Trifoglio rosso e menopausa: proprietà e benefici

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Introduzione

Appartenente alla famiglia delle Fabaceae (Leguminose), il Trifoglio rosso (Trifolium pratense L.) o Trifoglio dei prati è una pianta perenne, assai diffusa sia in Europa che nelle Americhe; da noi è facile trovarla nei prati di montagna poiché resiste molto bene anche alle basse temperature.

Si tratta di una pianta erbacea perenne a vita breve con caratteristiche foglie alternate, trifogliate verdi, cui si deve il nome.

Oltre che come foraggio per gli animali (è peraltro particolarmente apprezzato per la capacità di fissazione dell’azoto, processo che aumenta la fertilità del suolo), il Trifoglio rosso è da sempre utilizzato nella medicina popolare per le affezioni cutanee (eczemi, dermatiti, psoriasi) e come infuso per calmare la tosse. È interessante, invece, il fatto che non compaia nell’utilizzo tradizionale in occidente come trattamento per i sintomi della menopausa, applicazione per la quale è invece maggiormente conosciuto e utilizzato negli ultimi anni – da quando si è notato che gli isoflavoni del trifoglio rosso, come quelli presenti nella soia, hanno attività modulatrice nei confronti dei recettori alfa e beta degli estrogeni. L’evidenza scientifica, tuttavia, in merito all’utilizzo degli isoflavoni del Trifoglio rosso per mitigare i sintomi della menopausa, è ancora incerta, come si vedrà in dettaglio nel capitolo dedicato (Trifoglio rosso e menopausa) [1,2].

Va distinto dal trifoglio incarnato (Trifolium incarnatum), stesso Genere, ma Specie differente.

Fiori di trifoglio rosso isolati su sfondo bianco

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Cosa contiene e come agisce

Le componenti attive del Trifoglio rosso (foglie e fiori) risultano essere:

  • Isoflavoni (formononetina, biocanina A, daidzeina, genisteina, cumestrolo)
  • Flavonoldi (quercetina e isoramnetina)
  • Acidi fenolici (salicilico e p-cumarico)
  • Fitosteroli (sitosterolo)
  • Olii volatili
  • Acidi grassi

La maggior parte della ricerca scientifica si è concentrata sull’effetto degli isoflavoni contenuti nel Trifoglio rosso e della loro affinità per i recettori alfa e beta degli estrogeni, sui quali possono agire sia da agonisti che da antagonisti – a seconda del livello di estrogeni presenti nel corpo.

I fitoestrogeni sono composti di origine vegetale, simili per struttura all’estradiolo umano, e comprendono

  • Isoflavoni, presenti soprattutto nella soia e nel Trifoglio rosso
  • Lignani, presenti in frutta, cereali e semi di lino
  • Cumestani

I primi due, in particolare, devono essere metabolizzati e attivati dalla flora batterica intestinale per poter esplicare la loro azione nel corpo: ne consegue che fattori dietetici e salute del microbiota influiscono enormemente l’efficacia di tali composti [4].

L’affinità degli isoflavoni nei confronti dei recettori degli estrogeni potrebbe spiegare il potenziale effetto positivo del Trifoglio rosso sui sintomi della menopausa, sulla prevenzione dell’osteoporosi, sull’apparato cardiovascolare [1,3]. Di seguito verranno descritte queste e altre possibili applicazioni, sulla base degli studi scientifici pubblicati finora.

Trifoglio rosso e menopausa

L’estratto di Trifoglio rosso costituisce una buona fonte di isoflavoni e per questa ragione viene spesso utilizzato per far fronte ai disturbi della menopausa, qualora non si desideri o non si possa ricorrere alla terapia ormonale sostitutiva di tipo farmacologico – analogamente a quanto accade per gli isoflavoni derivati dalla soia o per altri rimedi naturali come la Cimicifuga racemosa.

