Introduzione
Le cisti aracnoidee sono sacche piene di liquido cerebrospinale (liquor) che si trovano tra cervello e membrana aracnoidea o midollo spinale e membrana; la membrana aracnoidea è una delle tre membrane (meningi) che ricoprono il sistema nervoso centrale.
Le cisti aracnoidee sono il tipo più comune di cisti cerebrale e NON sono una lesione di natura tumorale.
Cause
È possibile distinguere:
- cisti aracnoidee primarie, presenti sin dalla nascita e risultato di anomalie dello sviluppo di cervello e midollo spinale durante le prime settimane di gestazione;
- cisti aracnoidee secondarie, meno comuni delle precedenti, si sviluppano a seguito di
- trauma cranico,
- meningite,
- tumori,
- complicanza di chirurgia al cervello.
La maggior parte delle cisti aracnoidee si forma al di fuori del lobo temporale del cervello, in un’area del cranio nota come fossa cranica media.
Le cisti aracnoidee che coinvolgono il midollo spinale sono invece più rare.
I maschi hanno sono sensibilmente più colpiti dal problema (4:1); alcune sindromi genetiche sono state associate ad un’aumentata probabilità di riscontro di cisti aracnoidee (sindrome di Aicardi, mucopolisaccaridosi, sindrome acrocallosa, sindrome di Marfan, …).
Sintomi
Posizione e dimensioni della cisti determinano la tipologia e le modalità di esordio dei sintomi, causati dall’effetto massa della cisti che comprime i tessuti circostanti.
La maggior parte dei pazienti con cisti congenita (presente sin dalla nascita) ne manifesta i sintomi prima dei 20 anni (tipicamente già nel primo anno di vita), ma altri non svilupperanno mai alcun disturbo.
I sintomi più comuni di una cisti localizzata sul cervello possono comprendere:
- mal di testa
- nausea e vomito
- disturbi dell’udito (ad esempio tinnito) e della vista
- vertigini
- difficoltà di equilibrio e di deambulazione.
Le cisti aracnoidee attorno al midollo spinale esercitano una forza di compressione sul midollo stesso, o sulle radici nervose, manifestandosi in genere come
- dolore alla schiena
- dolore e alle gambe
- e formicolio o intorpidimento di gambe o braccia (a seconda dell’altezza della cisti sulla colonna).
In alcuni pazienti le manifestazioni possono essere anche più gravi:
- convulsioni
- aumento della pressione intracranica,
- idrocefalo,
- sospetto ictus,
- ritardo/regressione dello sviluppo nei bambini, problemi comportamentali.
Vale comunque la pena di notare che anche nei pazienti che presentano mal di testa, se viene rilevata una cisti aracnoidea, molto probabilmente questa non si rivela correlata al sintomo (reperto accidentale), sebbene sia ovviamente necessaria una valutazione attenta, caso per caso.
Complicazioni
Se non trattate le cisti possono diventare responsabili di lesioni gravi e anche permanenti, soprattutto se s’ingrandiscono o in caso di sanguinamento, ma fortunatamente in genere non si verificano complicazioni; rare anche le complicazioni da rottura:
- La rottura di una cisti aracnoidea può causare la formazione di un igroma subdurale, anche se fortunatamente si tratta di un’eventualità non comune; la rottura può essere spontanea o dovuta a un trauma. In genere l’igroma subdurale risultante può essere seguito senza trattamento, ma potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.
- La rottura traumatica di una cisti aracnoide potrebbe inoltre provocare un’emorragia o un ematoma subdurale.
Diagnosi
La diagnosi in genere viene posta mediante risonanza magnetica o TC, esami che consentono di distinguere le cisti aracnoidee piene di liquido da altri tipi di cisti; in molti pazienti asintomatici la cisti viene scoperta per caso, in occasione di esami condotti per altre ragioni.
La cisti aracnoidea entra in diagnosi differenziale con:
- cisti epidermoide,
- cisti dermoide,
- ascesso
- e altre cisti come la neurocisticercosi cistica.
Cura
La necessità di trattamento dipende principalmente dalla posizione e dalle dimensioni della cisti; se la cisti è piccola, non preme sul tessuto circostante e non causa sintomi, si potrebbe optare per una vigile attesa (e la stragrande maggioranza dei casi di cisti aracnoidea non richiede trattamento).
In caso di intervento le attuali tecniche sono meno invasive del passato e possono avere come obiettivo la rimozione della cisti, oppure la sua apertura, per consentire al liquido contenuto di venire drenato nel liquor ed essere poi riassorbito.
- Craniotomia: Il chirurgo crea chirurgicamente un’apertura nel cranio per raggiungere la cisti, a cui pratica una o più aperture sulla parete (fenestrazione) per consentire il deflusso del liquido cerebrospinale. Tra i due approcci è il sistema più invasivo, ma consente al neurochirurgo di ispezionare e affrontare direttamente la cisti. È ridotto il rischio di recidiva (ovvero il pericolo che la cisti si riempia nuovamente).
- Shunt: Il chirurgo inserisce un tubicino nella cisti, che rimane in posizione e consente al fluido di defluire per essere riassorbito. È un intervento meno invasivo, ma che può predisporre al rischio di complicazioni, come blocco dello shunt o infezione.
Fonti e bibliografia
- NIH
- Arachnoid Cysts – Matthew L. White; Joe M Das.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.