Rosmarino, la Rugiada del mare
Originario delle regioni Mediterranee e del Sud Europa, il rosmarino cresce spontaneo lungo le zone litoranee del centro e sud Italia, ma lo si trova coltivato, sia a scopo culinario che ornamentale, anche negli orti e giardini delle zone settentrionali.
Appartiene alla famiglia delle Lamiaceae (la stessa di origano, basilico, salvia, timo) e il suo il nome deriva dal latino Ros (=rugiada) e Maris (=mare), per via dei caratteristici fiori azzurri, che ricordano il colore del mare [1].
L’uso più noto della pianta è forse quello culinario, come insaporitore di carne, pesce, verdure, legumi ecc. e per la preparazione di liquori, ma il rosmarino trova impiego anche in cosmesi e profumeria – senza dimenticare l’impiego erboristico e farmaceutico.
Già in epoche antiche – presso gli Egizi, i Greci, i Romani e nel mondo arabo – il rosmarino era considerato una pianta dalle virtù speciali, una sorta di panacea: veniva infatti utilizzato contro i reumatismi, contro gli spasmi muscolari, in caso di infiammazioni intestinali, contro i dolori mestruali ecc. Inoltre era considerato un potente tonico per riabilitare i malati dopo tifo e difterite, un buon antianemico e un utile rimedio per i problemi respiratori (asma e bronchiti croniche) [1].
Gli antichi Greci lo utilizzavano per stimolare la memoria e la concentrazione; Niccolò Copernico (1473-1543) pare ne facesse uso per i disturbi renali; i Turchi lo utilizzavano contro l’iperglicemia; la medicina popolare lo usa da sempre come rimedio per i disturbi gastrointestinali [2].
Composizione chimica
Le foglie e i fiori del rosmarino costituiscono un’interessante fonte di composti fitochimici attivi, tra cui spiccano
- Composti fenolici e diterpeni (acido rosmarinico, acido carnosico, carnosolo)
- Flavonoidi
- Tannini
- Salicilati
Dal punto di vista nutrizionale [11], il rosmarino è ricco di
Foglie e fiori distillati originano un olio essenziale con proprietà antispasmodiche, carminative (riducenti la formazione di gas intestinali), stomachiche (favorenti la digestione) e stimolanti. L’olio essenziale può essere anche utilizzato come base per la preparazione di profumi (per la persona e per l’ambiente), collutori e dentifrici.
L’olio essenziale è una delle formulazioni più versatili, ma alla luce dell’estrema concentrazione del principio attivo si raccomanda di attenersi SCRUPOLOSAMENTE alle indicazioni riportate in etichetta.
Il rosmarino nella medicina popolare
Il Rosmarino è considerato utile nella medicina popolare come [1,9]:
- Tonico e stimolante generale
- digestivo, stimolante della secrezione gastrica, colagogo (stimola la secrezione biliare)
- emmenagogo (favorisce la comparsa delle mestruazioni in caso di amenorrea)
- espettorante
- antigotta
- diuretico
- antireumatico
- cicatrizzante di piaghe, ferite e scottature
Sempre secondo la tradizione popolare, i preparati a base di rosmarino possono essere utilizzati anche a scopo blandamente antidepressivo, come tonico dei nervi e per ridare vigore alle persone indebolite sia fisicamente che mentalmente [1].
In aromaterapia il Rosmarino è utilizzato per calmare l’ansia e aumentare la concentrazione [11].
Studi preclinici
Diversi studi preclinici (in vitro e in vivo su animali) sono stati condotti sul rosmarino e i suoi estratti alcolici o acquosi, evidenziandone le potenzialità terapeutiche e confermando, in taluni casi, gli utilizzi della medicina popolare. Dagli studi preclinici pubblicati in letteratura il rosmarino risulta avere proprietà:
- Antiossidanti. L’attività antiossidante è dovuta specialmente ai fenoli triterpenici, all’acido rosmarinico, carnosico e al carnosolo. L’estratto di foglie di rosmarino aumenta l’attività della superossido dismutasi (un enzima antiossidante endogeno) e ha effetto più potente della vitamina E nel neutralizzare i radicali dell’ossigeno [2]. Interessanti risultati preliminari sono stati evidenziati anche sull’effetto dermoprotettivo dell’acido carnosico nei confronti dei raggi UVA [3] e sull’effetto dell’estratto di rosmarino, in combinazione con l’ossido di zinco, nella prevenzione della degenerazione maculare senile [4]. L’effetto antiossidante del Rosmarino è utilizzato anche per preservare cibo e cosmetici.
- Antibatteriche. Sia l’olio essenziale che l’estratto di rosmarino hanno dimostrato buone proprietà antibatteriche contro Helicobacter pylori, Staphilococcus aureus, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa. In generale l’attività in vitro dell’estratto metanolico di rosmarino risulta maggiore nei confronti dei batteri Gram positivi rispetto ai Gram negativi. L’azione sul Propionibacterium acnes lo rende altresì un potenziale rimedio per contro l’acne giovanile di origine batterica [2].
