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(Segue trascrizione del video)
Il pomodoro, questo sconosciuto…
Cosa c’è di meglio in queste calde giornate estive di una bella insalata di una verdura della tradizione italiana, ovvero di pomodori?
- E se ti dicessi che il pomodoro non è una verdura ma un frutto?
- E se ti dicessi che è della tradizione quasi quanto il sushi?
- E se ti dicessi che l’insalata non è il modo migliore per consumarlo?
Andiamo con ordine…
Quante calorie ha il pomodoro?
Il pomodoro è una bacca nativa dell’America centrale, arrivata da noi solo nel XVI secolo e addirittura apprezzato come alimento non prima di secoli ancora successivi… quindi non lo definirei affatto della tradizione, visto che il suo utilizzo è relativamente giovane per noi europei, e ti confermo che botanicamente parlando è un frutto, non una verdura, anche se ci viene più semplice immaginarlo così per le sue caratteristiche nutrizionali:
- 94% del peso in acqua
- meno di 30 calorie per 100 g, quindi pochissime, che derivano essenzialmente da zuccheri semplici, glucosio e fruttosio, anche se poi ovviamente ci sono differenze tra le diverse varietà disponibili.
Tutto qui?
Ma noi la verdura non la mangiamo per le calorie, la mangiamo per il contenuto in micronutrienti, tra cui troviamo ad esempio:
- un eccellente rapporto potassio/sodio, pensa che 100 g di pomodoro fresco contengono quasi 300 mg di potassio,
- 25 mg di vitamina C,
- e poi vitamina K, folati, beta-carotene e tanto altro.
Forse speravo meglio, ma è proprio in mezzo a quel “tanto altro” che troviamo il vero tesoro del pomodoro, tra cui una sostanza preziosissima responsabile anche del caratteristico colore rosso del frutto, il licopene.
Licopene
Il licopene è un carotenoide con un elevato potere antiossidante e quindi capace, ad esempio, di contrastare efficacemente i pericolosi radicali liberi responsabili di potenziali danni al nostro DNA e ad altre fragili strutture cellulari.
Si trova concentrato soprattutto nella buccia, come d’altra parte quasi sempre si osserva nel mondo vegetale, e più è rosso il pomodoro, più licopene c’è.
Entriamo ora più nel dettaglio nei benefici che il pomodoro è in grado di esercitare concretamente sulla tua salute perché sì, dire che il licopene è antiossidante fa piacere, ma cosa significa questo per te?
I benefici del pomodoro
Disponiamo di una buona letteratura sul tema e le proprietà più studiate del pomodoro sono quelle relative alla prevenzione dai tumori, ma in realtà c’è probabilmente molto di più, ci sono infatti gruppi di ricerca attivi su altre malattie legate all’età come quelle cardiovascolari, diabete e morbo di Alzheimer, nonché salute della pelle, fertilità e addirittura sulla sua capacità di migliorare la fase di recupero dall’esercizio fisico.
Come al solito devi ricordare che non parliamo di scudi protettivi invincibili, ma nella migliore delle ipotesi di sostanze in grado di spostare positivamente verso il basso il tuo rischio di sviluppare una di queste malattie… e non mi sembra poco!
Ma dicevamo della prevenzione oncologica… ci sono molti autori convinti che proprio il pomodoro sia uno degli ingredienti chiave della dieta mediterranea tradizionale, in grado di esprimere benefici tangibili ad esempio su tumore alla prostata, tumore al colon e tumore del seno.
Ma c’è di più, perché una dieta ricca di pomodori è stata anche collegata a una riduzione del rischio di malattie cardiache, come ad esempio
- la malattia coronarica, responsabile della maggior parte dei casi di infarto
- e ictus.
In molti casi si tratta ovviamente di studi osservazionali, che ci permettono quindi di evidenziare solo una correlazione e non necessariamente un rapporto di causa-effetto, ma ci sono diverse ricerche che esplorano i possibili meccanismi sottesi a un legame più diretto, tra cui effetti
- antiaggregante,
- di abbassamento del colesterolo e della pressione
- ed ovviamente antiossidante.
Insomma, non sappiamo ancora precisamente come e perché funzioni, ma sembra proprio che funzioni… presumibilmente, come conclude questa meta-analisi, è la combinazione dei diversi elementi nella dieta mediterranea a garantirne gli effetti, questi sì, quasi taumaturgici.
Intendo dire che spesso ci intestardiamo su singoli costituenti, specifiche sostanze, quando invece questi elementi presi da soli non dimostrano quasi mai lo stesso impatto, come tipicamente succede quando si confronta il frutto con un integratore della sua sostanza più caratteristica. Sebbene sia stato dimostrato che una dieta arricchita di pomodoro influenzi diversi meccanismi chiave di numerose patologie, tanto da poter dimostrare una correlazione inversa tra la loro assunzione e le malattie cardiovascolari, è comunque improbabile che il singolo alimento influisca in modo significativo su una malattia multifattoriale come quella cardiovascolare se consumato isolato dagli altri.
Insomma, la chiave è sempre una visione dall’alto, un effetto sinergico non solo tra le diverse sostanze di un singolo frutto o di una singola verdura, ma la combinazione delle centinaia di sostanze contenute in tutti gli alimenti che consumi.
Detto in altre parole: se hai uno stile di vita che fa schifo il pomodoro non farà una grandissima differenza, al contrario di quando lo inserisci in una dieta con i controcavoli… è lì che sarà messo in grado di esprimere tutti i suoi super-poteri, anche in campi di ricerca più recenti come malattie neurodegenerative come l’Alzhaimer, diabete, fertilità e difese immunitarie.
