Introduzione
Un versamento pericardico consiste in una presenza eccessiva di liquido raccolto attorno al cuore, più precisamente tra la parete cardiaca ed il pericardio, la membrana che avvolge l’organo.
Le potenziali cause di versamento sono numerose e spesso sono legate a lesioni od infiammazioni subite dal pericardio, da un’emorragia causata dalla presenza di un tumore o a causa di un trauma toracico. Il rischio della condizione è conseguente alla pressione esercitata sul cuore, che può interferire con il corretto funzionamento e nei casi più gravi diventare anche fatale.
Cause
Il pericardio è una sottile membrana che avvolge il cuore; è formata da due strati sovrapposti, al cui interno trova posto una piccola quantità di liquido con funzione lubrificante necessaria per consentire la costante dilatazione del cuore prima di ogni battito.
Il versamento pericardico, così come la possibile infiammazione del pericardio che ne deriva (pericardite), riconoscono numerose possibili cause, ma tra le più comuni si annoverano:
- Infezioni (virali o batteriche), come la tubercolosi
- Patologie autoimmuni, come il lupus, l’artrite reumatoide e la sindrome di Sjogren.
- Tumori al cuore o al pericardio
- Metastasi tumorali (ad esempio da polmoni, seno o linfoma di Hodgkin)
- Insufficienza renale con livelli ematici eccessivi di azoto
- Complicazioni conseguenti a chirurgia cardiaca
- Trauma toracico (ad esempio in seguito a caduta, incidente stradale, …)
- Radioterapia al torace
- Infarto
- Ipotiroidismo
- Sindrome da iperstimolazione ovarica
- Effetti indesiderati di alcuni medicinali od esposizione a tossine
Qualora non sia possibile individuare la causa scatenante la diagnosi che viene posta è quella di pericardite idiopatica, con conseguente versamento.
Alla luce dell’ampia possibile casistica non dovrebbe stupire il fatto che il versamento può quindi interessare chiunque, a prescindere da età, sesso ed altri fattori anamnestici.
A seconda della durata viene distinta in
- acuta (esordio rapido)
- cronica (quando superiore a 3 mesi).
Sintomi
I versamenti di minore entità potrebbero decorrere in modo del tutto asintomatico, ovvero senza sintomi, soprattutto se la quantità è ridotta e se l’accumulo avviene in modo molto graduale.
Con il progressivo aumento della quantità di liquido che si accumula attorno al cuore può venire meno la possibilità di accomodamento del pericardio, con il risultato che inizia a venire esercitata una certa pressione sulle strutture anatomiche circostanti, come ad esempio
- polmone,
- stomaco,
- nervo frenico (che contiene tra l’altro fibre sensitive dirette proprio al pericardio).
Qualora il cuore perda la capacità di rilassarsi adeguatamente tra una contrazione e la successiva si sviluppa insufficienza cardiaca, ovvero la riduzione della capacità funzionale del cuore.
Nel complesso quindi il paziente che sviluppi un versamento pericardico potrebbe lamentare:
- Senso di pressione od un vero e proprio dolore al petto (avvertito in genere dietro lo sterno o sul lato sinistro del torace)
- Fiato corto ed affannato (le difficoltà aumentano in posizione sdraiata)
- Nausea
- Sensazione di pienezza addominale (causata dalla compressione esercitata dal liquido sugli organi circostanti)
- Difficoltà a deglutire
- Tachicardia
- Vertigini e/o sensazione di svenimento
- Accumulo di liquidi a livello addominale o nelle gambe (a causa dell’insufficienza cardiaca).
Complicazioni
La gravità della condizione dipende essenzialmente dalla causa scatenante, dalle dimensioni e dalla rapidità di accumulo del liquido, oltre ovviamente alla possibilità di trattamento (affrontare un versamento da causa infettiva è in genere più semplice di uno tumorale).
Un accumulo molto rapido di liquidi attorno al cuore può causare tamponamento cardiaco, una grave condizione causata dalla compressione esercitata sul cuore tale da comprometterne la normale capacità di funzionamento fino a diventare potenzialmente fatale (perdendo la capacità di dilatarsi a sufficienza viene meno la possibilità di un efficace riempimento delle camere cardiache). In questo caso il paziente può manifestare sintomi di shock, a causa dell’insufficiente sangue che è in grado di pompare:
- Vertigini
- Sudorazione fredda
- Debolezza
- Respiro accelerato (tachipnea)
- Pallore
- Ridotta produzione di urina
Richiede un immediato drenaggio chirurgico del liquido (o sangue) accumulato.
Quando contattare il medico
Si raccomanda di rivolgersi immediatamente al più vicino Pronto Soccorso in caso di dolore al petto che non si risolve entro pochi minuti, in caso di difficoltà a respirare o di svenimento prolungato.
Diagnosi
In alcuni pazienti la scoperta del versamento può avvenire in modo casuale, durante l’esecuzione di esami richiesti per altre cause.
Sebbene la condizione possa essere ipotizzata sulla base di anamnesi ed esame obiettivo (ovvero la visita medica), la diagnosi di certezza non può prescindere dall’esecuzione di esami strumentali come:
- esami di imaging
- Radiografia del torace
- Tomografia computerizzata (TC) del torace
- Risonanza magnetica al cuore (TAC e risonanza non sono usate di routine a questo scopo, ma possono essere casi di scoperta imprevista di versamento, quando richiesti per altre ragioni)
- Ecocardiogramma
- Pericardiocentesi, una procedura volta al prelievo di una piccola quantità di liquido dal pericardio per una successiva analisi di laboratorio; è un esame invasivo, che tuttavia consente una più efficace caratterizzazione del versamento pericardico. Il liquido può essere
- trasudativo, ovvero risultato di alterazioni di pressione interna
- essudativo, quando risultato di processi infettivi (è particolarmente ricco di proteine e torbido alla vista)
- sangue
- ricco di agenti infettivi (batteri, virus, …) o cellule tumorali.
Cura
Il trattamento del versamento pericardico è mirato principalmente alla causa scatenante e, in caso di necessità, sul supporto vitale al paziente:
- Farmaci (utili soprattutto come primo trattamento in assenza di rischio immediato di tamponamento)
- Antinfiammatori per il trattamento del versamento causato da processi infiammatori (eventualmente possono essere usati a questo scopo anche farmaci cortisonici)
- Diuretici nel caso di insufficienza cardiaca
- Antibiotici qualora l’accumulo sia conseguenza di infezione batterica
- Chemioterapia, radioterapia, … nel caso di disturbi tumorali
- Procedure mediche volte alla rimozione del liquido in eccesso
- Pericardiocentesi, volta non alla diagnosi ma alla riduzione della pressione esercitata
- Toracoscopia, una procedura che vede l’introduzione di un endoscopio per visualizzare la cavità pericardica mediante una piccola telecamera e, quando possibile, intervenire estraendo parte del liquido
- Apertura di una finestra pericardica, che consenta il passaggio di liquido verso la pleura (la membrana che avvolge i polmoni, la cui capacità di riassorbimento di liquidi è superiore)
- Pericardiotomia percutanea con palloncino, procedura praticata mediante l’inserimento di una catetere con una punta a palloncino che, una volta gonfiato, consente l’apertura di una finestra nel pericardio sempre a scopo di drenaggio.
- Chirugia a cuore aperto e/o eventuale pericardiotomia (rimozione totale o parziale del pericardio)
Fonti e bibliografia
- Cleveland Clinic
- Mayo Clinic
- Pericardial Effusion, Daniel A. Willner; Amandeep Goyal; Yulia Grigorova; John Kiel.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.