Sebbene il Trifoglio rosso sia utilizzato a tale scopo nella medicina cinese e ayurvedica, i risultati della ricerca scientifica sulla sua efficacia sono ancora controversi.

Questo in parte è dovuto al fatto che spesso gli studi riguardano l’utilizzo di isoflavoni isolati da fonti naturali, senza però che ne sia specificata l’origine – se soia o trifoglio rosso, per intenderci, che ne possiedono in concentrazione e percentuali a volte molto differenti: questo rende ovviamente difficile l’interpretazione dei risultati e la possibilità di giungere a conclusioni [1,17].

Secondo quanto riportato in un lavoro di revisione del 2014, che ha selezionato 8 studi randomizzati sull’utilizzo del Trifoglio rosso (40-160 mg in un range temporale compreso tra 3 e 12 mesi) a confronto con placebo, tale rimedio si è dimostrato inefficace per il trattamento delle vampate di calore in menopausa a lungo termine (12 mesi), mentre qualche miglioramento nella riduzione degli episodi giornalieri è stato ottenuto in caso di trattamenti brevi, in un periodo compreso tra 1 e 4 mesi: in parole povere, sembrerebbe che l’eventuale efficacia diminuisca col prolungarsi del trattamento [17,18].

In un successivo lavoro di revisione pubblicato nel 2016, si riporta un possibile effetto del Trifoglio rosso (80 mg/die) nel ridurre le vampate di calore in donne con più di 5 attacchi giornalieri, mentre l’effetto sembrerebbe non significativo in caso di una minor frequenza di episodi e nel trattamento di altri sintomi quali insonnia e alterazioni dell’umore [19].

Trifoglio rosso e osteoporosi

Studi preliminari condotti su animali [5,6] suggeriscono un possibile effetto preventivo del Trifoglio rosso nei confronti dello sviluppo dell’osteoporosi, tramite riduzione della perdita di massa ossea (inibizione del riassorbimento). Le ricerche condotte sull’uomo, tuttavia, mostrano ancora risultati contrastanti e necessitano di ulteriori approfondimenti: infatti, accanto a studi che riferiscono un miglioramento della densità ossea dopo alcuni mesi di somministrazione di isoflavoni derivati dal Trifoglio rosso [7], ve ne sono altri che non rilevano differenze significative [8].

Uno risultato interessante è quello ottenuto in un recente studio controllato randomizzato versus placebo, ad opera di ricercatori danesi, in cui è stato utilizzato un estratto di Trifoglio rosso in associazione con probiotici, per migliorarne l’assorbimento a livello intestinale e quindi la biodisponibilità. Lo studio è stato condotto per 12 mesi su 78 donne con osteoporosi post-menopausa, alle quali è stato somministrato – in aggiunta alla terapia convenzionale con Calcio, Magnesio e Calcitriolo – l’estratto di Trifoglio o un placebo. Nel gruppo trattato con l’estratto si è evidenziata una minor perdita ossea a livello lombare, a livello del femore e del trocantere, rispetto al gruppo con placebo. In aggiunta a ciò, il Trifoglio è stato ben tollerato, senza comparsa di effetti collaterali indesiderati. Il trattamento con gli isoflavoni del trifoglio rosso è risultato altresì più efficace rispetto alla terapia convenzionale da sola [9].

Trifoglio rosso e malattie cardiache

Secondo alcuni studi in vitro e sull’uomo, gli estratti di isoflavoni del Trifoglio rosso potrebbero avere un buon effetto sul controllo dei lipidi nel sangue, aumentando il colesterolo HDL e riducendo LDL e trigliceridi [10,11,12]. In particolare, un effetto positivo è stato evidenziato da una recente revisione di 12 studi condotti su un totale di 1284 donne in menopausa o post-menopausa: il trattamento per 1-18 mesi con isoflavoni estratti dal Trifoglio rosso ha portato a una riduzione significativa del colesterolo totale, LDL e dei trigliceridi, insieme a un aumento del colesterolo HDL [13].

