BPCO (broncopneumopatia cronico ostruttiva): sintomi, diagnosi, terapia

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Introduzione

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia cronica e progressiva che causa problemi respiratori. L’aggettivo “progressiva” significa che la malattia tende a peggiorare con il passare del tempo.

La BPCO si può manifestare tra l’altro attraverso

  • tosse con produzione massiccia di catarro,
  • dispnea,
  • fiato corto,
  • senso di costrizione al torace.

È tuttavia importante notare che spesso i pazienti non manifestano alcun sintomo fino alle fasi più avanzate.

Il fumo di sigaretta è la causa principale della condizione, tanto che la maggior parte dei pazienti affetti da questa malattia fuma o fumava in passato. Anche l’esposizione protratta ad altre sostanze che irritano i polmoni, come le sostanze inquinanti, i fumi chimici o le polveri può contribuire alla comparsa della BPCO.

Per comprendere meglio la broncopneumopatia cronica ostruttiva può essere utile capire prima come funzionano i polmoni. L’aria che respiriamo attraversa la trachea e raggiunge i bronchi, due tubicini situati nei polmoni.

All’interno dei polmoni, i bronchi si diramano in migliaia di tubicini più piccoli e sottili (i bronchioli) che, all’estremità, terminano con gli alveoli, cioè con gruppi di minuscole sacche di forma emisferica.

Struttura degli alveoli polmonari

iStock.com/VectorMine

Gli alveoli sono attraversati da piccoli vasi sanguigni detti capillari. Quando l’aria raggiunge gli alveoli, l’ossigeno ne attraversa le pareti per raggiungere il sangue che scorre nei capillari. Contemporaneamente, l’anidride carbonica (il gas di rifiuto) passa, in senso contrario, dai capillari agli alveoli. Questo processo viene prende il nome di scambio gassoso ed è la base della respirazione.

I bronchi e gli alveoli sono elastici:

  • quando inspiriamo, gli alveoli si gonfiano d’aria, come tanti palloncini,
  • quando espiriamo, gli alveoli si sgonfiano e l’aria esce.

Nei pazienti affetti dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva, il flusso d’aria che attraversa le vie respiratorie risulta ridotto a causa di una combinazione variabile dei seguenti fattori potenziali:

  • i bronchi e gli alveoli perdono elasticità,
  • molte delle pareti che dividono gli alveoli sono distrutte,
  • le pareti dei bronchi si ispessiscono e si infiammano,
  • i bronchi producono più muco (catarro) del normale, che tende a intasarli.
Ricostruzione grafica e confronto da un polmone sano e quello di un fumatore, che risulta rimpicciolito ed avvizzito.

iStock.com/Nerthuz

Cause

La maggior parte dei casi di broncopneumopatia cronica ostruttiva si verifica in seguito all’esposizione protratta alle sostanze irritanti che danneggiano sia i polmoni sia i bronchi, tipicamente il fumo di sigaretta, ma ovviamente anche la pipa, il sigaro e gli altri modi di fumare il tabacco possono causare la BPCO, soprattutto se il fumo viene inalato.

Il fumo rende conto di circa nove casi su dieci e un fumatore rischia circa 13 volte di più di morire di BPCO rispetto a un non fumatore.

La comparsa di BPCO può anche essere favorita da

  • fumo passivo (il fumo inalato quando si sta nelle vicinanze di qualcun altro che fuma),
  • inquinamento dell’aria,
  • fumi chimici,
  • polveri ambientali o presenti sul luogo di lavoro,
  • un’infanzia caratterizzata da numerose infezioni respiratorie.

In alcuni pazienti potrebbe avere un ruolo determinante anche una malattia genetica detta deficit di alfa-1 antitripsina. Chi è affetto da questa malattia presenta un livello basso di alfa-1 antitripsina (AAT), una proteina prodotta dal fegato, la cui carenza espone allo sviluppo di danni ai polmoni e alla BPCO, se il paziente si espone al fumo o ad altre sostanze che irritano i polmoni. Se soffrite di questa malattia e fumate, la BPCO può peggiorare molto velocemente.

Fattori di rischio

Il principale fattore di rischio relativo allo sviluppo di broncopneumopatia cronica ostruttiva è ovviamente il fumo. La maggior parte dei pazienti affetti dalla BPCO fuma o fumava in passato. Chi ha precedenti in famiglia di questo disturbo corre un rischio maggiore di BPCO se fuma.

