Introduzione
MCH è un acronimo inglese per “mean corpuscular hemoglobin”, che può essere tradotto in “contenuto emoglobinico corpuscolare medio”; è un parametro che fa parte dei cosiddetti indici eritrocitari, una serie di misurazioni condotte nell’ambito dell’emocromo completo e dedicati alla valutazione di specifiche caratteristiche dei globuli rossi (eritrociti).
I globuli rossi sono le cellule che costituiscono la parte preponderante del sangue in termini di volume, oltre a conferire il caratteristico colore rosso; la loro funzione è quella di trasportare l’ossigeno dai polmoni a tutte le cellule dell’organismo, scambiandolo con l’anidride carbonica di rifiuto che verrà riportata ai polmoni dove il ciclo ricomincia.
Per legare l’ossigeno i globuli rossi utilizzano l’emoglobina, una proteina che è in grado di legare il prezioso gas grazie alla presenza di un atomo di ferro.
Mediamente ogni globulo rosso sano contiene 300 milioni di molecole di emoglobina, ma sono numerose le condizioni in grado di influenzare questo numero e l’MCH rappresenta proprio questa stima: si tratta di una misura della quantità media di emoglobina presente in un singolo globulo rosso. Vale la pena notare che è un valore ottenuto non sperimentalmente, ma attraverso un calcolo numerico (rapporto tra emoglobina e numero di globuli rossi).
Il parametro MCH è inoltre correlato ad altri due valori (altri indici eritrocitari):
- volume corpuscolare medio (MCV), ovvero la dimensione media di un globulo rosso
- concentrazione di emoglobina corpuscolare media (MCHC), quantità di emoglobina per unità di volume in un singolo globulo rosso (tecnicamente è quindi una concentrazione).
Valori Normali
Negli esseri umani il suo valore normale è compreso tra 27 e 31 pg/cellula (un picogrammo equivale ad un miliardesimo di milligrammo, ovvero un grammo diviso per 12 volte 10); i valori normali potrebbero differire leggermente da un laboratorio all’altro.
Quando viene richiesto
MCH non viene mai richiesto da solo, fa invece parte della numerosa serie di parametri presenti nella valutazione dell’emocromo completo, l’esame del sangue più richiesto anche come analisi di routine e che comprende tra l’altro anche
- globuli rossi
- globuli bianchi e formula leucocitaria
- piastrine.
Le informazioni che è in grado di fornire consentono al medico di indagare le cause di anemia del paziente, a questo proposito è importante ricordare che il termine anemia di per sé NON indica una carenza di ferro come spesso si crede; la carenza di questo metallo è infatti la causa più comune di anemia (più nello specifico si parla di anemia sideropenica), ma certamente non l’unica. Anemia è invece un termine ombrello che indica una condizione in cui si osserva una ridotta capacità di trasportare ossigeno a causa di un insufficiente numero di globuli rossi (o di una riduzione della quantità di emoglobina complessiva).
Come si interpreta un valore anomalo di MCH?
È molto importante sottolineare che il valore di MCH da solo NON consente alcuna diagnosi, soprattutto se i risultati relativi a globuli rossi ed emoglobina fossero perfettamente nella norma; quando questi due parametri fossero normali NON si potrebbe parlare di anemia e, conseguentemente, eventuali piccoli spostamenti di MCH probabilmente non avrebbero alcun particolare significato clinico.
MCH basso
Un valore MCH più basso del normale indica tipicamente la presenza di anemia sideropenica, ovvero da carenza di ferro.
Questa forma di anemia riconosce diverse possibili cause, tra cui:
- dieta povera di ferro (ecco gli alimenti che ne sono più ricchi),
- aumento delle perdite, dovute ad esempio ad emorragie croniche (per esempio gastro-intestinali) o a mestruazioni abbondanti (menorragia).
