Fibrosi epatica: sintomi, cause e cura

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Introduzione

La fibrosi epatica è un processo che consiste nella progressiva sostituzione nel fegato delle normali cellule, capaci di farsi carico delle diverse funzioni dell’organo, con tessuto cicatriziale, che al contrario non è in grado di espletare alcuna reazione; è la manifestazione di un maldestro tentativo di riparazione delle cellule danneggiate da condizioni a monte.

La fibrosi epatica di per sé non causa alcun sintomo, ma tende ad evolvere verso una condizione di cirrosi epatica che darà mostra di sé quando il danno sarà ormai già in fase molto avanzata.

In genere per la diagnosi è sufficiente l’insieme di anamnesi (tra cui la storia clinica del paziente), esami del sangue e diagnostica per immagini (ecografia, TC e risonanza magnetica), ma è la biopsia a rappresentare il gold standard per una corretta caratterizzazione della condizione.

La terapia è volta alla cura e correzione della patologia scatenante, da cui dipende quindi anche la prognosi.

Fibrosi epatica ed evoluzione del danno

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Cause

Il fegato è l’organo più grande del corpo umano (se si esclude la pelle) ed è attivamente e quotidianamente impegnato a digerire il cibo, immagazzinare energia e trattare/eliminare le sostanze di rifiuto.

Esistono molti tipi di malattie del fegato:

 

Le principali cause di fibrosi epatica nei Paesi industrializzati comprendono

In presenza di una malattia del fegato, l’organo può diventare il soggetto di un pericoloso circolo vizioso:

  • La malattia di base causa danni cellulari
  • Il fegato invia segnali ininterrotti volti alla riparazione delle cellule
  • Il continuo stimolo infiammatorio/riparativo esita nella produzione di tessuto cicatriziale (costituito da collagene e proteine), che non è più in grado di garantire la corretta funzionalità dell’organo
  • La percentuale di tessuto cicatriziale aumenta progressivamente, mentre la capacità funzionale dell’organo si riduce in modo inversamente proporzionale
  • Il tessuto cicatriziale limita o blocca anche il flusso sanguigno all’interno del fegato, arrivando ad affamare e poi uccidere le cellule epatiche sane e accelerando ulteriormente il processo di patologica sostituzione.

Sintomi

La fibrosi negli stadi iniziali spesso non causa sintomi e questa è la ragione di un pericolo ritardo nella diagnosi della condizione fino a fasi più avanzate di cirrosi:

 

Complicazioni

La fibrosi epatica avanzata provoca cirrosi, insufficienza epaticaipertensione portale, tumore al fegato e, soprattutto se trascurata, può richiedere il trapianto di fegato.

L’insorgenza della fibrosi epatica è solitamente insidiosa e la maggior parte della morbilità e della mortalità correlate si verificano dopo lo sviluppo della cirrosi, talvolta in tempi lunghi (ad esempio nell’arco di 15-20 anni); va comunque detto che non tutti coloro che sviluppano la fibrosi progrediranno verso la cirrosi e non tutti coloro che si ammalano di cirrosi svilupperanno poi il tumore.

Può regredire?

Sempre più pubblicazioni hanno documentato la possibilità di regressione della fibrosi lieve, moderata e persino avanzata, come ad esempio in caso di terapia antivirale dell’epatite C (disponibile da pochi anni); è bene tuttavia sottolineare che la possibilità di successo è maggiore nelle fasi iniziali.

Questa opportunità è pressoché esclusivamente limitata ai pazienti in cui la causa a monte della fibrosi sia effettivamente curabile; oltre alla fibrosi e alla cirrosi correlate all’epatite virale, la regressione è stata osservata anche nell’epatite non virale, ad esempio:

  • la fibrosi dei pazienti con steatosi epatica alcolica è regredita dopo la cessazione del consumo di alcol,
  • i pazienti con steatoepatite non alcolica hanno mostrato segni di regressione dopo aver perso peso mediante modifica dello stile di vita o chirurgia bariatrica,
  • i pazienti con epatite autoimmune avevano maggiori probabilità di mostrare regressione a seguito del raggiungimento della remissione biochimica,
  • i pazienti con emocromatosi beneficiano di un trattamento efficace.

Diagnosi

La diagnosi di fibrosi epatica deriva dalle informazioni raccolte dal medico attraverso

  • visita medica (anamnesi ed esame obiettivo)
  • esami del sangue (transaminasi, bilirubina, …)
  • esami di imaging
    • ecografia
    • TC
    • risonanza magnetica

L’esame di riferimento è tuttavia la biopsia epatica, approccio invasivo che richiede un piccolo prelievo di tessuto epatico; consente non solo di diagnosticare con certezza la progressione del danno, ma anche di monitorarne nel tempo la risposta alle terapie.

Come rallentare e curare la fibrosi epatica?

Obiettivo principale del trattamento è la cura della patologia scatenante, la cui risoluzione idealmente interrompe o quantomeno rallenta il danno epatico:

  • farmaci antivirali per epatiti causate da virus
  • abolizione del consumo di alcolici nel caso di epatite alcolica
  • farmaci per la rimozione di metalli pesanti nel caso di emovromatosi/malattia di Wilson
  • sostituzione del farmaco epatotossico
  • trattamento dell’ostruzione nei dotti biliari
  • perdita di peso e terapie metaboliche per pazienti affetti da steatosi non alcolica.

Una scrupolosa attenzione allo stile di vita è condizione indispensabile in tutti i pazienti, al fine di mettere in condizioni il fegato di poter operare al meglio:

  • perdere peso se necessario
  • abolire gli alcolici
  • fondare la propria dieta su verdura, frutta, legumi e cereali integrali
  • praticare regolare attività fisica.

Fonti e bibliografia

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