- Antiulcera. L’estratto idroalcolico di rosmarino ha dimostrato attività antibatterica in vitro contro l’Helicobacter pylori, e azione protettiva nei confronti delle lesioni ulcerative gastriche su modelli animali [2, 5].
- Antivirali. L’acido carnosico ha dimostrato in vitro attività contro il virus HIV e contro l’Herpes virus (nelle fasi iniziali dell’infezione, mentre non ha effetto sulla replicazione virale all’interno della cellula) [2,6,7].
- Antispasmodiche. Il rosmarino è da sempre noto per l’effetto carminativo ed è usato nella tradizione come antispasmodico contro i crampi intestinali, coliche biliari, cefalee tensive, coliche renali e amenorrea. Trova altresì utilizzo come rilassante della muscolatura liscia bronchiale nel trattamento dell’asma [2]. Per inciso, l’azione antispasmodica è riconosciuta anche dall’EMA, l’Agenzia Europea per i Medicinali, che ne riconosce altresì l’efficacia per uso esterno nelle malattie reumatiche e nei problemi circolatori, muscolari e articolari [6,8]. Le stesse indicazioni sono riportate nel documento contenente le monografie di piante medicinali selezionate, redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) [9].
- Ipoglicemizzanti. L’estratto di foglie di rosmarino riduce i livelli di glucosio in vivo, in modo dose-dipendente. Uno studio condotto su animali ha mostrato come l’estratto di rosmarino (titolato al 20% in acido carnosico), somministrato a un gruppo di topi alimentati con dieta ad alto contenuto lipidico, sia in grado di ridurre del 72% l’aumento del glucosio nel sangue, insieme a un miglioramento del quadro lipidico e del controllo del peso, rispetto al gruppo alimentato con dieta ad alto contenuto lipidico ma senza l’estratto di rosmarino [10].
- Antinfiammatorie: carnosolo e dell’acido rosmarinico sarebbero in grado di intervenire nella cascata dei miediatori infiammatori e sul sistema del complemento (un meccanismo che partecipa alla difesa dall’attacco di agenti patogeni).
- Epatoprotettive. L’estratto metanolico del Rosmarino si è dimostrato efficace sia in termini di prevenzione che di rallentamento della progressione della cirrosi epatica indotta su modelli animali [12,13].
- Neuroprotettive. L’acido carnosico e il carnosolo in vitro hanno mostrato capacità di aumentare la sintesi del fattore di crescita nervoso (Nerve Growth Factor), oltre al già citato effetto antiossidante. L’effetto neuroprotettivo, se confermato, rappresenterebbe un potenziale beneficio nella prevenzione dello sviluppo di malattie degenerative [2].
Studi clinici
Gli studi clinici sono meno numerosi rispetto ai preclinici e presentano il limite del ridotto numero di persone reclutate; tuttavia alcuni dei risultati ottenuti sono interessanti e degni di attenzione, in particolari quelli riguardanti
- Aumento della concentrazione e della memoria
- Azione anticaduta dei capelli
- Azione coadiuvante nella disintossicazione da oppiacei
Aumento della concentrazione
Diversi test clinici hanno dimostrato che l’inalazione dell’olio essenziale di rosmarino influisce su alcune funzioni cerebrali, quali la memoria e l’attenzione, inducendo contemporaneamente uno stato di rilassamento.
Nel 2002 un esperimento condotto su 10 individui ha evidenziato l’effetto positivo dell’olio essenziale di rosmarino su memoria e capacità di concentrazione; un successivo esperimento, condotto nel 2003 su 140 individui, ha confermato come l’inalazione dell’olio essenziale, tramite un comune diffusore di essenze, per 5 minuti, produca effetti positivi sulla memoria in generale, anche se in quel caso si è registrata una diminuzione della velocità di memorizzazione rispetto al gruppo di controllo [2,9].
Alopecia
L’uso tradizionale del rosmarino per stimolare la crescita dei capelli sembrerebbe confermato da uno studio randomizzato, in doppio cieco, condotto su 86 pazienti: il massaggio del cuoio capelluto con una miscela di rosmarino, timo, lavanda e legno di cedro per 7 mesi ha prodotto risultati significativi nel 44% dei partecipanti, rispetto al 15% del gruppo di controllo [2]. L’azione del rosmarino sarebbe dovuta, secondo alcuni ricercatori, all’inibizione del legame tra diidrotestosterone e i recettori per gli androgeni [14]. Infine, in uno studio del 2015, l’effetto dell’olio di rosmarino è stato confrontato con quello del Minoxidil – uno dei farmaci d’elezione per l’alopecia androgenetica: dopo 6 mesi di cura non si sono evidenziate differenze tra i due tipi di trattamento in termini di efficacia sull’alopecia, mentre effetti collaterali, quali prurito cutaneo, sono stati significativamente inferiori nel gruppo trattato con l’olio di rosmarino [15].