La maggior parte dei pazienti affetti dalla BPCO ha più di quarant’anni quando si presentano i sintomi. Solo in rari casi la BPCO colpisce persone di età inferiore ai 40 anni, ad esempio se il paziente è affetto da una malattia genetica detta deficit di alfa-1 antitripsina.

La malattia non è invece contagiosa.

Sintomi

Tra i principali segni e sintomi della broncopneumopatia cronica ostruttiva ricordiamo:

  • tosse cronica o tosse che produce quantità massicce di catarro (spesso viene detta “tosse del fumatore”),
  • fiato corto (dispnea), soprattutto durante l’attività fisica,
  • produzione di sibili quando si respira,
  • aumento della frequenza di comparsa di infezioni respiratorie,
  • cianosi (dita e labbra diventano blu),
  • affaticamento,
  • senso di costrizione al torace.

Questi sintomi spesso compaiono molti anni prima che il flusso d’aria che circola nei polmoni inizi a diminuire, tuttavia

  • non tutti coloro che presentano questi sintomi sono affetti dalla BPCO,
  • non tutti i pazienti affetti dalla BPCO presentano questi sintomi.

Se soffrite di BPCO probabilmente soffrirete di raffreddore o d’influenza con maggior frequenza rispetto alle persone sane. Se la BPCO è molto grave, è probabile che abbiate le caviglie, i piedi o le gambe gonfie (edema), le labbra bluastre (perché il livello dell’ossigeno è molto basso) e il fiato corto.

I sintomi della BPCO di solito peggiorano lentamente: all’inizio sono lievi, tanto da passare spesso inosservati, oppure facilmente gestibili dal paziente stesso che si trova ad adottare piccole modifiche allo stile di vita per respirare meglio, ad esempio prendendo l’ascensore anziché fare le scale.

Con il passare del tempo i sintomi possono aggravarsi abbastanza da spingere il paziente a rivolgersi al medico, perché, ad esempio, può manifestare fiato corto a seguito di un leggero sforzo fisico.

La gravità dei sintomi dipende dall’entità delle lesioni ai polmoni, se si continua a fumare i danni progrediranno più velocemente.

Nella BPCO grave si possono avere anche altri sintomi, come il dimagrimento e la diminuzione della resistenza muscolare.

Per alcuni sintomi molto gravi può essere necessario il ricovero in ospedale.

Quando chiamare il medico

Vi consigliamo di recarvi immediatamente al pronto soccorso, o di farvici portare se non siete in grado, se:

  • Avete molta difficoltà a respirare o a parlare.
  • Le labbra o le dita diventano bluastre o grigiastre (cianosi, sintomo di carenza di ossigeno nel sangue)
  • Incapacità di rimanere vigili (letargia).
  • Il cuore batte molto velocemente (tachicardia).
  • La terapie consigliate per i sintomi in fase di peggioramento non hanno alcun effetto.

Pericoli

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è una delle principali cause di disabilità ed è la terza causa di morte negli Stati Uniti; si ritiene inoltre che molte più persone potrebbero essere affette da questa malattia senza esserne consapevoli.

È una malattia che insorge lentamente ed in modo subdolo, i cui sintomi spesso peggiorano con l’andare del tempo e possono limitare lo svolgimento delle attività quotidiane. Se la patologia è grave può impedire al paziente di svolgere addirittura le attività basilari, come camminare, cucinare o prendersi cura di se stesso.

Non esiste ancora una cura per questa patologia e i medici non sanno come rimediare alle lesioni dei bronchi e dei polmoni; tuttavia le terapie e le modifiche dello stile di vita possono aiutare il paziente a sentirsi meglio, a rimanere più attivo e a rallentare la progressione della malattia.

Diagnosi

Il medico diagnostica la broncopneumopatia cronica ostruttiva basandosi su

  • anamnesi del paziente e dei suoi famigliari (raccolta d’informazioni)
  • segni e sintomi del paziente
  • risultati degli esami.

Il medico vi può domandare se fumate o se vi esponete ad altre sostanze irritanti per i polmoni, come il fumo passivo, gli inquinanti ambientali, i fumi chimici o le polveri.

