Introduzione
La Plantago ovata è una pianta erbacea nativa dell’Asia occidentale e meridionale, ad oggi la fonte più comune di prodotti commerciali contenenti psillio.
Le bucce dei semi di psillio sono indigeribili e sono una fonte di fibra solubile che può essere fermentata in acido butirrico – un acido grasso a catena corta – dai batteri produttori di butirrato residenti nell’intestino.
Lo psillio (psyllium in lingua inglese, più raramente ispaghula) è quindi il nome usato per indicare diversi membri del genere vegetale Plantago i cui semi sono usati a scopo commerciale principalmente come fibra alimentare, per alleviare i sintomi della stitichezza e della diarrea; trova applicazione anche come addensante alimentare (ad esempio nella preparazione dei gelati).
Un consumo regolare di psillio è stato associato anche a numerosi effetti benefici sull’organismo, tra cui:
- riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue,
- riduzione dei livelli di glucosio nel sangue in pazienti con diabete di tipo 2,
- riduzione pressione arteriosa sistolica (massima).
Non trovano invece evidenze in letteratura i pubblicizzati effetti sulla perdita di peso.
A cosa serve?
L’effetto per cui è più conosciuto lo psillio è senza dubbio quello lassativo; fa parte dei cosiddetti “lassativi di massa” perché, a contatto con l’acqua, il rivestimento mucillaginoso è in grado di aumentare significativamente di volume contribuendo alla formazione di feci morbide e facili da espellere. L’effetto non è aggressivo e può richiedere fino a 2-3 giorni.
Non viene assorbita dall’intestino e anche per questa ragione presenta un rapporto rischio/beneficio particolarmente favorevole, esercitando quindi un’azione puramente meccanica per assorbimento di acqua e successivo stimolo della normale funzione intestinale.
Per lo stesso motivo può essere prescritta anche in caso di malattia emorroidaria.
Sebbene il suo uso principale sia ovviamente volto a favorire l’evacuazione, la sua capacità di assorbimento dell’acqua in eccesso può contribuire al trattamento delle forme di diarrea lieve.
Alla luce di questa duplice azione può essere prescritta in pazienti affetti da sindrome del colon irritabile.
Nel 1998 la Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha approvato la possibilità per l’industria di segnalare che un consumo regolare di psillio è in grado di ridurre il rischio di malattie cardiache abbassando il colesterolo nel sangue, mentre in Europa l’EFSA non ha fatto lo stesso per la fibra, mentre è avallato per la singola pianta in un’ottica più erboristica:
Plantago Ovata: Regolarità del transito intestinale. Azione emolliente e lenitiva (sistema digerente). Modulazione/limitazione dell’assorbimento dei nutrienti. Metabolismo dei lipidi e dei carboidrati. Normale volume e consistenza delle feci.
La ricerca ha infatti dimostrato un significativo abbassamento del colesterolo LDL (impropriamente definito cattivo) in seguito ad un consumo regolare di almeno 7 g al giorno.
La stessa sostanza è anche in fase di studio per un possibile effetto sulla glicemia (quantità di zucchero nel sangue), sebbene in questo caso le prove siano meno solide. Una meta-analisi ha ad esempio concluso che che lo psillio somministrato prima dei pasti ha migliorato la glicemia a digiuno e l’emoglobina glicata, ma in modo più rilevante in pazienti già diagnosticati per diabete di tipo 2, meno in soggetti pre-diabetici.
Viene infine studiato per un possibile effetto sui valori di pressione del sangue; gli effetti sono rilevabili, ma numericamente ridotti (anche in questo caso più rilevanti nei soggetti con valori di pressione basale più elevati).
Nel complesso la fibra apportata dallo psillio presenta quindi un profilo di attività sostanzialmente sovrapponibile a quello offerto da altre fonti di fibra solubile, come ad esempio i beta-glucani apportati da avena e orzo.
Come si prende
Si raccomanda di attenersi alle dosi suggerite dal medico o indicate sulla confezione; generalmente si assume dopo i pasti con abbondante acqua.
Meccanismo d’azione
Lo psillio deve il suo effetto al contenuto di mucillagini (molecole gelificanti) presenti nel rivestimento del seme, popolarmente descritta come buccia.
Si tratta di un materiale fibroso, di colore bianco, capace di attirare e legare a sé grandi quantità di acqua (aumentando fino a 10 volte e più il proprio volume iniziale).
Effetti indesiderati
La fibra di psillio è generalmente molto ben tollerata.
L’effetto collaterale più comune è la produzione di gas intestinale (flatulenza) soprattutto in soggetti non abituati al consumo di fibra; si tratta di un disturbo destinato in genere a migliorare nell’arco di pochi giorni.
A causa della sua capacità di assorbire acqua e aumentare rapidamente di volume si raccomanda attenzione al teorico rischio di soffocamento e di ostruzione intestinale, entrambi rischi efficacemente controllati da un adeguato consumo di acqua.
Rara la possibilità di allergia (vedi paragrafo seguente).
Controindicazioni
La principale controindicazione all’uso di psillio è l’allergia, peraltro comune più che altro nei lavoratori frequentemente esposti alla sostanza (non solo in fase di produzione, ma ad esempio anche in contesti ospedalieri). Sono noti casi di reazioni gravi (anafilassi), anche se nella maggior parte dei casi l’allergia si manifesta in forma lieve, con leggero prurito agli occhi, al naso e/o alla pelle. Si raccomanda di farsi accompagnare immediatamente in Pronto Soccorso in caso di:
A giudizio di ginecologo e pediatra, può essere assunto anche in gravidanza e allattamento e nei bambini con più di 6 anni.
È invece controindicato in caso di
- ostruzione intestinale
- atonia intestinale (debolezza della muscolatura del colon)
- fenilchetonuria (nel caso di aggiunta di dolcificanti)
- difficoltà di deglutizione.
Interazioni
Lo psillio, per sua stessa natura, contiene grandi quantità di fibre, che potrebbero in teoria interferire con l’assorbimento dei farmaci presi in contemporanea; si raccomanda quindi un’assunzione distanziata di qualche ora con altri medicinali assunti per via orale.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.