Le proprietà del tarassaco
Difficile dire se siano più le proprietà erboristiche che gli attribuisce la tradizione popolare, oppure i nomi con cui è conosciuto, tra cui (elenco non esaustivo…!):
- Tarassaco
- Dente di leone
- Soffione
- Nonnino
- Piscialletto
- Cicoria matta
- Polenta del diavolo.
Il tarassaco comune (aggiungiamoci anche il nome botanico: Taraxacum officinale) è una pianta a fiore (angiosperma) appartenente alla famiglia delle Asteracee, di cui fanno peraltro parte anche numerose altre piante officinali (arnica, camomilla, calendula, …) e di interesse alimentare (lattuga, radicchio, carciofo, topinambur, …).

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È una piccola pianta erbacea perenne di altezza compresa tra 10 e 30 cm; le foglie presentano un margine dentato piuttosto caratteristico (da cui il nomignolo “dente di leone”), mentre i fiori (di un altrettanto caratteristico colore giallo intenso) vanno incontro alla formazione del ciuffo di peli bianchi che tutti noi abbiamo soffiato nei prati da bambini.

Di Gabriel Rinaldi – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19557925
Il tarassaco cresce nelle regioni a clima temperato e, grazie alla sua resistenza verso affollamento, temperature estreme e bassa umidità, viene spesso considerata un’erbaccia, soprattutto nei prati e lungo i bordi delle strade. Complice anche la sua notevole capacità di propagarsi rapidamente (grazie all’azione del vento che ne porta in giro i semi, sfruttando il paracadute naturale di cui sono dotati), il dente di leone si è diffuso un po’ ovunque nel mondo: originario dell’Eurasia, si trova oggi anche nelle Americhe, nell’Africa meridionale, in India, Australia e Nuova Zelanda.
Le virtù medicamentose di radici e foglie sono sfruttate da sempre dalla medicina popolare e la più nota è studiata è probabilmente quella tradita da uno dei suoi tanti nomignoli: Piscialletto.
Tarassaco in insalata
Al tarassaco sono infatti attribuite proprietà diuretiche, ovvero la capacità di stimolare la diuresi aumentando la quantità di urina prodotta, ma sarebbe un vero peccato trascurare le peculiarità nutrizionali delle foglie che possono rappresentare un’eccellente base per la preparazione di un’insalata; oltre alla preziosa fibra (la radice di tarassaco è peraltro ricca di inulina), vanta infatti la presenza di numerosi principi attivi fitochimici (derivati di acido taraxinico, triterpeni e steroidi, flavonoidi, …), vitamine (tra cui K, C, A ed E) e minerali (tra cui potassio, ferro e calcio) Come tutta la verdura ha un impatto calorico relativamente basso (37 kcal per 100 g) apportato da:
- 3.7 g di carboidrati
- 3.1 g di proteine
- 1.1 g di grassi.
Nell’ambito della medicina popolare è stato usato per affezioni:
- di fegato e vie bilari,
- reumatiche,
e più in generale per non meglio precisate proprietà depuranti e detossificanti (probabilmente in relazione al già citato effetto diuretico).
Al di là della tradizione popolare, funziona davvero? Per cosa?
A cosa serve?
Diuretico
Le proprietà diuretiche del tarassaco sono tipicamente attribuite all’elevato contenuto di potassio della pianta e l’EMA ne riconosce in particolare un uso tradizionale consolidato anche come coadiuvante nei piccoli disturbi delle vie urinarie, come ad esempio la cistite (dove l’aumento della diuresi può favorire il lavaggio e la diluizione della carica batterica responsabile dell’infezione).
Digestione
Il secondo uso tradizionale riconosciuto dall’EMA è quello relativo al sollievo dai sintomi legati a disturbi digestivi di lieve entità, come:
Fegato (detossificante)
Aldilà delle proprietà diuretiche, al tarassaco vengono attribuiti effetti epatoprotettori ed antinfiammatori; sembra che la radice sia in grado di
- aumentare la produzione della bile (effetto colagogo),
- stimolarne il successivo deflusso dal fegato all’intestino durante la digestione (peffetto coleretico).
Funziona?
Nonostante la lunga tradizione di utilizzo, ad oggi purtroppo la letteratura è ancora estremamente carente di studi rigorosi e sufficientemente solidi in grado di confermare le proprietà attribuite al tarassaco.
Studi preliminari sugli animali suggeriscono ulteriori interessanti proprietà (su glicemia, colesterolo totale, …), ma si tratta per ora di ipotesi ancora da confermare sull’uomo.
Non è quindi per ora possibile attribuire con certezza alcun effetto del tarassaco sulla salute umana e gli attuali utilizzi terapeutici poggiano esclusivamente sull’utilizzo tradizionale.
Ragionevolmente più robusto è invece il suo contributo alimentare, dove può rappresentare un’utilissima alternativa a insalate più note, ma non necessariamente altrettanto ricche di vitamine e sali minerali e fibre preziose come l’inulina.
Le forme farmaceutiche degli integratori in commercio comprendono sia formulazioni solide (estratto secco in capsule, ad esempio) che liquido (gocce, sciroppi, …).
Tisana
L’assunzione in forma di tisana può essere un modo semplice per assumere parte dei principi attivi contenuti nella pianta e, allo stesso tempo, aumentare il consumo di liquidi; le tisane in commercio sono in genere promosse sottolineando il possibile effetto diuretico, detossificante e digestivo.
Miele
Il tarassaco è infine una pianta di grande interesse anche in apicoltura, in quanto capace di offrire alle api sia polline che nettare, da cui si può ricavare il relativo miele monoflorale (derivante cioè dal solo tarassaco).
Effetti collaterali
Il tarassaco è generalmente ben tollerato, in alcuni soggetti può tuttavia causare acidità gastrica (l’altra faccia della medaglia del suo effetto digestivo).
Controindicazioni
Salvo possibili allergie individuali, il consumo alimentare è considerato ragionevolmente sicuro per tutti, soprattutto in caso di quantità compatibili con una dieta variegata e ricca; le controindicazioni rilevate dall’EMA e relative all’uso erboristico riguardano invece i pazienti affetti da:
- allergia e ipersensibilità al principio attivo o più genericamente ad altre piante della famiglia delle Asteraceae (Compositae),
- disturbi delle vie biliari (calcoli biliari, ostruzioni dei dotti biliari e colangite),
- disturbi del fegato,
- ulcera dello stomaco in fase attiva.
Si raccomanda inoltre particolare attenzione in caso di:
- insufficienza renale
- diabete,
- insufficienza cardiaca (queste tre condizioni potrebbero venire peggiorate dalla possibile iperkaliemia, ovvero aumento dei livelli di potassio circolanti),
- età inferiore ai 12 anni.
Si suggerisce cautela (ovvero il preventivo parere del medico) in caso di assunzione di:
- antiacidi (il tarassaco potrebbe stimolare la produzione acida)
- antiaggreganti e/o anticoagulanti
- diuretici
- litio
- ciprofloxacina
- antidiabetici.
Fonti e bibliografia
- Wikipedia IT
- MountSinai
- Dandelion (Taraxacum Genus): A Review of Chemical Constituents and Pharmacological Effects – Min Fan, Xiao Zhang, Huaping Song, and Yakong Zhang
- vitamina K,
- vitamina C,
- vitamina E,
- vitamina A,
- vitamina B1.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.