Cos’è l’arnica montana?
L’Arnica Montana è una pianta perenne originaria delle zone montuose dell’Europa centrale.
Il suo nome deriva dal greco arnakis, che significa “pelle di agnello”, per via della consistenza morbida delle sue foglie. Dal punto di vista botanico appartiene al genere Compositae; i suoi fiori gialli con venature centrali a raggiera le hanno fatto meritare il nome di “margherita di montagna”.
L’Arnica è stata usata come rimedio naturale in Europa, soprattutto in Germania, sin dal XVI secolo, per il trattamento locale di lividi e contusioni e per dare sollievo in caso di dolori muscolari; la sua efficacia resta tuttavia ancora controversa, esistono in letteratura studi controllati sull’utilizzo dell’arnica, ma presentano grossi limiti in termini di
- numero di partecipanti,
- condizioni di salute di partenza,
- dosaggi utilizzati,
- …
con conseguente inevitabile eterogeneità dei risultati ottenuti [1].
A cosa serve?
L’Arnica è usata principalmente ad uso topico come antidolorifico e antinfiammatorio in caso di traumi fisici di varia natura (ematomi, contusioni, stiramenti muscolari, …), oppure come rimedio in caso di punture di insetti e leggere infiammazioni cutanee.
Arnica in gel, crema e pomata: funziona?
L’uso topico è considerato relativamente sicuro (vedi paragrafo “Effetti collaterali”), ma in letteratura non si trovano conferme inequivocabili sulla sua efficacia: gli studi sono pochi e generalmente associati a difetti metodologici importanti, oppure condotti in presenza di conflitti d’interesse che ne limitano inevitabilmente l’utilità.
Alle dosi comunemente usate non ci sono quindi evidenze che ne supportino l’utilizzo, benché questo sia considerato ragionevolmente sicuro, mentre a dosi più elevate non è possibile trarre conclusioni per scarsità di dati.
Uso topico per il trattamento dell’osteoartrite
Secondo la classificazione di MedLinePlus [9], sulla base dell’evidenza scientifica i rimedi naturali vengono classificati in base alla seguente scala di efficacia:
- Efficaci
- Probabilmente efficaci
- Possibilmente efficaci
- Possibilmente inefficaci
- Probabilmente inefficaci
- Inefficaci
- Non classificabili per insufficienza di test eseguiti
L’Arnica rientra nei Possibilmente efficaci per quanto riguarda l’utilizzo nell’osteoartrite, uno dei più comuni disturbi articolari che colpisce in prevalenza dopo i 65 anni e fino all’80% delle persone oltre i 75 anni di età, e che si caratterizza per
- degenerazione articolare,
- perdita di cartilagine,
- modificazioni ossee.
Per il trattamento vengono spesso prescritti antinfiammatori non steroidei per uso orale, ma il loro utilizzo comporta un’elevata incidenza di effetti collaterali, in particolare a carico del tratto gastrointestinale.
Nel 2002 è stato pubblicato uno studio multicentrico, condotto da due scienziati svizzeri, per verificare efficacia e sicurezza del gel di Arnica Montana in casi di osteoartrite al ginocchio da lieve a moderata [6]. Lo studio fu condotto su 26 uomini e 53 donne, per 6 settimane con due applicazioni giornaliere e il risultato fu positivo sia in termini di sollievo dal dolore che di recupero funzionale. Gli effetti indesiderati si verificarono nel 7.6% dei casi (reazioni cutanee di lieve entità), inclusa una reazione allergica.
In una ricerca dell’ospedale universitario di Zurigo condotta nel 2007, ibuprofene e gel di arnica sono stati messi a confronto nel trattamento di pazienti con osteoartrite alle mani, diagnosticata tramite indagini radiologiche [7]. L’esperimento è stato condotto in doppio cieco su 204 pazienti, divisi in modo casuale fra i due gruppi (ibuprofene o arnica), per 21 giorni. La valutazione dell’efficacia è stata fatta sulla base della percezione del dolore e del recupero funzionale delle mani: ebbene, non si sono viste differenze tra i due gruppi, a significare il buon esito di entrambi trattamenti (anche se, per valutarne in modo inequivocabile l’efficacia, l’esperimento andrebbe ripetuto con un gruppo di controllo con placebo). In più, gli eventi avversi sono stati del 6% nel gruppo dell’ibuprofene e del 4,8% in quello dell’arnica.
Arnica per uso sistemico (compresse, tintura, granuli, …)
Per uso sistemico la si ritrova in diversi preparati omeopatici [4,5], per esempio per il trattamento di problemi dell’apparato
- digerente (nausea e vomito)
- o respiratorio (laringite, tosse),
ma anche per la cura dei reumatismi e dolori muscolari.
Non si hanno ad oggi evidenze di efficacia, come per qualsiasi rimedio omeopatico.
L’ingestione a diluizioni omeopatiche non comporta rischi per la salute, al contrario dell’ingestione del preparato non diluito (ad esempio la tintura madre) che può avere effetti pericolosi (vedi paragrafo “Effetti collaterali”).
Arnica per cavalli
Si raccomanda di NON utilizzare arnica che non sia venduta espressamente per l’utilizzo sull’uomo; è possibile trovare in commercio diverse referenze di “Arnica per cavalli”, ma l’uso nell’uomo è controindicato se non diversamente indicato sulla confezione.