Se avete una tosse cronica, il medico può chiedervi da quanto tempo ce l’avete, quanto tossite e quanto catarro producete. Il medico, inoltre, può chiedervi se qualche vostro famigliare ha sofferto o soffre di BPCO.

Il medico vi visiterà e userà lo stetoscopio per ascoltare la dispnea o altri rumori toracici anomali.

Per diagnosticare la BPCO probabilmente dovrete eseguire uno o più esami.

Esame della funzionalità polmonare

Gli esami della funzionalità polmonare misurano la quantità di aria inspirata ed espirata , la velocità di espirazione e la capacità dei polmoni di scambiare l’ossigeno con il sangue.

L’esame principale per la BPCO è la spirometria. Possono essere usati anche altri esami della funzionalità polmonare, come quello della capacità di diffusione polmonare.

Spirometria

Si tratta di un esame indolore, durante il quale l’infermiere o il medico vi chiede di fare un respiro profondo e poi di espirare più aria che potete in un tubicino collegato a una piccola apparecchiatura, chiamata spirometro.

Lo spirometro misura la quantità di aria espirata e la velocità di espirazione.

Il medico può farvi inalare un farmaco che serve per tenere aperti i bronchi e poi può chiedervi di espirare di nuovo nel tubicino. In questo modo potrà confrontare i risultati dei due esami.

La spirometria può diagnosticare la BPCO prima che compaiano i sintomi. I medici, inoltre, possono usare i risultati di quest’esame per scoprire quant’è grave il disturbo e per capire a quale miglioramento si può sperare di arrivare con la terapia.

Quest’esame può anche essere utile per scoprire se i sintomi sono causati da un’altra malattia, come l’asma o l’insufficienza cardiaca.

Altri esami

Il medico può consigliarvi altri esami, come:

  • Radiografia o TAC toracica. Questi due esami creano immagini delle strutture all’interno della cassa toracica, come il cuore, i polmoni e i vasi sanguigni e possono visualizzare i sintomi della BPCO. Possono anche essere utili per capire se i sintomi sono causati da un’altra patologia, come l’insufficienza cardiaca.
  • Emogasanalisi (eroga o EGA). Quest’esame del sangue misura la quantità di ossigeno presente nel sangue, usando un campione di sangue arterioso. Può essere utile per capire la gravità della BPCO e per capire se è necessaria l’ossigenoterapia.

Cura e terapia

Attualmente non esiste alcuna cura per la broncopneumopatia cronica ostruttiva, tuttavia le terapie e le modifiche dello stile di vita possono aiutarvi a

  • sentirvi meglio,
  • rimanere più attivi,
  • rallentare il progresso della malattia.

Smettere di fumare è il passo più importante da compiere per curare la BPCO.

Chiedete al medico quali programmi o quali prodotti possono aiutarvi a smettere.

Molti ospedali mettono a disposizione dei pazienti programmi per aiutare a smettere di fumare: chiedete agli infermieri e ai medici di consigliarvene uno. Chiedete ai familiari e agli amici di starvi vicino e di aiutarvi a compiere questo grande passo. Cercate inoltre di evitare il fumo passivo.

Tra le altre terapie per la BPCO ricordiamo

  • terapie farmacologiche,
  • vaccini per prevenire malattie polmonari,
  • riabilitazione respiratoria,
  • ossigenoterapia,
  • intervento chirurgico.

Tra le finalità più importanti della terapia della BPCO ricordiamo:

  • alleviare i sintomi,
  • rallentare la progressione della malattia,
  • migliorare la resistenza all’esercizio fisico (cioè la capacità di rimanere attivi),
  • prevenire e curare le complicazioni,
  • migliorare lo stato di salute generale.

Specialisti coinvolti

Per assistervi con la terapia, il medico di famiglia può consigliarvi di consultare uno pneumologo, cioè un medico specializzato nella terapia dei disturbi polmonari.

Farmaci

Broncodilatatori

I broncodilatatori rilassano i muscoli che circondano i bronchi: i bronchi, quindi, si aprono più facilmente e la respirazione risulta più facile.