Direi che hai già motivi a sufficienza per farti grandi scorpacciate, ma consentimi di dartene ancora uno: tu sai quanto io sia fissato sulla necessità di coltivare una flora batterica intestinale ricca e varia, e il pomodoro sembra aiutarci direttamente anche in questo.
Qual è il modo migliore per mangiare i pomodori?
Tutti gli articoli divulgativi del mondo ti spiegheranno a questo punto che il modo migliore per consumare i pomodori è attraverso la cottura e l’associazione ad una fonte di grassi, idealmente olio extravergine di oliva, perché questi due approcci esaltano l’assorbimento del licopene, che è la vera sostanza superstar contenuta.
Tutto vero, e quindi un (…questo sì tradizionale…) bel piatto di pasta al dente, possibilmente integrale, preparata con un sughetto di pomodoro magari con un leggero soffritto di aglio e olio EVO aggiunto a crudo è davvero un piatto eccezionale, ma non pensare per questo che sia l’unico modo in cui consumare i pomodori, perché come diciamo spesso dev’essere la varietà l’ingrediente fondamentale della tua dieta, e quindi anche il consumo di pomodori crudi, in insalata, non è assolutamente da disprezzare o né tanto meno da sottovalutare, anzi!
Intanto perché anche in questo modo parte del licopene viene comunque assorbito, poi perché vitamina C e acido folico sono diminuiti dalla cottura, e quindi la varietà ti consente di beneficiare di tutto; è poi il pomodoro è così versatile, così buono, che nulla osta al duplice consumo, piattino di pasta al sugo seguito da insalatina mista che abbinerai di volta in volta ad altre verdure, un po’ di mozzarella, dei legumi, del tofu o qualsiasi cosa ti suggerisca la fantasia.
Inoltre, come visto in precedenza, forse attribuiamo un peso eccessivo al licopene, dimenticando principi attivi che magari ancora nemmeno conosciamo; ed è anche in questo senso che la stessa rotazione nel consumo di diversi colori dei pomodori è caldamente consigliata, avendo cura di evitare semplicemente quelli immaturi, ma ci torniamo dopo su questo.
L’unico errore che puoi fare con la verdura, pardon, con la frutta e la verdura, è di non consumarne abbastanza, quindi non aver paura di esagerare e adesso che siamo in stagione, soprattutto se hai la fortuna di avere l’orto, puoi tranquillamente consumarli tutti i giorni (ma non dimenticare di preparare la conserva per quest’inverno e cerca di non conservarli mai in frigorifero, se non vuoi perdere il loro caratteristico profumo e, indirettamente, anche parte del gusto).
E ho parlato di orto non a caso, perché evitare la produzione industriale per privilegiare una produzione più naturale si riflette anche in un’aumentata qualità nutrizionale della bacca; è stato infatti dimostrato che gli stress subiti dalla pianta coltivata in modo più tradizionale, ad esempio quelli indotti da siccità e caldo, è vero che riducono crescita e resa delle colture, ma allo stesso tempo ne aumentano il contenuto in carotenoidi e la relativa attività enzimatica antiossidante, probabilmente in virtù dell’aumento dello stress ossidativo indotto da tali condizioni. Non dimenticare mai che le sostanze che noi consideriamo preziose in un vegetale, sono in genere prodotte dalla pianta proprio come forma di difesa, ecco perché la coltivazione biologica, stagionale e a km zero riesce spesso ad offrire dei vantaggi pratici in termini di salute. Ed ecco perché un pomodoro magari bruttino a vedersi potrebbe in realtà nascondere un cigno più di quanto non possa uno apparentemente perfetto coltivato in serra.
Adesso che ci penso… vuoi provarli in un modo diverso dal solito? Falli fermentare… tal quali o in forma di concentrato, al solito YouTube è tuo amico.
Insomma, è molto probabile che gli effetti sinergici di tutti i costituenti del pomodoro superino i benefici dei singoli costituenti più noti, come il licopene, e comunque qualsiasi beneficio per la salute dovrebbe essere considerato nel contesto più ampio di una dieta equilibrata, sana e varia, varia anche in termini di modalità di preparazione degli alimenti e di abbinamenti.
Controindicazioni
Concludiamo parlando di controindicazioni che, parlando di pomodori, sono essenzialmente due:
- si può essere allergici: tipicamente si tratta di soggetti affetti da rinite stagionale che sviluppano reazioni anche nei confronti del pomodoro, ed ovviamente in questi casi ti raccomando di evitarli;
- seconda controindicazione, o meglio, precauzione, evita il consumo di pomodori immaturi e quindi ancora verdi, che potrebbero contenere quantità eccessive di solanina, una sostanza tossica che va a sparire con la maturazione (tanto per intenderci, la stessa che trovi anche nelle patate con germogli).
Ci sono infine alcuni pazienti che potrebbero mal tollerare il consumo di pomodori e, come abbiamo detto tante volte, niente panico, nessun alimento è mai indispensabile, soprattutto nel contesto di una dieta adeguatamente ricca in varietà e rotazione. Chi soffre di bruciore di stomaco e talvolta anche colon irritabile potrebbe manifestare qualche difficoltà, così come i soggetti più inclini allo sviluppo di calcoli renali a base di ossalato che potrebbero voler privilegiare il consumo in forma cotta, ad esempio dopo bollitura ed eliminazione dell’acqua di cottura.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.