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Introduzione

La tetania è uno stato di ipereccitabilità del sistema nervoso, centrale e periferico, attribuibile a molteplici cause, ma tipicamente legato ad una carenza di magnesio o calcio; questo stato patologico è caratterizzato dall’associazione fra segni e sintomi di aumentata eccitabilità neuromuscolare e manifestazioni psicosomatiche di nevrosi e si manifesta con:

  • Crisi di contrazioni muscolari (sia dolorose che indolori);
  • Crampi muscolari;
  • Spasmi (contrazioni improvvise e involontarie di uno o più muscoli, ma anche di organi cavi e di orifizi);
  • Mioclonie (contrazioni muscolari involontarie, simili a scosse, che compaiono in modo brusco e fulmineo);
  • Distonie (contrazioni muscolari involontarie di durata maggiore che possono comportare l’assunzione di posizioni anomale, causando, per esempio, un’anomala rotazione del corpo, del tronco, degli arti e del collo);
  • Tremori muscolari;
  • Leggera affaticabilità.

La diagnosi è basata sulla raccolta anamnestica e su un’accurata valutazione clinica (è importante escludere che il paziente possa essere affetto da differenti patologie in grado di causare sintomi simili, come altre condizioni di ipocalcemia eo ipomagnesemia, fibromialgia, sindrome da fatica cronica, sclerosi multipla e tetano).

Il trattamento dipende dalla causa, ma si basa generalmente sull’utilizzo di integratori di calcio, vitamina D, magnesio e farmaci miorilassanti.

Cos’è la tetania e perché si verifica?

La tetania è uno stato patologico, attribuibile a una carenza di magnesio o di calcio correlata a differenti cause, che si caratterizza principalmente per l’aumenta eccitabilità neuromuscolare.

La diminuita concentrazione di magnesio nell’organismo è in genere dovuta ad una perdita di questo minerale attraverso il sistema gastrointestinale ed il rene e si manifesta sotto forma di tetania latente (che richiede, cioè, dei test evocativi per essere evidenziata) o spasmi spontanei degli arti.

Ciò si verifica nel caso di:

  • Disturbi gastroenterici;
  • Alterazioni della funzionalità renale;
  • Malattie endocrine e metaboliche;
  • Effetti collaterali da farmaci.

Quando la causa è invece una carenza di calcio è possibile distinguere due diversi casi di tetania:

  • Normocalcemica: il livello di calcio ematico è quasi sempre normale, per cui questa condizione clinica risulta per lo più attribuibile a disfunzioni congenite nella morfologia e nel metabolismo cellulare che determinano un malassorbimento del calcio che è presente nel sangue (le sostanze nutritive, anche se assunte in quantità sufficiente, non possono essere assorbite per un’alterazione dei canali ionici e permane uno stato di carenza di calcio e magnesio a livello muscolare, responsabile della sintomatologia; questa condizione insorge spesso durante l’infanzia o l’adolescenza e sembrerebbe avere un origine genetica, familiare o autoimmune nei soggetti predisposti).
  • Ipocalcemica: è la forma più frequente di tetania e si caratterizza per ridotti livelli di calcio ematico dovuti ad alcalosi respiratoria e metabolica, insufficienza renale, assunzione di farmaci e ipoparatiroidismo (malfunzionamento o assenza delle paratiroidi, conseguente generalmente alla rimozione chirurgica della tiroide); la riduzione della concentrazione di calcio presente nel sangue causa una riduzione della soglia di eccitazione muscolare, per cui i potenziali d’azione si propagano più facilmente, causando la contrazione dei muscoli scheletrici periferici.