A seconda della gravità del disturbo, il medico può prescrivervi broncodilatatori ad azione rapida oppure ad azione protratta. L’effetto dei broncodilatatori ad azione rapida dura da 4 a 6 ore e questi farmaci dovrebbero essere usati solo in caso di necessità. I broncodilatatori ad azione protratta hanno un effetto che dura 12 ore o più e devono essere usati ogni giorno.

La maggior parte dei broncodilatatori viene assunta mediante un dispositivo inalatore che fa arrivare il farmaco direttamente nei polmoni. Non tutti gli inalatori possono essere usati nello stesso modo: chiedete al medico e al farmacista qual è il modo giusto per usare il vostro.

Se soffrite di broncopneumopatia cronica ostruttiva lieve, il medico può limitarsi a prescrivere un broncodilatatore ad azione rapida. In questo caso, probabilmente dovrete usare il farmaco solo quando si presentano i sintomi.

Se la BPCO è moderata o grave, il medico può prescrivervi una terapia regolare con broncodilatatori ad azione rapida e ad azione protratta.

Glucocorticosteroidi (cortisone) inalatori

Gli steroidi inalatori sono usati per curare i pazienti in cui i sintomi della BPCO si scatenano all’improvviso o sono molto gravi. Questi farmaci, infatti, sono in grado di alleviare l’infezione dei bronchi.

Il medico probabilmente vi consiglierà di usare gli steroidi inalatori per un periodo di prova che può durare da 6 settimane a 3 mesi, per vedere se sono utili per alleviare i problemi respiratori.

Vaccini

  • Vaccino antinfluenzale: L’influenza può causare problemi gravi per i pazienti affetti dalla BPCO. Il vaccino antinfluenzale può diminuire il rischio di contagio. Chiedete al medico di ricevere la vaccinazione annuale.
  • Vaccino antipneumococco: Questo vaccino diminuisce il rischio di contrarre la polmonite da pneumococco e le sue complicazioni. Chi soffre di BPCO è più a rischio rispetto a chi non ne soffre. Chiedete al vostro medico se è opportuno farvi vaccinare.

Riabilitazione respiratoria

La riabilitazione respiratoria è un programma eseguito sotto la supervisione medica che serve per migliorare lo stato di salute e il benessere dei pazienti con problemi respiratori.

La riabilitazione può comprendere un programma di esercizi, un allenamento alla gestione del disturbo e il counseling nutrizionale e psicologico. Lo scopo della riabilitazione è quello di aiutare il paziente a rimanere attivo e a svolgere le normali attività.

Il team che segue il paziente per la riabilitazione comprende medici, infermieri, fisioterapisti, fisioterapisti della respirazione e dietologi. La riabilitazione è un lavoro di squadra: il paziente e il personale sanitario lavorano per creare un programma che venga incontro alle esigenze del paziente.

Ossigenoterapia

Se soffrite di broncopneumopatia cronica ostruttiva grave e i livelli di ossigeno nel sangue sono molto bassi, l’ossigenoterapia può aiutarvi a respirare meglio. Durante questa terapia il paziente riceve l’ossigeno attraverso una cannula nasale o una maschera.

Il paziente può aver bisogno dell’ossigeno sempre, oppure solo in determinate situazioni.

Per chi soffre di BPCO grave, l’uso dell’ossigeno per la maggior parte della giornata può essere utile per:

  • svolgere le normali attività, alleviando i sintomi,
  • proteggere il cuore e gli altri organi,
  • dormire meglio e di più durante la notte e migliorare la vigilanza durante il giorno,
  • vivere più a lungo.

Intervento chirurgico

In rari casi può essere utile l’intervento chirurgico. La chirurgia, di solito, è l’extrema ratio per chi manifesta sintomi gravi, che non migliorano nonostante la terapia farmacologica.

L’intervento chirurgico per i pazienti affetti dalla BPCO è perlopiù connesso all’enfisema e comprende la bullectomia e l’intervento di riduzione del volume polmonare. Il trapianto di polmoni può essere effettuato nei pazienti affetti da BPCO molto grave.

Bullectomia

Quando vengono distrutte le pareti degli alveoli, si formano le bolle, cioè grandi sacche d’aria che possono interferire con la respirazione. Durante la bullectomia, i chirurghi rimuovono una o più bolle dai polmoni.

