Dolore intercostale sinistro e/o destro del petto: quali cause?

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Introduzione

Il dolore che insorge fra le costole, ovvero di tipo intercostale, è un sintomo piuttosto comune e che può interessare pazienti di tutte le età; anche se talvolta può essere rivelatore di una condizione più grave, nella maggior parte dei casi non prelude a nessuna condizione patologica grave e/o preoccupante.

Problemi cardiovascolari

Quando compare il dolore intercostale il pensiero corre rapido ai disturbi cardiovascolari, primi fra tutti angina e infarto.

Talvolta nemmeno per i medici è facile capire attraverso la sola visita se il dolore al torace possa essere riconducibile a cause cardiovascolari o meno, ma l’esperienza clinica insegna che

  • quando il medico chiede dove c’è dolore, se il paziente è in grado di indicare un punto esatto la causa cardiovascolare è rara,
  • mentre quando viene evidenziata la parte sinistra del torace con la mano aperta si tratta di indicazione che merita di essere approfondita.

Sempre l’esperienza insegna che se il dolore toracico dura da più di dieci minuti e si accompagna anche a nausea, abbondante sudorazione e difficoltà respiratorie è plausibile che possa trattarsi di infarto ed è quindi necessario ricorrere immediatamente al 112.

Quanto dura un dolore intercostale?

La durata di un dolore avvertito sul petto e/o a livello delle costole dipende strettamente dalla causa che ne è alla base.

Alla luce del fatto che tra le cause di dolore intercostale, che sia destro o sinistro, si trovino anche patologie gravi, si consiglia di valutare sempre con il proprio medico una qualsiasi sensazione dolorosa che non passi entro pochi giorni, oppure immediatamente nel caso in cui sia accompagnata da sintomi anomali.

Dolore intercostale

Shutterstock/Africa Studio

Crampi muscolari e dolori osteoarticolari

Può capitare che le fitte, anche molto dolorose, siano il risultato di un crampo muscolare, ovvero di una contrazione improvvisa e talvolta anche violenta delle fasce muscolari presenti fra le costole, che normalmente permettono la ritmica contrazione della cassa toracica per la respirazione.

Si tratta di un fenomeno in genere limitato e destinato a risolversi spontaneamente.

Di durata superiore risultano invece stiramenti e strappi muscolari, nonché eventuali infiammazioni delle cartilagini intercostali (vedi paragrafo successivo).

Costocondrite

Costocondrite è il termine medico che indica l’infiammazione della cartilagine che unisce le costole allo sterno; la cartilagine è un tessuto tanto resistente quanto flessibile che si trova in diverse zone dell’organismo, con funzione di ammortizzazione e assorbimento di eventuali impatti.

La causa esatta non è sempre semplice da individuare, ma può essere innescata da eventi come:

  • severi accessi di tosse,
  • ferita al petto,
  • sforzo fisico dovuto ad un esercizio ripetuto o uno sforzo improvviso,
  • infezione (comprese quelle delle vie respiratorie).

Quando l’articolazione costocondrale si infiamma può provocare la comparsa di dolore al petto, peggiorato da:

La condizione di costocondrite può migliorare da sola dopo poche settimane, ma in alcuni pazienti può persistere fino a diversi mesi; non è causa di complicazioni, ma può andare incontro a recidive.

Nevralgie intercostali

In questo caso il dolore è provocato da un’infiammazione dei nervi intercostali: uno degli stimoli che più facilmente determina tale infiammazione è il freddo o, più in generale, eventuali sbalzi di temperatura.

Le fitte possono essere molto dolorose, ma nella maggior parte dei casi il disturbo è auto-limitante.

Più raramente potrebbe instaurarsi una vera e propria nevralgia intercostale, condizione patologica rara che affligge in modo più prolungato uno o più nervi. Tra le cause principali si annoverano:

  • compressione nervosa di un nervo intercostale,
  • neurite con origine a livello spinale (infiammazione dei nervi),
  • danneggiamento traumatico di un nervo intercostale (in seguito ad incidente automobilistico, intervento chirurgico, …),
  • gravidanza (a causa della compressione tra gli organi favorita dall’aumento di volume dell’utero),
  • infezioni a carico delle costole,
  • herpes zoster (vedi paragrafo dedicato).

Ansia

Chi tende a soffrire di disturbi d’ansia può avvertire dolori alla costole provocati dalle contrazioni muscolari causate dall’ansia stessa (somatizzazione ansiosa); in questi casi, oltre alle fitte intercostali, sono spesso riferiti anche mal di testa, dolori allo stomaco e potenzialmente anche numerosi altri sintomi (come per esempio senso di nodo in gola, sintomi simil-infarto, …).

Malattia da reflusso gastroesofageo

La risalita dei succhi acidi dallo stomaco all’esofago è causa di una patologia che prende il nome di reflusso gastroesofageo: in questo caso è abbastanza frequente riferire un bruciore retro sternale, che peggiora quando ci si mette a letto (soprattutto se questo avviene subito dopo mangiato).

Si tratta tuttavia di un dolore localizzato in posizione più centrale che non su un lato, destro o sinistro che sia.

