Introduzione
Misurare le proteine totali nel sangue permette di conoscere la concentrazione delle proteine in circolo, a prescindere dalla loro natura; l’esame può essere utilizzato ad esempio nel contesto di sospetto/diagnosi/monitoraggio:
- malattie dei reni
- malattie del fegato
- malnutrizione (a causa di diete improprie o in conseguenza di un grave malassorbimento dei nutrienti ed in particolare delle proteine del cibo introdotto).
In tutti questi casi è possibile rilevare un valore basso.
Valori alti potrebbero invece indicare semplice disidratazione o, molto più raramente, una particolare forma di tumore (mieloma multiplo).
È tuttavia importante ricordare che da solo questo valore NON consente mai alcuna diagnosi.
Richiami di fisologia
È possibile distinguere due principali tipi di proteine nel sangue:
- Albumina, in assoluto la più rilevante in termini di quantità (60% circa), che contribuisce tra l’altro al trasporto di ormoni, medicinali, vitamine e altre sostanze importanti in tutto l’organismo. È prodotta nel fegato.
- Globuline (di cui fanno parte anche le immunoglobuline, ovvero gli anticorpi); alcune globuline sono prodotte dal fegato, altre dal sistema immunitario.
Quando viene prescritto l’esame
Oltre che nel caso di esami prescritti come controllo di routine, l’esame può essere richiesto in modo più mirato con la volontà di:
- Diagnosi, in caso di sintomi suggestivi per malattie epatiche e renali
- Screening in pazienti che, per specifici fattori di rischio, risultano più esposti al possibile sviluppo di patologie epatiche o renali, ad esempio soggetti affetti da diabete, ipertensione o familiarità.
- Monitoraggio ad intervalli regolari in pazienti affetti da malattie epatiche o renali, per valutare tanto l’andamento delle patologia, quanto l’efficacia del trattamento.
In alcuni casi viene prescritto anche il test che confronta anche la quantità di albumina nel sangue rispetto alla quantità di globuline (rapporto albumina/globulina, o A/G).
Valori normali
I valori di riferimento (leggermente variabili da un laboratorio all’altro) sono normalmente compresi tra 6.3 e 7.9 g/dL.
La concentrazione proteica totale può risultare leggermente diminuita (di 0,4 – 0,8 mg/dL) quando il campione viene prelevato da un paziente in posizione sdraiata.
Interpretazione
Le proteine plasmatiche sono sintetizzate prevalentemente nel fegato, con l’eccezione delle immunoglobuline (anticorpi) che vengono prodotte in vari distretti del sistema immunitario (linfonodi, milza e midollo osseo).
Un’alterazione significativa della concentrazione di proteine nel sangue può più in generale essere ricondotta a due cause:
- variazione dell’acqua plasmatica (ovvero del volume di sangue)
- variazione della concentrazione di una o più delle proteine disciolte, tra queste l’albumina è presente in concentrazioni così elevate che bassi livelli di questa possono da soli indurre valori inferiori al riferimento.
Valori bassi
Quantità di proteine totali nel sangue al di sotto dell’intervallo di riferimento in genere riflettono una bassa concentrazione di albumina, la proteina normalmente più presente. Potrebbe essere conseguenza di:
- malattie del fegato (ridotta produzione),
- malattie dei reni (aumentata eliminazione),
- malnutrizione, una condizione in cui la dieta non garantisce un adeguato apporto di nutrienti,
- sindrome da malassorbimento, un tipo di disturbo in cui l’intestino tenue non riesce ad assorbire i nutrienti introdotti mediante il cibo (ad esempio in caso di celiachia e morbo di Crohn),
- infezioni acute,
- più raramente immunodeficienza.
Valori alti
Concentrazioni al di sopra dell’intervallo di riferimento si riscontrano in genere in forme tumorali responsabili di un’eccessiva produzione di anticorpi anomali:
- mieloma multiplo,
- linfoma di Hodgkin,
- leucemia.
Tra i fattori in grado di indurre un aumento della concentrazione figura anche:
- disidratazione (diminuisce la quantità di acqua, quindi in rapporto la quantità di proteine aumenta), tra le cause comuni figurano:
- vomito grave,
- diarrea,
- morbo di Addison
- e acidosi diabetica.
- infiammazioni e infezioni, come parte della normale risposta del sistema immunitario (per aumento della concentrazione di proteine specifiche normalmente presenti in concentrazioni relativamente basse, ad esempio anticorpi e proteine della fase acuta), tipicamente infezioni croniche come ad esempio HIV ed epatite B/C
- mutazione del gene C677T.
Anche in gravidanza si osserva in genere moderato aumento dei valori.
Rapporto albumina/globuline
La valutazione del rapporto reciproco tra albumina e globuline può fornire ulteriori indicazioni sull’origine delle alterazioni:
- rapporto A/G basso:
- mieloma multiplo,
- malattia autoimmune, come il lupus (aumenta la produzione di immunoglobuline)
- malattie del fegato (diminuisce la produzione di albumina)
- malattie renali, ad esempio sindrome nefrosica
- rapporto A/G alto:
- alcune malattie genetiche
- leucemia.
Altri fattori
Tra i medicinali che potrebbero influenzare i valori circolanti si segnalano principalmente farmaci steroidei, come pillola anticoncezionale e cortisone, mentre una dieta iperproteica NON influenza i valore delle proteine circolanti.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.