Accanto a questi studi, tuttavia, ve ne sono altri che presentano risultati ancora incerti e contraddittori, come la revisione Cochrane del 2013 effettuata su 5 studi rivolti a pazienti con ipercolesterolemia, trattati per 3-6 mesi con isoflavoni derivanti dalla soia o dal trifoglio rosso: in questo caso la riduzione dei lipidi nel sangue non è risultata significativa [14].

Sembra, inoltre che gli estratti del Trifoglio rosso siano in grado di controllare la pressione sanguigna tramite la riduzione della rigidità delle pareti delle arterie e della resistenza vascolare totale [15]. Si tratta tuttavia di studi preliminari su un numero limitato di soggetti e che necessitano quindi di ulteriori approfondimenti.

Trifoglio rosso e disturbi della prostata

Alcuni studi preliminari hanno evidenziato un effetto positivo degli isoflavoni ottenuti dal Trifoglio rosso nel migliorare disturbi quali l’urinazione frequente notturna e nel diminuire i livelli di PSA, sia in caso di iperplasia prostatica benigna che di carcinoma prostatico. Si tratta però di casi singoli oppure di studi effettuati su un numero molto limitato di individui per poter essere rappresentativo [1,16]. Ulteriori approfondimenti sono necessari per stabilire limiti di efficacia e sicurezza del Trifoglio rosso nel trattamento delle problematiche legate alla prostata.

Integratori e dosi

Il Trifoglio rosso può essere assunto come infuso, estratto liquido o solido (polvere o compresse). I dosaggi generalmente suggeriti sono i seguenti:

  • Infuso: 4 g di estratto secco
  • Estratto liquido (1:1 in alcool 25%): 1,5-3 mL al giorno
  • Estratto concentrato di isoflavoni: 40-80 mg

Si ricorda che il contenuto in isoflavoni dei prodotti presenti sul mercato risulta estremamente variabile e ciò può influire in maniera significativa sul loro assorbimento – e di conseguenza sull’efficacia o meno del preparato [1]; in quest’ottica sono quindi da preferire formulazioni in cui la composizione nominale riporti l’esatta titolazione in isoflavoni (una sorta di certificazione della quantità presente).

Effetti collaterali e interazioni coi farmaci

Nessuno degli studi clinici pubblicati finora, indipendentemente dai risultati ottenuti, ha evidenziato effetti collaterali clinicamente rilevanti derivanti dall’assunzione di estratti di Trifoglio rosso, anche a lungo termine (fino a un anno), né particolari interazioni coi farmaci.

In alcuni casi sono stati riportati sintomi transitori quali

In via precauzionale, se ne sconsiglia l’uso in gravidanza e allattamento. Inoltre, per via della possibile azione estrogenica, l’uso è altresì sconsigliato in pazienti con tumori sensibili agli estrogeni o con patologie che potrebbero aggravarsi con l’aumento del livello di tali ormoni, per esempio l’endometriosi.

