. Il medico in corso di visita potrà anche osservare alcuni segni indiretti che indicano che stiamo respirando male, come ad esempio
- utilizzo di muscoli accessori (oltre il diaframma ed i muscoli intercostali),
- presenza di labbra increspate durante la respirazione,
- viso e collo che tendono ad avere una colorazione bluastra (cianosi),
- vene del collo dilatate e turgide,
- agitazione,
- sonnolenza o letargia.
La radiografia del torace è il primo esame strumentale che viene richiesto dal medico al racconto di un episodio di emoftoe. Semplice, indolore, la radiografia del torace consente un primo, sebbene non dettagliato, controllo dello stato di salute dei nostri bronchi, polmoni e cuore. Ad esempio in caso di:
- infezione polmonare, rileva la comparsa di un addensamento a carico del parenchima polmonare o bronchiale,
- cancro al polmone, mostra una opacità sospetta, di forma irregolare,
- disturbi cardiaci, consente di osservare una stasi del piccolo circolo sanguigno ed un allargamento delle camere cardiache (chiamato cardiomegalia).
Quando necessario, il medico può richiedere un approfondimento diagnostico con esami strumentali aggiuntivi, come:
- TAC torace,
- broncoscopia (con eventuale biopsia).
La TAC torace, anche grazie all’uso del mezzo di contrasto iodato, consente di visualizzare eventuali noduli polmonari sospetti non visibili o mal visibili alla radiografia.
Esami di secondo livello possono essere richiesti in casi particolari o rimasti ancora dubbi, tra questi si annoverano:
- angio-TAC,
- scintigrafia polmonare ventilazione/perfusione,
- PET,
- visita otorino-laringoiatrica con esame endoscopico,
- visita cardiologica.
Cura
La terapia medica dell’emoftoe varia in base a
- gravità,
- causa scatenante.
In caso di infezione delle vie aeree è necessario
- riposo a letto
- idratazione
- farmaci quali sedativi della tosse, antiinfiammatori e/o corticosteroidi, broncodilatatori, terapia antibiotica (se l’infezione è provocata da batteri).
Nei casi più severi o nel caso di anziani particolarmente debilitati o che soffrono di altre malattie, può essere necessario un ricovero in ospedale.
Può essere somministrato acido tranexamico (Tranex® fiale, in questo caso da bere) per fermare piccole emorragie.
Una terapia medica specifica è richiesta nel caso di emoftoe da disturbi cardiaci, talvolta associata ad un intervento chirurgico, ad esempio nel caso di un difetto valvolare.
Un episodio di emoftoe severo, di contro, con emorragia massiva, richiede un pronto accesso al Pronto Soccorso, in cui i medici provvederanno a praticare un accesso venoso ed una trasfusione di sangue/plasma in attesa di valutarne la causa.
Tra i possibili trattamenti medici per arrestare il sangue, troviamo ad esempio:
- una broncoscopia rigida che consente di iniettare direttamente farmaci (ad esempio adrenalina, vasopressina), laser terapia ed aspirazione,
- exeresi polmonare (asportazione del polmone),
- embolizzazione dell’arteria bronchiale (procedura minimamente invasiva che consiste nell’occlusione selettiva di vasi sanguigni),
- chirurgia d’urgenza.
Fonti e bibliografia
- Manuale di Medicina Interna – Harrison
Autore
Dr.ssa Tiziana Bruno
Medico ChirurgoIscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Trapani n. 3439