Versamento pleurico: cause, sintomi, cura, guarigione

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Introduzione

Con il termine “versamento pleurico” si intende una raccolta di liquido tra la superficie esterna del polmone e la pleura, la membrana che avvolge il polmone stesso.

La pleura è costituita da due foglietti:

  1. il viscerale, che aderisce alla superficie esterna del polmone,
  2. il parietale, che riveste la superficie interna della parete toracica;

i due foglietti sono lubrificati da una quantità minima e fisiologica di liquido, continuamente filtrato e riassorbito, che permette a queste due membrane di scorrere l’una sull’altra durante gli atti respiratori ed evita che il polmone collassi (in condizioni fisiologiche la pressione all’interno del liquido pleurico è inferiore a quella ambientale, proprio per impedire che questa condizione si verifichi).

In specifiche condizioni patologiche la quantità di liquido contenuto nella cavità pleurica può aumentare, configurando quadri clinici di versamento pleurico di varia entità, per cui lo spazio pleurico che è normalmente virtuale acquista un proprio spessore e un proprio volume con conseguente compressione del polmone e possibile alterazione della funzionalità respiratoria.

Il versamento pleurico può portare a mancanza di respiro che peggiora progressivamente e, quando non dovesse riassorbirsi spontaneamente, potrebbe essere necessario drenare direttamente il liquido, in anestesia generale o dopo la somministrazione di un anestetico locale.

I tempi di guarigione sono variabili in relazione alla causa scatenante e all’entità del versamento (quando sia necessaria l’aspirazione è spesso richiesta una degenza ospedaliera di qualche giorno).

Cause

I versamenti pleurici possono verificarsi principalmente attraverso due meccanismi:

  • aumento della permeabilità dei capillari, come avviene nei processi infiammatori (in questo caso si tratta di essudati),
  • aumento della pressione a livello dei capillari, per cui il versamento è trasudatizio e non è causato da patologie proprie della pleura, che di per sé è sana.

A seconda della causa il versamento può essere costituito da:

  • liquido trasudatizio (trasudato),
  • liquido essudatizio (essudato),
  • siero,
  • sangue,
  • linfa,
  • pus.

I versamenti trasudatizi sono causati da alterazioni della formazione o del riassorbimento del liquido pleurico, come avviene nei seguenti casi:

I versamenti essudatizi si possono verificare in diversi processi infettivi-infiammatori che coinvolgono la pleura, quali ad esempio:

A seconda del tipo di liquido si hanno diverse definizioni:

  • nel caso di siero si parla di idrotorace,
  • nel caso di sangue di emotorace; generalmente è espressione di patologie tumorali quali mesotelioma pleurico, interessamento della pleura da neoplasie secondarie e neoplasie polmonari. L’emotorace può anche essere conseguente a un trauma toracico;
  • nel caso di linfa di chilotorace; è spesso provocato dalla presenza di tumori toracici (carcinoma polmonare, mesotelioma pleurico, tumore mammario o altre neoplasie). In altri casi è legato a traumi toracici e comunque a qualsiasi evento patologico che ostacoli il deflusso linfatico lungo i vasi linfatici presenti nella zona toracica;
  • nel caso di pus di piotorace (anche empiema pleurico).

In alcuni casi il versamento può essere misto, per esempio liquido essudatizio più sangue (nei casi di pleurite tubercolare, tubercolosi pleurica e forme neoplastiche a carico di pleura o polmoni).

Sintomi

La sintomatologia di un versamento pleurico varia in base alla quantità di liquido presente nella cavità pleurica e alla sua velocità di accumulo. I sintomi più frequenti sono:

  • dispnea (difficoltà respiratoria, sensazione di “fame d’aria”),
  • tachipnea (aumento della frequenza respiratoria, in termini di atti respiratori al minuto),
  • tosse,
  • dolore toracico.

Sono spesso presenti altri sintomi legati alla condizione patologica di base che ha determinato il versamento pleurico stesso.

In alcuni pazienti i versamenti pleurici possono invece risultare del tutto asintomatici, specie se di modesta entità.

Uomo che si tocca il torace a causa di dolore

iStock.com/Jan-Otto

Quando preoccuparsi

Si raccomanda di contattare il medico in caso di fastidio al petto di origine inspiegabile o in presenza di difficoltà respiratorie; nel caso di sintomi gravi fare riferimento al Pronto Soccorso.

Diagnosi

La diagnosi può essere agevole nei casi sintomatici, fornendo il sospetto nelle varie condizioni patologiche che sono tipicamente associate alla formazione di liquido pleurico. Dopo un accurato esame clinico del torace, il passo successivo è l’esecuzione di una radiografia del torace che rivela la presenza del versamento, la sua entità, nonché altri eventuali reperti legati alla patologia di base.