Fonti e bibliografia

  1. Herbs and Natural Supplements- An evidence-based guide,4th ed.
    L.Braun, M.Cohen. Elsevier Editions
  2. National Center for Complementary and Integrative Health 
  3. J Steroid Biochem Mol Biol, 94 (5), 499-518, Apr 2005
    Phytoestrogens Derived From Red Clover: An Alternative to Estrogen Replacement Therapy? V Beck , U Rohr, A Jungbauer
  4. Br J Nutr, 89 Suppl 1, S45-58, Jun 2003 Bioavailability of Phyto-Oestrogens Ian Rowland, Marian Faughnan, Leane Hoey, Kristiina Wähälä, Gary Williamson, Aedin Cassidy
  5. Clin Interv Aging. 2009; 4: 91–100. Effect of an isoflavones-containing red clover preparation and alkaline supplementation on bone metabolism in ovariectomized rats S Kawakita, F Marotta, Y Naito, U Gumaste et al.
  6. Phytother Res, 21 (2), 130-4, Feb 2007 Effects of Phytoestrogenic Isoflavones From Red Clover (Trifolium Pratense L.) on Experimental Osteoporosis F Occhiuto, R De Pasquale, G Guglielmo, D R Palumbo, G Zangla, S Samperi, A Renzo, C Circosta
  7. Menopause, 8 (4), 259-65, Jul-Aug 2001 The Effect of Isoflavones Extracted From Red Clover (Rimostil) on Lipid and Bone Metabolism P B Clifton-Bligh, R J Baber, G R Fulcher, M L Nery, T Moreton
  8. Maturitas, 48 (3), 209-18, 2004 Jul 15 Effect of Isoflavones on Lipids and Bone Turnover Markers in Menopausal Women Tamara M Knudson Schult , Kristine E Ensrud, Terri Blackwell, Bruce Ettinger et al.
  9. Am J Clin Nutr, 106 (3), 909-920, Sep 2017 Combined Bioavailable Isoflavones and Probiotics Improve Bone Status and Estrogen Metabolism in Postmenopausal Osteopenic Women: A Randomized Controlled Trial M. Lambert, C. Thybo, S.Lykkeboe, L. Rasmussen, X. Frette et al.
  10. Climacteric, 9 (4), 245-63, Aug 2006 Soy and Red Clover for Mid-Life and Aging S E Geller , L Studee
  11. Gynecol Endocrinol, 24 (11), 620-4, Nov 2008 Effect of Trifolium Pratense-Derived Isoflavones on the Lipid Profile of Postmenopausal Women With Increased Body Mass Index Peter Chedraui, Glenda San Miguel, Luis Hidalgo, Nancy Morocho, Susana Ross
  12. Journal of Obstetrics & Gynaecology Research, 35(6), 1091–1095. Influence of red clover‐derived isoflavones on serum lipid profile in postmenopausal women Milan M. Terzic, Jelena Dotlic, Sanja Maricic, Tihomir Mihailovic, Bratislava Tosic‐Race
  13. Climacteric, 21 (5), 446-453, Oct 2018 Effects of Red Clover on Perimenopausal and Postmenopausal Women’s Blood Lipid Profile: A Meta-Analysis Â Luís, F Domingues, L Pereira
  14. Qin, Y., et al. (2013). Isoflavones for hypercholesterolaemia in adults. Cochrane Metabolic and Endocrine Disorders Group. Cochrane Library
  15. Diabetes Obes Metab 5.5 (2003):325–332. Effects of dietary supplementation with isoflavones from red clover on ambulatory blood pressure and endothelial function in postmenopausal type 2 diabetes. Howes JB et al.
  16. Urology, 71 (2), 185-90; discussion 190, Feb 2008 Effects of One-Year Treatment With Isoflavone Extract From Red Clover on Prostate, Liver Function, Sexual Function, and Quality of Life in Men With Elevated PSA Levels and Negative Prostate Biopsy Findings Paul F Engelhardt, Claus R Riedl
  17. Maturitas, 79 (1), 58-64, Sep 2014 Red Clover Extract for Alleviating Hot Flushes in Postmenopausal Women: A Meta-Analysis Pragya Gartoulla, Myo Mint Han
  18. Rev Assoc Med Bras, 56 (5), 558-62, Sep-Oct 2010 Effects of Trifolium Pratense on the Climacteric and Sexual Symptoms in Postmenopause Women Cecília del Giorno, Angela Maggio da Fonseca, Vicente Renato Bagnoli et al.
  19. Journal of Obstetrics and Gynaecology, 36(3), 301–311, 2016 Red clover for treatment of hot flashes and menopausal symptoms: A systematic review and meta-analysis. Ghazanfarpour, M., Sadeghi, R., Roudsari, R. L. et al.

 

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