Pantoprazolo: a cosa serve, prezzo ed effetti collaterali

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Cos’è il pantoprazolo?

Il pantoprazolo è un farmaco appartenente alla classe degli inibitori della pompa protonica, medicinali gastroprotettori con la funzione di ridurre la produzione di acidi gastrici nello stomaco. La stessa classe comprende ad esempio anche:

  • lansoprazolo,
  • rabeprazolo,
  • omeprazolo,
  • esomeprazolo.

Può essere somministrato sia agli adulti che agli adolescenti, eventualmente con un dosaggio appropriato.

Se da un punto di vista acuto si avverte beneficio già dalla prima somministrazione, è in genere necessario un periodo di almeno 2 settimane per un pieno beneficio.

Capsula bianca e verde su sfondo verde

Shutterstock/svetlichniy_igor

A cosa serve?

Ampiamente usato in tutto il mondo, in Italia è approvato per

Ai pazienti in condizioni critiche può essere somministrato pantoprazolo come profilassi dell’ulcera da stress.

Prima, durante, dopo o lontano dai pasti?

La somministrazione di pantoprazolo può avvenire con o senza cibo, ma è preferibile assumerla 30-60 minuti prima di un pasto. La compressa dev’essere deglutita intera e non deve essere frantumata né masticata.

È raccomandato che l’assunzione avvenga ogni giorno alla stessa ora (ovvero ogni 24 ore circa).

L’assorbimento non è influenzato dall’eventuale concomitante somministrazione di antiacidi.

Quanto prenderne?

Si riportano le indicazioni suggerite dalle linee guida, ma si raccomanda ovviamente di fare riferimento alle indicazioni del proprio medico.

  • Reflusso gastroesofageo sintomatico:  La dose orale raccomandata è una compressa di pantoprazolo da 20 mg al giorno. Il sollievo dai sintomi si ottiene generalmente entro 2-4 settimane, in alcuni pazienti refrattari potrebbero essere necessari ulteriori 4 settimane.
    Una volta raggiunto il sollievo dei sintomi, la ricomparsa dei sintomi può essere controllata se necessario, con un regime di 20 mg una volta al giorno, prendendo una compressa al bisogno (si può prendere in considerazione una terapia continua solo nel caso non fosse possibile mantenere un adeguato controllo dei sintomi con l’assunzione al bisogno).
  • Trattamento a lungo termine e prevenzione delle recidive nell’esofagite da reflusso: Per il trattamento a lungo termine, si raccomanda una dose di mantenimento di una compressa di pantoprazolo da 20 mg al giorno, dose che può essere aumentata a 40 mg in caso di recidiva (dopodiché la dose può essere nuovamente ridotta a 20 mg di Pantoprazolo al giorno).
  • Prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da antinfiammatori in pazienti a rischio: una compressa di pantoprazolo da 20 mg al giorno.
  • Esofagite da reflusso: Una compressa di pantoprazolo da 40 mg al giorno (in casi specifici la dose può essere raddoppiata a giudizio del medico) per almeno 4 settimane (talvolta possono essere necessarie 8 settimane in tutto).
  • Eradicazione di H. pylori in combinazione con due antibiotici appropriati: Esistono numerosi protocolli possibili, ma generalmente sono necessarie due compresse di pantoprazolo da 40 mg al giorno. La seconda compressa viene in genere presa un’ora prima di cena.
  • Trattamento dell’ulcera gastrica: Una compressa di pantoprazolo da 40 mg al giorno (in caso di necessità la dose può essere raddoppiata a giudizio medico). In genere sono necessarie 4 settimane per una risposta soddisfacente, eventualmente raddoppiabile a 8 settimane in caso di necessità.
  • Trattamento dell’ulcera duodenale: Una compressa di pantoprazolo da 40 mg al giorno, dose che se necessario può essere raddoppiata. Un’ulcera duodenale guarisce in genere
    entro 2 settimane, che possono essere estese a 4 in casi severi.
  • Sindrome di Zollinger-Ellison ed altri disturbi che comportano ipersecrezione patologica:
    Per il trattamento a lungo termine i pazienti possono iniziare con una dose giornaliera di 80 mg (2 compresse di pantoprazolo da 40 mg), che potrò essere modulata dal medico in base alla risposta clinica (dosi superiori a 80 mg al giorno devono necessariamente essere suddivise in due somministrazioni giornaliere).