Riduzione del volume polmonare

Nell’intervento di riduzione del volume polmonare, i chirurghi rimuovono i tessuti danneggiati dai polmoni, che così riescono a lavorare meglio. In alcuni pazienti, accuratamente selezionati, la riduzione del volume polmonare è in grado di migliorare la respirazione e la qualità della vita.

Trapianto di polmone

Il trapianto di polmone può essere utile per alcuni pazienti affetti da BPCO grave. Durante il trapianto, il polmone danneggiato viene rimosso e sostituito con un polmone sano proveniente da un donatore deceduto.

Il trapianto di polmone può migliorare la funzionalità polmonare e la qualità della vita; tuttavia è ad alto rischio di complicazioni, tra cui le infezioni e il decesso dovuto al rigetto dell’organo trapiantato.

Se soffrite di BPCO molto grave, chiedete al medico se il trapianto di polmone può fare al caso vostro. Discutete con il medico i rischi e i benefici di questo tipo di intervento.

Gestire le complicazioni

I sintomi della BPCO di solito peggiorano gradualmente con il passare del tempo, tuttavia, in alcuni casi, possono peggiorare all’improvviso, ad esempio a causa di un raffreddore, di un’influenza o di un’infezione ai polmoni. Potreste avere molte più difficoltà a respirare, un maggior senso di costrizione toracica o più tosse; potrebbe cambiare il colore o la quantità del catarro e potreste avere la febbre.

In caso di complicazioni, chiamate immediatamente il medico che vi prescriverà gli antibiotici per curare l’infezione e gli altri farmaci per aiutarvi a respirare, ad esempio i broncodilatatori e gli steroidi inalatori.

Convivere con la BPCO

Attualmente non esiste alcuna cura per la BPCO, tuttavia è possibile prendere alcuni provvedimenti per gestire i sintomi e rallentare il decorso della malattia. Si può, ad esempio:

  1. evitare le sostanze che irritano i polmoni,
  2. fare tutte le visite previste e farsi seguire da medici competenti,
  3. gestire la malattia e i suoi sintomi,
  4. tenersi preparati alle emergenze.

Evitare le sostanze irritanti.

Se fumate, cercate di smettere il prima possibile, perché il fumo è la causa principale della BPCO.

Cercate di evitare le altre sostanze irritanti che possono contribuire alla BPCO, ad esempio il fumo passivo, l’inquinamento ambientale, i fumi e le polveri (il fumo passivo è il fumo inalato quando qualcun altro fuma).

Cercate di tenere le sostanze irritanti lontano dalla vostra casa. Quando ridipingete casa o spruzzate l’insetticida, fate in modo di allontanarvi per un tempo sufficiente.

Se all’aperto l’ambiente è molto inquinato o ci sono molte polveri, tenete le finestre chiuse e, se possibile, rimanete in casa.

Fare tutte le visite previste

Se soffrite di BPCO è importante fare tutte le visite previste e prendere tutti i farmaci seguendo attentamente le prescrizioni del medico. Non aspettate di aver finito i farmaci prima di farvi fare una nuova ricetta. Durante le visite, portate con voi un elenco dei farmaci che state assumendo.

Chiedete al medico se e quando è opportuno fare il vaccino contro l’influenza e quello contro la polmonite. Chiedetegli, inoltre, quali sono le malattie per cui siete più a rischio della norma, ad esempio l’insufficienza cardiaca, il tumore al polmone e la polmonite.

Gestire la BPCO e i suoi sintomi

Per riuscire a gestire la malattia e i suoi sintomi, potete prendere alcuni provvedimenti. A seconda della gravità della malattia, potete chiedere ai vostri famigliari e agli amici di aiutarvi nelle faccende quotidiane. Prendetevela con calma. Mettete le cose che vi servono in luoghi facili da raggiungere.

Provate alcuni accorgimenti per cucinare, pulire e fare le altre faccende di casa. Alcune persone trovano utile usare un carrellino per spostare le cose e una pinza con le maniglie lunghe per raggiungere le cose. Chiedete a qualcuno di darvi una mano in casa, in modo da non dover fare le scale troppo spesso.

Vestitevi con abiti comodi e indossate abiti e scarpe facile da mettere e togliere.

Prepararsi alle emergenze

Se soffrite di BPCO, è fondamentale sapere quando e dove chiedere aiuto per i vostri sintomi. Dovreste andare immediatamente al pronto soccorso se manifestate sintomi gravi, ad esempio se avete difficoltà a respirare o a parlare.