I sintomi più comuni comprendono:
- fiatone per piccoli sforzi, come salire le scale
- dolore al petto
- battito cardiaco accelerato (tachicardia)
- stanchezza e/o debolezza cronica
- pallore
- mal di testa.
Va detto che quando lo stato di anemia si raggiunge gradualmente i sintomi potrebbero anche essere sostanzialmente assenti, grazie alla grande capacità di adattamento dell’organismo.
In casi più rari un MCH basso può essere indicativo della presenza di una condizione genetica chiamata talassemia, in cui la produzione di emoglobina è limitata, oppure in forme di anemia da malattia cronica (ad esempio infezioni, malattie autoimmuni, malattie renali e tumori).
MCH alto
Un valore di MCH alto indica la presenza di un’eccessiva quantità di emoglobina presente per ciascun globulo rosso; è tipicamente la conseguenza di anemia da
- carenza di vitamina B12 (anemia perniciosa, anche se in realtà si tratta di una terminologia in parte impropria),
- e/o carenza di folati (anemia megaloblastica).
Tanto la vitamina B12 quanto i folati (ad esempio l’acido folico) sono molecole indispensabili alla produzione di nuovi globuli rossi e, se carenti, l’organismo tenta di compensare stipando quantità maggiori di emoglobina all’interno dei (pochi) globuli rossi che riesce a produrre.
Le cause per cui questo può succedere sono sostanzialmente due:
- dieta carente di una od entrambe le molecole
- assorbimento insufficiente (ad esempio per una ridotta acidità gastrica, che a sua volta può avere numerose cause).
I sintomi associati a valori alti di MCH sono in gran parte sovrapponibili a quelli visti in precedenza, perché la conseguenza ultima di qualsiasi forma di anemia è una ridotta distribuzione di ossigeno nell’organismo (anche se per cause diverse).
In rari casi la carenza di vitamina b12 può essere così severa da manifestarsi a sua volta con sintomi neurologici specifici, tra cui:
- formicolii ed altre alterazioni della sensibilità cutanea
- disturbi mentali, come depressione o confusione.
MCH normale
In presenza di anemia, un valore normale di MCH può essere indicativo di un’anomala perdita di globuli rossi sani e normali, come succede nel caso di:
- perdita di sangue improvvisa e recente (emorragia)
- malattie croniche
- insufficienza renale
- anemia aplastica
- presenza di valvole cardiache artificiali.
Cosa fare in caso di valori alterati?
Come spiegato in precedenza, nel caso in cui globuli rossi ed emoglobina fossero normali il valore di MCH di per sé avrebbe scarso significato e piccoli spostamenti rispetti ai valori normali in genere non vengono considerati degni di attenzione.
In caso di chiara anemia (globuli rossi e/o emoglobina più bassi del normale) il valore di MCH è un utile indizio che indica al medico la direzione da intraprendere per comprenderne le cause: solo una volta che sia stata chiarita la causa di anemia sarà possibile intervenire a correggere i valori, perché intraprendere qualche azione prima di aver chiarito il quadro nella migliore delle ipotesi sarebbe semplicemente inutile (in alcuni casi potrebbe essere pericoloso, come nel caso di assunzione di ferro per i soggetti talassemici.
A titolo informativo, le anemia citate nell’articolo vengono in genere così trattate:
- anemia da carenza di ferro: aumento del consumo alimentare (ed attenzione alle combinazioni di alimenti in grado di aumentare/ridurre l’assorbimento) e correzione delle perdite emorragiche se presenti
- talassemia: le forme lievi non richiedono trattamento
- anemia da carenze vitaminiche: integrazione delle molecole carenti ed implementazione di strategie per favorirne un assorbimento alimentare normale.
Preparazione
L’emocromo completo (comprensivo di MCH) consiste in un normale prelievo di sangue venoso dal braccio e non richiede alcuna preparazione specifica come il digiuno, che tuttavia potrebbe essere richiesto per esami prescritti in concomitanza.
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.