Problemi posturali

I dolori intercostali possono essere determinati anche da errori nella postura, che portano alla compressione delle fasce muscolari fra le costole: è quello che succede per esempio in caso di

Fratture e traumi

Il dolore intercostale si può avvertire anche in caso di incrinatura o fratture alle costole, un evento tutt’altro che raro che può verificarsi a seguito di eventi traumatici, ma anche di cadute banali, specie nelle persone anziane gravate da osteoporosi.

Herpes Zoster

In questo caso il dolore fra le costole è provocato dalla riattivazione del virus della varicella che resta latente, dopo la prima infezione, per poi tornare nei momenti in cui trova il sistema immunitario più debole.

Il dolore alle costole può persistere anche per settimane o mesi dopo la diagnosi. La forma di herpes zoster intercostale è la più frequente e si caratterizza per la presenza di vescicole rosse a grappolo in loco e il forte dolore che quando persiste, anche dopo la risoluzione delle vescicole, prende il nome di nevralgia post-erpetica.

Per quanto riguarda la cura nelle prime fasi di infezione possono essere utili gli antivirali sia per via topica che sistemica, ma per la risoluzione del dolore di solito vengono prescritti antidolorifici (tradizionali come il paracetamolo, eventualmente associato a oppiacei) oppure farmaci anticonvulsivanti in grado di agire più specificatamente contro il dolore neuropatico.

Fibromialgia

La fibromialgia è un disturbo che provoca dolori muscolari e stanchezza; nei pazienti colpiti si individuano specifici punti focali, detti tender points, dove è possibile evocare dolore previa digito-pressione.

Il dolore muscolare è definito cronico, diffuso, fluttuante e migrante e può interessare anche le fasce muscolari intercostali, sia a destra che a sinistra.

Sono quasi sempre presenti anche ulteriori sintomi, tra cui

Bronchite e altre patologie polmonari

La bronchite è un’altra causa importante di dolore intercostale: è caratterizzata da un’infiammazione acuta o cronica dei bronchi, può essere sostenuta da agenti virali (nella maggior parte dei casi), batterici o dall’esposizione ad agenti irritanti.

La condizione si caratterizza per la febbricola e la tosse intensa e persistente che determina anche la comparsa di dolore intercostale.

In questo caso il dolore tende a sparire solo con la sedazione della tosse, anche se calmarla è spesso tutta’altro che facile. Gli antibiotici sono del tutto inutili se l’infezione è su base virale; gli antitussivi servono a sedarla, ma non a risolverla.

Più raramente altre affezioni del polmone, come polmonite, broncopolmonite e tumore, possono a loro volta essere causa di dolore intercostale.

Pleurite

Il dolore intercostale può comparire anche in caso di pleurite, ovvero di infiammazione della pleura, la membrana che riveste i polmoni; in questo caso è proprio il dolore intercostale uno dei sintomi dominanti, a causa dell’infiammazione delle terminazioni nervose intercostali.

Questo grave disturbo può essere sostenuto da agenti virali, batterici, parassiti o essere provocato da malattie autoimmuni.

La terapia va intentata in base all’agente che l’ha provocata e può essere talvolta necessario ricorrere a un bendaggio del torace per lenire il dolore intercostale.

Fumo di sigaretta e sostanze d’abuso

Il dolore intercostale può essere secondario anche all’irritazione polmonare e uno degli agenti che più frequentemente la provocano è sicuramente il fumo di sigaretta.

Ben peggiore è il dolore intercostale che si registra nei consumatori abituali di crack, che evidenziano una condizione nota con il nome di polmone da crack. Il dolore al torace viene riportato da queste persone soprattutto in concomitanza con le inspirazioni profonde ed è determinata, probabilmente, dall’irritazione dei bronchi per il contatto con i prodotti di combustione della sostanza d’abuso.

Gravidanza

I dolori intercostali sono molto comuni fin dalle primissime settimane di gravidanza, in quanto dovuti alla rapida espansione dell’addome indotta dell’aumento di volume dell’utero.

La respirazione passa inoltre dall’essere diaframmatica a toracica e tutte queste modificazioni inducono le numerose fitte dolorose fra le costole; ne soffrono maggiormente le donne alla prima gravidanza o in età avanzata, che possono godere di una minor facilità di adattamento all’espansione.

Per contrastare il dolore causato da queste fitte è consigliabile sdraiarsi o trovare una posizione tale che permetta e favorisca lo scarico della schiena.

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Domande e risposte
  1. Anonimo

    Salve ho 26 anni e da 6 mesi che soffro di fitte sul fianco sinistro del petto; sono stata dal mio medico un sacco di volte e anche in Pronto Soccorso, ma non è mai stato rilevato nulla (esami del sangue, radiografie, … la TAC il mio medico non me l’ha mai fatta fare)

    Ansia e/o attacchi di panico… antinfiammatori al bisogno… e Xanax…

    Ovviamente quello che temo più di ogni altra cosa è un infarto, ma spesso mi convinco anche che possa essere un tumore…

    Cosa mi consiglia?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Se sono state fatte indagini e numerose visite è davvero plausibile che la causa possa essere ansiosa, oppure che questa peggiori la presenza di dolori intercostali privi di rilevanza clinica; farei il punto con il suo curante, valutando magari un percorso psicologico per reagire all’ansia.

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