Chiamate il medico se notate che i sintomi stanno peggiorando o se avete sintomi di infezione, ad esempio la febbre. Il medico modificherà o adeguerà le terapie per alleviare e curare i sintomi.

Tenete a portata di mano i numeri del medico, dell’ospedale e di qualcuno che possa accompagnarvi al pronto soccorso; date a chi è disposto ad accompagnarvi in caso di emergenza tutte le istruzioni per raggiungere l’ambulatorio e l’ospedale e una copia dell’elenco dei farmaci che assumete.

Supporto emotivo e psicologico

Convivere con la BPCO può causare paura, ansia, depressione e stress. È importante comunicare come vi sentite all’équipe che vi sta seguendo; può inoltre essere utile chiedere l’aiuto di un terapeuta. Se vi sentite molto depressi, il medico può consigliarvi farmaci o altre terapie in grado di migliorare la vostra qualità della vita.

Per cercare di convivere meglio con la BPCO, può essere utile frequentare un gruppo di supporto: in questi gruppi potrete imparare a gestire i sintomi da persone che, come voi, si sono trovate ad affrontarli. Chiedete al medico di consigliarvi un gruppo di supporto nella vostra zona oppure chiedete direttamente in ospedale.

Per alleviare lo stress e l’ansia può essere utile l’aiuto della famiglia e degli amici. Fate capire alle persone a cui volete bene come vi sentite e che cosa possono fare per aiutarvi.

Prevenzione

È possibile prendere alcuni provvedimenti per prevenire la broncopneumopatia cronica ostruttiva prima che si manifesti. Se siete già ammalati, invece, potete comunque prevenire le complicazioni e rallentare il decorso della malattia.

Prevenire la BPCO prima che si manifesti

  • Il modo migliore per prevenire la BPCO è non iniziare a fumare o smettere di fumare. Il fumo, infatti, è la principale causa della BPCO.
  • Cercate inoltre di evitare le sostanze irritanti che possono contribuire alla BPCO, ad esempio il fumo passivo, l’inquinamento ambientale, i fumi chimici e le polveri (il fumo passivo è quello inalato quando altre persone fumano).

Prevenire le complicazioni e rallentare il decorso della BPCO

  1. Se soffrite di BPCO, la cosa più importante da fare è smettere di fumare: in questo modo riuscirete a prevenire le complicazioni e rallentare il decorso della malattia. Vi consigliamo, inoltre, di evitare l’esposizione alle sostanze irritanti elencate in precedenza.
  2. Seguite le terapie per la BPCO attenendovi scrupolosamente alle prescrizioni del medico: in questo modo riuscirete a respirare più facilmente, a rimanere più attivi e a evitare o gestire i sintomi gravi.
  3. Chiedete al medico se e quando è opportuno farvi vaccinare contro l’influenza e la polmonite. I vaccini diminuiscono la probabilità di contagio per queste malattie che rappresentano gravi rischi per la salute delle persone affette dalla BPCO.

Fonte Principale

Le domande più frequenti

Cos'è la BPCO?

La BPCO (broncopneumopatia cronico ostruttiva) è il nome usato per identificare un gruppo di patologie che interessano i polmoni, accomunate dal fatto di causare difficoltà respiratorie. Non c'è completa unanimità sulla definizione esatta, ma tra le patologie normalmente comprese ricordiamo ad esempio enfisema e bronchite cronica.

L'esposizione al fumo, o ad altri inquinanti, ne rappresenta il principale fattore di rischio e purtroppo ad oggi non esiste una curadefinitiva, ma solo approcci volti al miglioramento della qualità di vita e al rallentamento della progressione della malattia.

Come si muore di BPCO?