Terapia coadiuvante nella disintossicazione da oppiacei
Si tratta di un’applicazione forse tra le meno conosciute, ma degna di nota per i risultati prodotti. In uno studio pubblicato nel 2013, alcuni ricercatori hanno indagato l’effetto delle foglie di rosmarino in capsule come coadiuvante nella terapia di disintossicazione da oppio. L’esperimento è stato condotto su 81 persone: a una parte del gruppo è stato somministrato solo metadone, a un’altra parte metadone insieme all’estratto di rosmarino. Al termine della sperimentazione (4 settimane) il gruppo trattato con rosmarino ha mostrato un miglioramento nella durata del sonno e un’incidenza significativamente minore dei sintomi di astinenza rispetto al gruppo di controllo [16].
Dosaggio, effetti collaterali e controindicazioni
Infusione: la dose consigliata è di 2-4 g di foglie essiccate, per un massimo di tre volte al giorno.
Estratto idroalcolico: 1-4 ml tre volte al giorno
Uso topico: preparazioni semi-solide o liquide al 6-10% di olio essenziale direttamente sulla pelle.
Il Rosmarino è generalmente considerato sicuro nelle dosi comunemente usate a scopo alimentare [2,9]. Dosi eccessive possono provocare:
- irritazione a livello gastrico o intestinale
- convulsioni, per la presenza di canfora
- dermatiti da contatto per uso topico, in caso di ipersensibilità individuale
Si raccomanda la diluizione dell’olio essenziale per uso topico, in modo da minimizzare il rischio di irritazione della cute.
Alcune fonti segnalano possibili, anche se rare, interazioni con i farmaci anticoagulanti, con aumento del rischio di ematomi e sanguinamento [9].
Fonti e bibliografia
- Piante Officinali e Aromatiche, marzo 2009, Provincia autonoma di Trento, Dipartimento Agricoltura e Alimentazione
- Herbs and Natural Supplements-4th ed
- Free Radic Biol Med. 2002 Jun 15;32(12):1293-303. Photoprotective potential of lycopene, beta-carotene, vitamin E, vitamin C and carnosic acid in UVA-irradiated human skin fibroblasts. Offord EA, Gautier JC, Avanti O, Scaletta C, Runge F, Krämer K, Applegate LA.
- Mol Vis. 2013 Jun 27;19:1433-45. Print 2013. Prevention of retinal light damage by zinc oxide combined with rosemary extract. Organisciak DT1, Darrow RM, Rapp CM, Smuts JP, Armstrong DW, Lang JC.
- J Ethnopharmacol. 2000 Jan;69(1):57-62. Antiulcerogenic activity of crude hydroalcoholic extract of Rosmarinus officinalis L. Dias PC, Foglio MA, Possenti A, de Carvalho JE.
- Pharmacol Res. 2018 Jul;133:301-314. Potential of selected Lamiaceae plants in anti(retro)viral therapy. Bekut M, Brkić S, Kladar N et al.
- Planta Med. 2006 Dec;72(15):1378-82. Epub 2006 Nov 7. Antiviral effect of aqueous extracts from species of the Lamiaceae family against Herpes simplex virus type 1 and type 2 in vitro. Nolkemper S, Reichling J, Stintzing FC, Carle R, Schnitzler P.
- European Medicines Agency (EMA) Community herbal monograph on Rosmarinus officinalis L., aetheroleum, EMEA/HMPC/235453/2009.
- World Health Organization (WHO)_WHO monographs on selected medicinal plants, Volume 4, 2009.
- Br J Nutr 106.8 (2011): 1182–9. Carnosic acid-rich rosemary (Rosmarinus officinalis L.) leaf extract limits weight gain and improves cholesterol levels and glycaemia in mice on a high-fat diet. Ibarra A et al.
- Rev Recent Clin Trials. 2018;13(4):240-242. Rosmarinic Acid as Potential Anti-Inflammatory Agent. Colica C, Di Renzo L, Aiello V, De Lorenzo A, Abenavoli L.
- BMC Complement Altern Med. 2014 Jul 7;14:225. Antioxidant activity of rosemary (Rosmarinus officinalis L.) essential oil and its hepatoprotective potential. Rašković A, Milanović I, Pavlović N1, Ćebović T, Vukmirović S, Mikov M.
- Phytother Res 2010, 24:595–601 Oxidative stress modulation by Rosmarinus officinalis in CCl4-induced liver cirrhosis. Gutiérrez R, Alvarado JL, Presno M, Pérez-Veyna O, Serrano CJ, Yahuaca P.
- Phytother. Res 27.2 (2013): 212–217. Promotion of hair growth by Rosmarinus officinalis leaf extract. Murata K et al.
- Skinmed. 2015 Jan-Feb;13(1):15-21. Rosemary oil vs minoxidil 2% for the treatment of androgenetic alopecia: a randomized comparative trial. Panahi Y, Taghizadeh M, Marzony ET, Sahebkar A.
- Addict Health. 5.3–4 (2013): 90–4. Beneficial effects of Rosmarinus officinalis for treatment of opium withdrawal syndrome during addiction treatment programs: a clinical trial. Solhi H et al.
- Piccola Guida alle Erbe Officinali, Assessorato Agricoltura Regione Emilia-Romagna, 2001
Autore
Laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, con Dottorato di Ricerca in Scienza delle Sostanze Bioattive