Cos’è l’alga clorella?
Chlorella è un genere di alghe verdi unicellulari, in grado di moltiplicarsi piuttosto rapidamente e con minime richieste di substrati esterni:
- anidride carbonica,
- acqua,
- luce solare (effettuano la fotosintesi mediante clorofilla)
- e una piccola quantità di minerali.
Il nome Chlorella deriva dal greco χλώρος, chlōros/khlōros, che significa verde, e dal suffisso diminutivo latino ella, che significa piccolo.

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Proprietà: a cosa serve?
L’utilizzo ad oggi più solido dell’alga è quello alimentare: si tratta di un’interessante fonte di cibo perché, una volta essiccata, contiene indicativamente:
- 45% di proteine (in origine è stata studiata proprio come integratore proteico),
- 20% di grassi (di buona qualità, tanto che in determinate condizioni di crescita la clorella produce oli ad alto contenuto di grassi polinsaturi),
- 20% di carboidrati,
- 5% di fibre,
- 10% tra minerali e vitamine (tra cui un buon contenuto di ferro e di iodio).
Sono tuttavia segnalate ampie variazioni in termini di contenuto; il sito WebMD ad esempio riporta che “i prodotti a base di clorella possono variare a seconda delle modalità di coltivazione, raccolta e lavorazione. La clorella essiccata può contenere dal 7% all’88% di proteine, dal 6% al 38% di carboidrati e dal 7% al 75% di grassi”.
Spesso venduto come superfood (per quanto questo significhi…), viene talvolta usato anche come ingrediente in alcuni cocktail a base liquida.
Parte della sua meritata fama deriva dalla grandissima efficienza del suo metabolismo, che le consente (in condizioni ideali, ovvero calde, soleggiate e poco profonde) di convertire il 20% dell’energia solare in una pianta che, una volta essiccata, contiene quasi il 50% di proteine, anche se purtroppo si è dimostrato difficile ottenere la stessa resa anche in laboratorio o comunque in contesti industriali.
Può essere consumata anche da chi aderisce ad un regime alimentare vegano.
Benefici
Se appare indubbio il suo valore nutritivo quando consumato come alimento, più difficile è giustificarne razionalmente un utilizzo come integratore per altri utilizzi, tra cui:
- controllo del peso,
- prevenzione del cancro
- e supporto del sistema immunitario.
Tra gli altri utilizzi per cui è stata proposta figurano:
- prevenzione della carenza di ferro durante la gravidanza (si raccomanda il parere del ginecologo),
- depressione,
- dolori mestruali,
- fibromialgia,
- colesterolo alto.
Ad oggi non esistono infatti studi sufficientemente solidi (le poche ricerche sono state condotte su piccoli gruppi e spesso dalle stesse industrie produttrici) da poter dimostrare un’effettiva efficacia che vada al di là del contenuto nutrizionale.
Effetti collaterali
La clorella è generalmente ben tollerata, ma potrebbe causare fastidi gastrointestinali come
Sono state segnalate reazioni allergiche, tra cui asma ed anche anafilassi, nonchè reazioni di fotosensibilità (rash cutanei a seguito dell’esposizione al sole)
L’assunzione materna di clorella non dovrebbe causare effetti avversi nella maggior parte dei bambini allattati al seno ed è considerata probabilmente accettabile (sono stati segnalati casi di colorazione verdastra del latte), ma si raccomanda sempre il preventivo parere del pediatra.
Controindicazioni
L’elevato contenuto di vitamina K della clorella può diminuire l’efficacia del warfarin (medicinale anticoagulante).
Si raccomanda cautela in caso di successiva esposizione al sole, a causa della possibilità di sviluppare reazioni cutanee da fotosensibilità.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.