Introduzione
Il dolore anale, ossia che interessa lo sfintere da cui vengono espulse le feci, può essere particolarmente fastidioso e fonte di disagio, ma fortunatamente spesso è sintomo di patologie minori facilmente curabili (la regione perianale è molto ricca di terminazioni nervose, che quindi possono facilmente indurre sensazioni dolorifiche).
Il nome medico per indicare la sensazione di dolore dentro e intorno all’ano, o più in generale alla parte terminale dell’intestino (retto) è proctalgia.
Cause
Ragadi anali
Le ragadi anali sono piccole lacerazioni della cute e delle mucose dell’ano, spesso causate dal passaggio difficoltoso di feci poco idratate e di dimensioni eccessive, tipicamente risultato di stitichezza persistente, oppure risultato di una protratta infiammazione a causa di diarrea persistente nel tempo.
Al dolore anale, che si acuisce durante la defecazione, si accompagna anche senso di bruciore e sanguinamento rettale, apprezzabile sia sulle feci che sulla carta igienica.
Le ragadi anali possono essere particolarmente dolorose, ma generalmente guariscono spontaneamente entro poche settimane; in caso di stitichezza possono aiutare semplici rimedi legati allo stile di vita, come aumentare il consumo di fibra alimentare (in forma di frutta, verdura e legumi), consumare molti liquidi ed eventualmente aiutandosi nel breve termine con lassativi ed antidolorifici.
Malattia emorroidaria
Le emorroidi sono sono vasi sanguigni che si trovano nell’ano; in caso di infiammazione, spesso legata ad eccessivi sforzi durante l’evacuazione, possono gonfiarsi ed apparire arrossati.
In molti casi non causano sintomi, quando presenti possono annoverare:
- sanguinamento rettale
- prurito
- formazione di una piccola massa attorno o internamente all’ano
- dolore e arrossamento
- dolore acuto in caso di trombosi.
I sintomi spesso scompaiono entro pochi giorni, ma una maggior attenzione allo stile di vita (nell’ottica di contrasto alla stitichezza) può aiutare sia in fase acuta che di prevenzione; clicca qui e leggi di più sui rimedi contro le emorroidi infiammate e sulla dieta consigliata.
Infiammazione
A seguito di alterazioni dell’alvo, stitichezza e/o diarrea, la delicata mucosa del retto può andare incontro ad infiammazione e causare dolore; in genere si tratta di un disturbo destinato a risolversi a patto di ripristinare una corretta evacuazione.
Fistole anali ed ascessi
Una fistola anale è un foro che si sviluppa tra la parte terminale dell’intestino e la pelle vicino all’ano; è in genere causata da un’infezione locale che degenera in un ascesso (raccolta di pus).
I sintomi di una fistola anale o di un ascesso comprendono:
- dolore severo e costante che può peggiorare in posizione seduta
- irritazione della pelle intorno all’ano (gonfiore, arrossamento, dolore)
- presenza di pus e sangue sulle feci
- febbre.
Quando diagnosticato in fase iniziale l’ascesso può rispondere ad una terapia antibiotica, mentre in fasi più avanzate può essere richiesto un drenaggio chirurgico praticato in anestesia generale. Le fistole richiedono invece quasi sempre una riparazione chirurgica.
Altre cause
Tra le altre cause, meno comuni, di dolore anale ricordiamo:
- infezioni sessualmente trasmesse (gonorrea, clamidia, herpes, sifilide, HPV)
- malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa), proctite, colite
- prostatite (nell’uomo), infiammazione/infezione della prostata
- condizioni dermatologiche locali (psoriasi, verruche genitali, …),
- coccigodinia, sindrome dolorosa che interessa il bacino, in particolare il coccige o l’area circostante
- sindrome dell’elevatore, una condizione causata dallo spasmo di un muscolo adiacente all’ano per cause sconosciute,
- rapporti anali passivi ed altre cause di trauma locale.
E se fosse un tumore?
Un tumore anale può effettivamente essere causa di dolore all’ano, ma è un’eventualità fortunatamente poco comune (2 casi ogni 100.000 individui all’anno); nelle fasi iniziali è in genere presente una piccola lesione ulcerata che, a differenza delle ragadi, non risponde ai tentativi di cura.
I sintomi, che tendono a peggiorare nel tempo, annoverano:
- bruciore
- dolore
- sanguinamento
- diarrea/stitichezza
- incontinenza fecale
- ingrossamento dei linfonodi locali.
Possono infine comparire sintomi sistemici come
Quando preoccuparsi e contattare il medico
Nella maggior parte dei casi il dolore all’ano è indice di un disturbo lieve e passeggero, spesso legato ad un cattivo stile di vita che porta allo sviluppo di alterazioni dell’alvo (diarrea e/o stitichezza). Si raccomanda tuttavia di parlarne senza remore al medico nel caso di:
- dolore severo
- mancato miglioramento entro pochi giorni (o peggioramento)
- sanguinamento rettale, soprattutto in presenza di vertigini, capogiri o sensazione di svenimento,
- presenza di una massa palpabile,
- febbre, brividi ed altri sintomi sistemici,
- comparsa di perdite (di pus, muco, …).
Rimedi
I rimedi dipendono strettamente dalla causa alla base del disturbo (per approfondimenti in proposito si rimanda alle specifiche schede), ma da un punto di vista generale possono essere utili:
- alimentazione ricca di fibra (verdura, frutta e legumi) per favorire un corretto transito intestinale
- abbondante idratazione (bere molto, per la formazione di feci morbide e lubrificate)
- attività fisica regolare (per stimolare la peristalsi intestinale)
- impacchi tiepidi
- antidolorifici da banco (evitare l’aspirina in caso di sanguinamenti).
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.