Soprattutto nelle fasi finali della malattia aumenta il rischio di contrarre infezioni respiratorie (ad esempio polmoniti) che si rivelano fatali a causa delle complicanze che ne derivano, come ad esempio infezioni diffuse all'intero organismo (sepsi).
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Domande e risposte
  1. Salve dottor Cimurro volevo chiederle se con la Bpco aver smesso di fumare, seguire scrupolosamente le cure e i controlli (incluso vaccinazioni e tutto), adottare uno stile di vita adeguato (seguire una dieta per dimagrire e evitare colpi di freddo, evitare di bagnarsi, di esporsi a inquinanti e fumo passivo e così’ via) fino a che punto puo’ arrestare l’evolversi della malattia? Cioè è possibile che adottando tutte queste precauzioni dopo un lasso di tempo ad esempio di 5 anni l’aggravamento sia nullo o minimo oppure vi è comunque un aggravamento che va avanti indipendente dalle cure?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Dipende molto dal quadro clinico, dal tipo di BPCO e la relativa gravità. Sicuramente adottare tutte queste misure preventive evita un ulteriore peggioramento del quadro, quindi sono comunque consigliate.

  2. Salve dottore volevo chiederle se la mancanza di tosse porta ad escludere che vi sia una Bpco in stato avanzato.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Qual è il contesto?

    2. Sono un uomo di 62 anni e ho prenotato una visita dalla pneumologo perché ho un forte passato da fumatore (anche se ho smesso da 1 anno). Essendo che non presento tosse cioè è raro che mi capiti di tossire chiedevo se diciamo in linea di tendenza è una cosa favorevole che nel caso mi venga diagnosticata con spirometria sia difficile che si trovi in uno stato avanzato. Oppure vi può essere una Bpco in stato avanzato anche se non c’è tosse?

    3. Dr. Roberto Gindro

      Diciamo che questa osservazione da sola non ci permette di fare una diagnosi, ma è sicuramente un fattore positivo, un qualcosa che ci permette un cauto ottimismo sul prossimo esame.

    4. Buon giorno mi chiamo Daniela da anni soffro di ipotiroidismo, da 10 anni 2 malattie reumatiche e da 1 anno da asma ….. circa 3 mesi fa sebbene prendessi lo spray per l’asma mi sono trovata con grossi problemi dolore sulla schiena al livello polmonare ,respiro affannoso, non potevo fare sforzi o ridere perche avevo la tosse ……o fatto cortisone due tipi di antibiotici …. 4 aereosol a giorno conclusione …… l’affanno da ferma e passato ma il resto entro presente a può essere questa malattia ?
      Ps .Raggi e tacco contrasto negativi la spirometria tutti i valori in rosso.
      Grazie della disponibilità . Buona giornata

    5. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Sembra quindi un’alterazione respiratoria, bisogna capire cosa diagnostica la spirometria, può essere un disturbo ostruttivo o restrittivo, sicuramente è correlato all’asma di cui soffre, ma deve essere valutata da uno pneumologo per capirci qualcosa in più.

  3. Salve. Volevo chiedere una cosa:una saturazione ossigeno a 100 é un valore normale, ma vale sempre? Cioé, se soffrissi di qualche patologia respiratoria/allergia ecc, il valore sarebbe più basso sempre? (Valori costantati due volte al pronto soccorso , l’ultimo due mesi fa’ circa.).

    1. Dr. Roberto Gindro

      Il risultato porta a pensa a una possibile iperventilazione (da ansia?), ma ovviamente verifichi con il medico. Non fa certamente pensare ad asma o simile.

    2. Sono affidabili i pulsiossimetro da dito? Soffro d’ansia e purtroppo fumo, quindi mi piacerebbe poter verificare periodicamente i valori di saturazione dell’ossigeno per mia tranquillità.

    3. Dr. Roberto Gindro

      1. Sono affidabili? Sì, lo sono.
      2. Sono consigliati nel suo caso? Assolutamente no, a meno che non sia prescritto dal medico per specifici problemi di salute. Si ritroverebbe a misurarla continuamente senza alcun motivo, aumentando ansie e paure di fronte e piccole e insignificanti oscillazioni dei risultati.

  4. Mi hanno diagnosticato una BPCO e ovviamente mi hanno proibito di continuare a fumare; io sono d’accordo, vorrei davvero smettere, ma non ci riesco. Esistono farmaci che possano aiutarmi?

  5. Mia mamma ha 87 anni e fuma da sempre. Ha ovviamente problemi respiratori e il medico sta insistendo moltissimo che smetta, ma ha davvero senso farla tribolare con la sua età perché smetta adesso?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Comprendo e rispetto il suo punto di vista, ma condivido il parere del medico; non è mai troppo tardi per smettere, farlo adesso può comunque garantire una miglior qualità di vita.