Introduzione
Il 17-beta estradiolo (spesso indicato come E2) è un ormone sessuale femminile, uno dei tre appartenente alla categoria degli estrogeni prodotti dall’organismo, di cui ne rappresenta la forma più potente:
- L’estrone, chiamato anche E1, è il principale ormone femminile prodotto dalle donne dopo la menopausa.
- L’estradiolo, chiamato anche E2, è il principale ormone femminile prodotto dalle donne non gravide.
- L’estriolo, chiamato anche E3, è un ormone che aumenta durante la gravidanza.
L’estradiolo è prodotto sia nell’uomo che nella donna, ma è in quest’ultima che si osservano i livelli circolanti più elevati; esibisce numerose funzioni, ma il suo ruolo spicca per importanza nella regolazione dei delicati meccanismi propri dell’apparato riproduttore. Durante il ciclo mestruale, l’aumento dei livelli di estradiolo induce la maturazione e il rilascio dell’ovulo, nonché l’ispessimento del rivestimento dell’utero per consentire l’impianto dell’ovulo eventualmente fecondato. L’ormone è prodotto principalmente nelle ovaie ed i livelli diminuiscono progressivamente con l’età, soprattutto con l’arrivo della menopausa.
Negli uomini livelli adeguati di estradiolo contribuiscono a garantire il mantenimento di una buona salute delle ossa, la produzione di ossido nitrico (usato dall’organismo ad esempio per indurre vasodilatazione) ed il buon funzionamento del cervello; per quanto i livelli circolanti siano sensibilmente inferiori, l’ormone rappresenta comunque un elemento indispensabile anche all’organismo maschile.
Quali sono i valori normali?
I valori normali possono cambiare leggermente da un laboratorio all’altro, a seconda della taratura degli strumenti usati (per questa ragione si raccomanda di fare sempre riferimento al referto ricevuto), ma indicativamente è possibile indicare il seguente intervallo di normalità (valori riferiti all’adulto):
- Donne
- Età fertile: 15-350 pg/mL
- Post-menopausa: inferiore a 10 pg/mL
- Uomini: 10-40 pg/mL
Fonte: MayoClinic
Valori alti, sintomi e cause
Nelle donne un valore elevato di estradiolo può favorire lo sviluppo di disturbi quali
- acne,
- stitichezza,
- riduzione del desiderio sessuale,
- depressione.
Se i livelli fossero estremamente alti, possono aumentare il rischio di tumore all’utero e al seno e di malattie cardiovascolari. Per valori particolarmente alti è inoltre possibile osservare un aumento di peso e lo sviluppo di disturbi mestruali.
Condizioni di oligomenorrea od amenorrea (rispettivamente cicli mestruali irregolari od assenti) con livelli E2 normali o elevati sono indicativi di una possibile sindrome dell’ovaio policistico, tumori che producono androgeni o tumori che producono estrogeni.
Nel caso degli uomini si osserva un progressivo sviluppo di caratteristiche femminili e la perdita della funzione sessuale e/o del tono muscolare.
Valori bassi, sintomi e cause
In entrambi i sessi una carenza di estrogeni conduce a disturbi ossei (ridotta crescita in bambini e adolescenti, osteoporosi negli adulti).
Sono stati occasionalmente segnalati anche sbalzi d’umore.
Livelli di estradiolo insufficienti in età fertile sono in genere suggestivi di ipogonadismo (ridotta funzione delle gonadi, ovvero le ovaie), che viene differenziato in base ai valori degli altri ormoni regolatori
- LH/FSH elevati suggeriscono insufficienza gonadica primaria, le cui cause più comuni possono essere genetiche (sindrome di Turner, …), autoimmuni, (insufficienza ovarica autoimmune) e tossiche (ad esempio correlate a chemioterapia/radioterapia).
- LH/FSH bassi od impropriamente “normali” indicano una diagnosi di ipogonadismo ipogonadotropo, condizione che può avere funzionali come un’alimentazione insufficiente (anche in caso di anoressia nervosa, ad esempio), esercizio fisico eccessivo, forti stress fisici/ emotivi, alcolismo e consumo di stupefacenti. Può anche essere causato da una malattia organica dell’ipotalamo o dell’ipofisi, come nel caso del prolattinoma.
Estradiolo e menopausa
Gli effetti della carenza di estradiolo sono chiaramente visibili nelle donne in menopausa, fase durante la quale la produzione che accompagnato la donna nell’intera età fertile viene meno (e viene meno anche il ciclo mestruale mensile).
Questo cambiamento dell’assetto ormonale è la causa della maggior parte dei sintomi tipici, come ad esempio
- sbalzi d’umore,
- secchezza vaginale,
- vampate di calore e sudorazioni notturne,
- osteoporosi.
La cosiddetta terapia ormonale sostitutiva prescritta nei casi più gravi si basa essenzialmente sulla somministrazione di estrogeni in forma di farmaco (compresse, gel o cerotti), ma l’utilizzo viene attentamente soppesato alla luce di un aumentato rischio di eccessiva coagulazione del sangue, malattie cardiache e ictus, cancro al seno.
Quando viene richiesto l’esame
Il dosaggio ematico dell’estradiolo viene in genere richiesto in caso di:
- Disturbi ed irregolarità mestruali
- Studi sulla fertilità e percorsi di fecondazione assistita, anche per individuare i giorni più fertili
- Tumori ovarici
- Ginecomastia, una crescita non cancerosa del tessuto ghiandolare mammario (seno) nei maschi
- Sintomi caratteristici della menopausa
- Tumore al seno
L’indagine viene in genere associata allo studio degli altri ormoni in grado di influire sulla regolazione del ciclo mestruale, come ad esempio:
- LH e FSH
- TSH e FT4 (per valutare la salute della tiroide)
- Prolattina
Negli adolescenti il test può essere eseguito ai fini della diagnosi di una condizione di pubertà precoce.
Preparazione
L’esame consiste in un normale prelievo di sangue da una vena del braccio e non richiede alcuna preparazione specifica, è tuttavia indispensabile sottoporsi all’esame nel giorno esatto indicato dal ginecologo, perché i valori possono fluttuare sensibilmente nell’arco del ciclo mestruale.
Fattori in grado di influire
L’assunzione della pillola anticoncezionale (od altra forma di farmaco ormonale) può indurre la rilevazione di valori elevati.
La fase del ciclo mestruale in cui avviene il prelievo incide sensibilmente sul valore trovato, in particolare si osserva:
- un picco poco prima dell’ovulazione (oltre i 300 pg/mL)
- livelli più elevati in fase luteale rispetto alla fase follicolare (rispettivamente seconda e prima parte del ciclo).
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.