Altre cause note di tetania sono:

  • Sindrome da iperventilazione (si verifica spesso nel caso di crisi di ansia): causa un’alcalosi respiratoria, per cui il calcio diminuisce (insieme al magnesio e al potassio) legandosi alle proteine e riducendo così l’assorbimento cellulare;
  • Carenza di vitamina B (è associata alla mancanza di calcio);
  • Allergie e problemi respiratori (sinusite, rinite, asma, … possono determinare ipossia e iperventilazione);
  • Iperfosfatemia;
  • Malnutrizione;
  • Farmaci e ed altre sostanze (citotossici, calcitonina, difenilidantoina, alcool, agenti alchilanti, alcuni aminoglicosidi, glucagone);
  • Pancreatite acuta;
  • Gravidanza;
  • Allattamento al seno;
  • Osteomalacia;
  • Alterazioni nel metabolismo della vitamina D;
  • Condizioni che causano un alterato assorbimento intestinale di calcio (sprue, celiachia, mucoviscidosi, resezioni intestinali).

Classificazione clinica

Dal punto di vista clinico è possibile distinguere due forme di tetania:

  • Tetania latente: è evidenziata da test provocativi, ossia condizioni e stimoli esterni, poiché normalmente manca di sintomatologia spontanea;
  • Tetania franca: è caratterizzata dalla presenza dei sintomi spontanei e principalmente da spasmi e contrazioni muscolari.

Sintomi e segni

Circa il 30% dei soggetti colpiti presenta crisi tetaniche vere e proprie, caratterizzate da contrazioni muscolari violente e spesso dolorose; nella restante parte dei casi, invece, l’ipereccitabilità neuromuscolare esordisce in forma ridotta, sotto forma di parestesie peribuccali (percepite come formicolii) e mioclonie della muscolatura palpebrale (contrazioni muscolari fulminee ed involontarie).

Il paziente affetto da tetania potrà presentare, oltre ai sintomi di ipereccitabilità muscolare (crampi, spasmi, mioclonie, distonie), anche:

I disturbi della sfera psichica comprendono:

  • Sindromi ansioso- depressive;
  • Episodi di crisi fobico-ossessive.

Diagnosi

La diagnosi è basata su:

  1. Raccolta anamnestica (comprende i dati attinenti la storia personale e medica del paziente);
  2. Valutazione clinica; nel sospetto di una tetania latente è possibile evocare alcuni segni:
    • Segno di Chvostek: è dato dalla contrazione dei muscoli facciali in seguito ad una stimolazione tramite dita o martelletto in alcuni specifici punti del cranio (solitamente davanti al lobo auricolare, sotto al processo zigomatico o a metà della linea che congiunge l’angolo della bocca al processo zigomatico); la positività del segno può essere riscontrata nei soggetti con alcalosi respiratoria, per esempio in una sindrome da iperventilazione.
    • Segno di Trousseau: è ritenuto più attendibile del precedente. Il medico applica al paziente il bracciale di uno sfigmomanometro (lo strumento utilizzato per misurare la pressione arteriosa) e lo gonfia fino a quando non raggiunge un livello di pressione lievemente superiore alla pressione sistolica ( circa 20 mmHg in più); trascorso circa un minuto, l’ischemia indotta dall’occlusione dell’arteria brachiale causa una flessione dell’articolazione del polso e delle articolazioni della mano, estensione delle dita e adduzione del pollice; questo spasmo è noto come mano ad ostetrico perché ricorda la posizione assunta dall’ostetrico in preparazione ad un’ispezione vaginale.
  3. Esami del sangue, principalmente una valutazione del calcio ionizzato.

È importante escludere, durante la diagnosi differenziale, che il paziente possa essere affetto da  patologie in grado di causare sintomi simili, come:

  • altre condizioni di ipocalcemia eo ipomagnesemia
  • fibromialgia
  • sindrome da fatica cronica
  • sclerosi multipla
  • tetano.

Trattamento

Il trattamento è variabile e impostato in base alla causa della tetania; nella maggior parte dei pazienti prevede l’utilizzo in maniera concomitante di:

  • Integratori di calcio
  • Sali di magnesio
  • Vitamina D
  • Farmaci miorilassanti
  • Ansiolitici

coadiuvati dall’adozione di una dieta specifica, valutata con un nutrizionista.

Fonti e bibliografia

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