Introduzione
La faringite è il nome medico del comune “mal di gola“, è indica un processo infiammatorio a carico della faringe, un organo che partecipa alla costituzione delle vie aeree e delle vie digestive superiore; grazie alla faringe l’aria che respiriamo attraverso il naso o la bocca raggiunge i polmoni, ed il cibo che deglutiamo raggiunge l’esofago ed infine lo stomaco.
La faringe viene distinta anatomicamente in 3 parti:
- rinofaringe: rappresenta la parte superiore della faringe ed è in comunicazione con le cavità nasali,
- orofaringe: la parte mediana della faringe in comunicazione con la cavità orale,
- ipofaringe: la parte inferiore della faringe che si continua con l’esofago attraverso l’orifizio esofageo superiore.
Le patologie più frequenti che possono colpire la faringe sono essenzialmente di tipo infettivo-flogistico (e si parla in tal caso di faringite) o più raramente di tipo tumorale.
In base allo sviluppo e alla durata dell’infiammazione si parlerà di:
- faringite acuta, compare in maniera improvvisa ma si risolve in breve tempo,
- faringite cronica, comparsa progressiva e persistenza per periodi più lunghi.
L’eziologia, ossia la causa della faringite, prevede quasi sempre un processo infettivo sostenuto da:
- batteri,
- virus,
- funghi.
Altre cause di faringite non infettiva possono essere
- le forme allergiche,
- il reflusso gastro-esofageo,
- l’ingestione di corpi estranei.
I sintomi principali con cui si manifesta la faringite sono:
- mal di gola,
- bruciore o gola secca,
- tosse,
- disfagia,
- dolore alla deglutizione,
- sintomi pseudo-inflenzali.
La diagnosi è piuttosto agevole e basata sul riconoscimento dei sintomi da parte del medico.
Nella maggior parte dei casi il mal di gola ha causa virale, che quindi si autorisolve nel giro di pochi giorni, eventualmente coadiuvata dal supporto sintomatico di pochi utili accorgimenti (possono essere utilizzati farmaci antinfiammatori come i FANS e altri “farmaci da banco”).
Cause
L’eziologia della faringite prevede nella maggior parte dei casi un processo infettivo di natura:
- Virale: rappresenta la causa più frequente (oltre il 50% dei casi), con la faringite che si associa anche ad un’infiammazione che coinvolge le prime vie aeree (rinofaringite), come nel corso dell’influenza o del comune raffreddore. I virus legati ad una faringite possono essere:
- virus dell’influenza A e B o della parainfluenza,
- rhinovirus, responsabile del raffreddore comune,
- coronavirus,
- adenovirus,
- virus di Epstein-Barr (agente eziologico della mononucleosi),
- HIV, raramente può esordire proprio con un quadro di faringite.
- Batterica: le faringiti batteriche sono tipiche dei soggetti giovani tra i 5 e i 15 anni. I batteri più frequentemente responsabili sono:
- streptococchi di gruppo A, colpiscono in forma endemica (ovvero contagiando tutti i membri di piccole comunità chiuse come gli asili) o epidemica; raramente possono derivare anche da contaminazioni alimentari
- haemophilus,
- stafilococchi.
- Micotica: i funghi maggiormente responsabili di faringite sono Candida e Aspergillus. Si presentano con quadro tipico di mucosa arrossata iperemica e presenza di patina biancastra facilmente asportabile (questa patina nei bambini viene comunemente chiamata “mughetto”). Colpiscono soprattutto i soggetti defedati, con basse difese immunitarie a causa di terapia:
- antibiotica prolungata,
- cortisonica,
- chemioterapica,
- radioterapica.
Oltre alle cause infettive la faringite si può verificare per:
- ingestione accidentale o volontaria di caustici (sostanze acide o basiche), con ulcerazioni massive della mucosa e associate a grave esofagite,
- reflusso gastro-esofageo, con gli acidi che dallo stomaco possono risalire in esofago e danneggiare anche la mucosa di faringe e laringe,
- presenza di corpi estranei: spesso può capitare che si incastrino a livello della faringe e dell’esofago corpi estranei, come ad esempio pezzi di giocattoli nei bambini più piccoli, spine di pesce o parti di stuzzicadenti Questa evenienza non va sottovalutata poiché oltre a provocare un quadro di faringite con odinofagia (dolore alla deglutizione) e disfagia (difficoltà a deglutire), può complicarsi con un’esofagite che, nei casi più gravi, può condurre ad ulcerazione e perforazione della mucosa,
- estensione di un processo infiammatorio contiguo, come ad esempio un ascesso dentale o una gengivite, tonsillite o ascesso tonsillare,
- reazioni allergiche a polvere, polline, pelo di animali ed altri antigeni inalatori,
- inalazione di sostanze tossiche, come il fumo di sigaretta, sostanze chimiche, inquinanti ambientali, smog, …
Sintomi
Nella maggior parte dei casi la faringite rappresenta un processo infiammatorio di breve durata che si presenta in moltissime persone durante i periodi con clima più freddo.