Una volta appurata la presenza di versamento possono essere necessari ulteriori esami:

  • toracentesi, una procedura delicata e non scevra da rischi, a carattere diagnostico-terapeutico, che permette l’estrazione del liquido (quando il versamento è cospicuo e minaccia di alterare la meccanica respiratoria) e la sua analisi. La toracentesi consiste in una manovra di estrazione chirurgica del liquido pleurico con grosso ago infisso nella parete toracica a livello di uno spazio intercostale
  • l’esame del liquido pleurico, estratto attraverso toracentesi, che fornisce importanti informazioni sulla natura e composizione del liquido stesso, differenziando il trasudato dall’essudato.

Altre indagini diagnostiche spesso utilizzate in caso di versamento pleurico sono:

  • TC, utile qualora si voglia approfondire la patologia causa del versamento stesso,
  • ecografia (utile nella localizzazione di micro versamenti invisibili alla radiografia e come guida per le manovre di toracentesi),
  • spirometria (utile per la valutazione della funzionalità respiratoria in particolar modo per analizzare eventuali ripercussioni funzionali di un versamento pleurico),
  • videotoracoscopia (intervento chirurgico mininvasivo attraverso il quale è possibile esplorare la cavità toracica attraverso una piccola telecamera ed eseguire altre procedure sia terapeutiche che diagnostiche, per esempio le biopsie).

Cura

Il fine principale del trattamento è quello di migliorare il più rapidamente possibile le difficoltà respiratorie indotte dal versamento; tale obiettivo può essere raggiunto attraverso la rimozione del liquido in eccesso, in aggiunta alla terapia della condizione patologia scatenante.

A seconda dei casi, per alleviare la sintomatologia è possibile ricorrere anche all’ossigenoterapia.

È poi fondamentale fare quanto possibile per la prevenzione delle ricadute.

Le terapie d’intervento dipendono soprattutto dalla tipologia e dalla quantità di liquido che si è accumulato nella cavità polmonare:

  • Nel caso in cui il versamento pleurico sia stato determinato da un processo infettivo batterico il trattamento è a base di antibiotici ad ampio spettro; nel caso invece che il batterio sia stato precisamente identificato, verrà prescritta una terapia antibiotica mirata alla sua specifica eliminazione dall’organismo. A seconda dei casi, agli antibiotici possono essere associati i cortisonici.
  • Se il problema è determinato da insufficienza cardiaca congestizia si procederà con la relativa terapia (i farmaci più utilizzati sono generalmente i diuretici).
  • In caso di versamento pleurico determinato dalla presenza di tumori polmonari, mammari o pleurici, si procede con la rimozione del liquido tramite toracentesi (o con un drenaggio pleurico) e con i trattamenti per le neoplasie sottostanti (chemioterapia o radioterapia).

La rimozione del liquido polmonare mediante toracentesi viene consigliata dai medici solo nel caso il versamento pleurico sia di grave entità e qualora subentri l’ipossia, ossia la mancanza d’ossigeno, oltre che un dolore forte e persistente.

In alternativa, o comunque nel caso di versamenti di entità inferiore, si procederà con l’innesto di un catetere per il drenaggio polmonare, che solitamente viene posizionato dopo aver localizzato mediante diagnosi per immagini il punto di maggior accumulo del liquido all’interno della cavità pleurica.

Nei casi di lieve entità si consiglia di procedere con una terapia atta a migliorare la sintomatologia del versamento, in quanto spesso vi è un riassorbimento naturale del liquido pleurico da parte dell’organismo stesso:

  • somministrazione di ossigeno, al fine di ripristinare nel paziente una respirazione ottimale,
  • farmaci diuretici per lo smaltimento naturale dei liquidi corporei in eccesso mediante minzione. Il diuretico più comunemente utilizzato è la Furosemide (Lasix), il cui dosaggio di solito è compreso tra 25 e 50 mg al giorno per via orale, 20 mg al giorno se somministrato per via endovenosa. In ogni caso, spetterà al medico la valutazione del dosaggio corretto di principio attivo che deve essere somministrato al paziente.

Prevenzione

Per quanto concerne la prevenzione della formazione di un versamento pleurico non si può, purtroppo, fare molto. Il mantenimento di uno stile di vita sano che si basi su un’alimentazione equilibrata e sullo svolgimento di una moderata attività fisica (limitare al minimo il consumo di alcol ed evitare di fumare) possono contribuire a mantenere l’organismo in salute.

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