Dopo quanto fa effetto?

L’inizio dell’azione è rapido e l’apice di efficacia si raggiungere tra le 2 e le 6 ore dopo la somministrazione del farmaco.

Quanto dura l’azione?

Il pantoprazolo inibisce irreversibilmente il meccanismo responsabile della secrezione acida nello stomaco ( H+/K+-ATPasi o pompa protonica); la durata di azione è di circa 24 ore, che corrisponde al tempo necessario all’organismo per la sintesi di nuove pompe (da un punto di vista chimico si tratta di proteine).

Per quanto tempo si può assumere?

Si raccomanda di fare riferimento al medico, ma in linea generale l’obiettivo una terapia che sia più corta possibile (in caso di automedicazione fare riferimento al medico se ci fosse la necessità di proseguire oltre le due settimane).

Quanto costa?

Pantoprazolo è un principio attivo il cui brevetto è ormai scaduto da tempo, è quindi possibile trovare in commercio numerosi brand (Peptazol, Pantorc, Gastroloc, …) e generici (pantoprazolo seguito dal nome del brand, ad esempio Mylan, DOC, Teva, , ).

Il prezzo di riferimento dei medicinali in fascia C (aggiornamento liste 17 aprile 2023) è di:

  • 14 compresse da 20 mg: € 3.94
  • 14 compresse da 40 mg: € 7.30
  • 28 compresse da 20 mg: € 5.92
  • 28 compresse da 40 mg: € 10.94

ma sono possibili scelte diverse da parte del produttore.

Sono poi reperibili in commercio formulazioni che non richiedono ricetta medica (OTC) il cui prezzo è a discrezione del farmacista.

È mutuabile?

Pantoprazolo è soggetto alla nota 48, questo significa che può essere prescritto attraverso il Sistema Sanitario Nazionale solo in circostante strettamente controllate e regolamentate che prevedono.

  • durata di trattamento 4 settimane (occasionalmente 6 settimane)
    • ulcera duodenale o gastrica positive per Helicobacter pylori (H. pylori)
    • per la prima o le prime due settimane in associazione con farmaci eradicanti l’infezione
    • ulcera duodenale o gastrica H. pylori-negativa (primo episodio)
    • malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite (primo episodio)
  • durata di trattamento prolungata, da rivalutare dopo un anno
    • sindrome di Zollinger-Ellison
    • ulcera duodenale o gastrica H. pylori-negativa recidivante
    • malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite (recidivante).

Effetti collaterali

Anche se il pantoprazolo è un farmaco relativamente ben tollerato, come tutti i medicinali è soggetto al possibile sviluppo di effetti avversi; i più comuni comprendono (elenco non esaustivo):

Le possibili complicanze a lungo termine annoverano (elenco non esaustivo)

Per approfondire il tema degli effetti collaterali a lungo termine si invita il lettore a fare riferimento all’articolo dedicato (o guardare il video seguente).

Controindicazioni

Pantoprazolo è controindicato nei pazienti allergici al principio attivo o con precedenti di reazioni allergiche ad altri medicinali appartenenti alla stessa classe (omeprazolo, lansoprazolo, rabeprazolo, esomeprazolo).

È inoltre controindicato in caso di assunzione di rilpivirina, un farmaco antiretrovirale usato contro l’infezione da HIV.

Non riduce l’efficacia della pillola anticoncezionale, ma potrebbe interferire con quella della pillola dei 5 giorni dopo (EllaOne®, a base di ulipristal); potrebbe infine interferire con l’assorbimento di medicinali che richiedano un basso pH nello stomaco (per esempio alcuni antifungini azolici come ketoconazolo, itraconazolo, …).

Gravidanza

Pantoprazolo non è in genere raccomandato in caso di gravidanza per il principio di precauzione (si preferisce in genere l’omeprazolo).

Fonti e bibliografia

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