Il quadro clinico si manifesta con sintomi come:
- disfagia, ovvero difficoltà alla deglutizione; è il sintomo più tipico e sempre presente nelle faringiti,
- odinofagia, ovvero dolore durante la deglutizione,
- senso di “nodo in gola”,
- senso di bruciore, prurito o secchezza alla gola,
- febbre più o meno elevata,
- astenia e malessere generalizzato,
- sintomi tipici di un quadro pseudo-influenzale,
- riduzione dell’appetito,
- necessità di “schiarirsi continuamente la gola”,
- tosse,
- starnuti e gocciolamento nasale,
- alitosi (alito cattivo),
- linfonodi cervicali ingrossati.
Diagnosi
La diagnosi di faringite è piuttosto agevole e si basa sulla semplice descrizione dei sintomi da parte del paziente.
Quasi sempre la faringite è temporanea, con durata di alcuni giorni o più raramente settimane; rivolgendosi al medico di medicina generale o ad altro medico di fiducia, questi può consigliare una terapia antinfiammatoria ed eventualmente antibiotica (solo nel caso di fondato sospetto di una causa infettiva batterica).
Qualora si verifichi la persistenza di febbre elevata, il perdurare o l’aggravarsi di altri sintomi, è possibile una rivalutazione diagnostica, alla luce di una più adeguata terapia, con:
- tampone faringeo per identificare l’eventuale agente patogeno specifico,
- batteria estesa di esami del sangue,
- prove allergiche,
- visita di gastroenterologia o di otorinolaringoiatria.
Rimedi e cura
La faringite, e quindi il “mal di gola”, rappresenta nella maggioranza dei casi un processo di natura virale, che quindi guarisce spontaneamente nel giro di pochi giorni, ma che può comunque risentire positivamente di una terapia antinfiammatoria a base di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei):
- ibuprofene (Brufen, Moment, …),
- paracetamolo (Tachipirina, …),
- ketoprofene sale di lisina (Oki, …),
- acido acetilsalicilico (Aspirina, Vivin C, … oltre i 16 anni di età).
Qualora il medico sospetti che ci sia una vera e propria infezione batterica (ad esempio in caso di placche biancastre a livello delle tonsille o del faringe), diventa opportuno instaurare una terapia antibiotica per eradicare l’infezione. In questi casi si utilizzano:
- Amoxicillina + ac.clavulanico (Augmentin, Klavux, …),
- Claritromicina (Macladin, Klacid, Veclam, …),
- Penicillina.
In caso di reflusso, ulcera o infiammazione a livello faringeo è possibile utilizzare, da soli o in combinazione tra loro in base al quadro clinico, farmaci come:
- inibitori di pompa protonica (omeprazolo e analoghi),
- levosulpiride,
- farmaci antiacidi (Riopan, Maalox).
Esistono anche diversi rimedi non farmacologici piuttosto utili nel alleviare i sintomi di una faringite e quindi del mal di gola attraverso l’idratazione delle mucose:
- tisane o sciroppi emollienti,
- caramelle dure in grado di stimolare la salivazione,
- suffumigi (questo è un antico rimedio ancora utile oggi, che consiste nel far bollire dell’acqua in un pentolino, poi aggiungere un cucchiaio di bicarbonato di sodio o di olio di eucalipto; a questo punto ci si copre la testa con asciugamani e si respirano a bocca aperta i vapori emanati dalla pentola. Questo rimedio “casalingo” aiuta ridurre l’infiammazione e a sciogliere l’eventuale muco presente a livello della gola).
Altri accorgimenti utili ad alleviare sintomi possono essere:
- riposo,
- assumere molti liquidi evitando alcol, caffè o bibite gassate,
- evitare cibi troppo caldi o freddi, troppo piccanti o speziati,
- preferire cibi “poco solidi” come zuppe, creme, brodini, che vengono deglutiti con più facilità.
Fonti e bibliografia
- “La guardia medica” – R. Antonicelli. Menarini.
- Manuale di Otorinolaringoiatria. A.Quaranta – R.Fiorella. Ed. McGraw-Hill srl.
Autore
Dr. Ruggiero Dimonte
Medico ChirurgoIscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Barletta-Andria-Trani n. 2130