Composizione e meccanismo d’azione
Gli ingredienti attivi presenti nei fiori di Arnica Montana sono i lattoni sesquiterpenici (in particolare la Elenanina e i suoi esteri), insieme ad acido acetico, isobutirrico e metacrilico, glicosidi flavonoici, cumarine e oli volatili.
Il meccanismo d’azione si esplica attraverso l’inibizione selettiva, ad opera dell’Elenalina, del fattore di trascrizione NF-kB, un mediatore dell’infiammazione che controlla la trascrizione dei geni delle citochine (interleuchine- le citochine prodotte dalle cellule del sistema immunitario)2,3.
Detto in parole povere, l’Arnica, grazie all’Elenanina, blocca il meccanismo infiammatorio a monte.
Alcuni studi in vitro hanno evidenziato come l’arnica riesca a disattivare l’NF-kB anche a concentrazioni molto basse.
Bambini
Il parere dell’EMA, agenzia europea del farmaco, è che le preparazioni a base di arnica dovrebbero essere usate solo a partire dai 12 anni di età, decisione dettata dal fatto che in letteratura non si trovano prove sufficienti a stabilirne la sicurezza in età pediatrica (“The use in children under 12 years of age has not been established due to lack of adequate data”).
A giudizio del pediatra/curante è tuttavia in alcuni casi ragionevole ricorrere all’applicazione di creme specificatamente formulate per l’utilizzo in questa fascia di età.
Effetti collaterali
Se ingerita, la tintura madre di Arnica non diluita può provocare:
- tachicardia,
- aumento della pressione sanguigna,
- enterite,
- collasso cardiocircolatorio e paralisi muscolare (nei casi più gravi).
Per queste proprietà un tempo L’Arnica pianta era utilizzata come veleno.
I rimedi in diluizione omeopatica non sono associati ad eventi avversi.
A livello cutaneo gli eventuali eventi avversi sono di lieve entità [1] (salvo ipersensibilità individuale) e riguardano
Se ne sconsiglia tuttavia l’utilizzo a soggetti allergici alle Compositae (echinacea, artemisia, tarassaco) perché in grado di scatenare fenomeni di allergia crociata.
Si raccomanda altresì di applicarla solo sulla pelle integra.
Da evitare l’assunzione per bocca in gravidanza e in caso di allattamento al seno.
Segnaliamo che è noto in letteratura un caso di anemia emolitica in un neonato, probabilmente associata all’uso di arnica da parte della madre [8].
Interazioni
Si raccomanda cautela nell’assunzione in concomitanza con anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici [9]: secondo alcune ricerche, l’Arnica potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento. Tra i farmaci che possono rallentare la coagulazione del sangue ricordiamo
- aspirina,
- clopidogrel (Plavix®, …),
- diclofenac (Voltaren®, …),
- ibuprofene (Moment®, Brufen®, …),
- eparina e derivati (Seleparina®, Clexane®, Fragmin®, …),
- warfarin (Coumadin®, …).
La stessa considerazione vale per i rimedi erboristici con uguale indicazione (anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici), come
- angelica,
- chiodo di garofano,
- salvia radice,
- aglio,
- zenzero,
- ginkgo,
- panax ginseng.
Non sono note interazioni con i cibi.
Controindicazioni
In assenza di di prove di sicurezza, per il principio di cautela l’utilizzo in gravidanza/allattamento NON è consigliato.
Fonti e bibliografia
- Systematic Review on the Efficacy of Topical Arnica montana for the Treatment of Pain, Swelling and Bruises Journal Of Musculoskeletal Pain, Vol. 22(2): 216–223, 2014 Noe Brito, Paul Knipschild, and Jorge Doreste-Alonso
- Drugs and Lactation Database (LactMed). National Library of Medicine (US); 2006-. Arnica. Updated 2018 Dec 3.
- Helenalin, an anti-inflammatory sesquiterpene lactone from Arnica, selectively inhibits transcription factor NF-κB. Lyss G, Schmidt TJ, Merfort I, Pahl HL. Biol Chem. 1997;378:951-961.
- Efficacy of homeopathic arnica: a systematic review of placebo-controlled clinical trials. Arch Surg 33: 1187–1190, 1998. Ernst E, Pittler MH:
- Zur Wirksamkeit des homoopathischen Arzneimittels Arnica montana (On the effectiveness of the homeopathic remedy Arnica montana). Ludtke R, Hacke D. Wien Med Wochenschr 155: 482–490, 2005.
- Arnica montana Gel in Osteoarthritis of the Knee: An Open, Multicenter Clinical Trial. Advances In Therapy®,Vol 19 No. 5 Sep/Oct2002, Otto Knuesel, M.D., Michel Weber
- Choosing between NSAID and arnica for topical treatment of hand osteoarthritis in a randomized, double-blind study. Widrig R1, Suter A, Saller R, Melzer. J. Rheumatol Int. 2007 Apr;27(6):585-91.
- Miller AD, Ly BT, Clark RF. Neonatal hemolysis associated with nursing mother ingestion of arnica tea. Clin Toxicol (Phila). 2009;47:726.
- MedLinePlus
Autore
Dr.ssa Sonja Bellomi
Laureata in Chimica e Tecnologia FarmaceuticaLaureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, con Dottorato di Ricerca in Scienza delle Sostanze Bioattive