Decadimento cognitivo lieve (MCI): quando preoccuparsi?

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Introduzione

Alcune dimenticanze rappresentano un’inevitabile conseguenza dell’invecchiamento, ma alcuni pazienti possono lamentare più disturbi di altri: il disturbo neurocognitivo minore, noto anche come compromissione cognitiva lieve o decadimento/deterioramento cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment, o MCI, in inglese), è una condizione caratterizzata da

  • difficoltà cognitive in termini di memoria, linguaggio e giudizio che siano superiori a quelle di altri pazienti di pari età,
  • ma non così severe come quelli del morbo di Alzheimer o demenza correlata (definiti disturbo neurocognitivo maggiore).

Tra i sintomi più comuni si annoverano

  • Perdere spesso le proprie cose
  • Dimenticare appuntamenti
  • Avere più difficoltà a trovare le parole rispetto ad altre persone della stessa età.

Pazienti affetti da disturbo cognitivo lieve in genere sono ancora in grado di prendersi cura di sé stesse e svolgere le normali attività quotidiane, ma corrono un rischio maggiore di sviluppare il morbo di Alzheimer o una demenza correlata (si stima che circa 1-2 pazienti su 10 di età pari o superiore a 65 anni con MCI sviluppino demenza nell’arco di un anno).

Donna anziana che ripone gli occhiali in frigorifero

Shutterstock/CGN089

Cause

Molti fattori possono causare problemi con la memoria e il pensiero, non esiste un’unica causa, ma la condizione di MCI è fortemente correlata con l’età; circa il 10-20% delle persone di età superiore ai 65 anni sviluppa MCI, con un rischio che aumenta con l’avanzare dell’età e nei soggetti predisposti geneticamente (ad esempio portatori del gene APOE e4).

Tra gli altri fattori di rischio si annoverano:

oltre che tutti i più comuni fattori di rischio cardiovascolari (fumo, pressione alta, colesterolo alto, obesità, sedentarietà) e altri meno noti, come un basso livello d’istruzione e un’insufficiente esposizione ad attività stimolanti intellettualmente e/o socialmente.

In alcuni casi invece i sintomi potrebbero essere causati da condizioni curabili ed essere pertanto reversibili, ad esempio una grave reazione ai farmaci, difficoltà emotive, alcolismo, trombi, traumi cranici o tumori al cervello.

Tra i farmaci che potrebbe valere la pena rivalutare con il medico alla luce dell’insorgenza di sintomi cognitivi si trovano:

Altre condizioni cliniche in grado di favorire l’insorgenza di sintomi sovrapponibili, almeno in parte, al MCI sono:

  • Pressione alta, che aumenta il rischio di danni vascolari cerebrali
  • Sindrome delle apnee notturne, che influisce pesantemente sulla qualità del riposo notturno.

Sintomi

I sintomi associati al disturbo neurocognitivo minore si trovano nello spazio di confine tra i cambiamenti legati ad un fisiologico invecchiamento e quelli più caratteristici di vere e proprie forme di demenza senile, come ad esempio:

  • perdere spesso oggetti di uso comune,
  • dimenticare appuntamenti importanti,
  • notare difficoltà a seguire la trama di un film o di un libro,
  • avere più difficoltà a trovare le parole rispetto ad altre persone della stessa età, oppure a seguire una conversazione.

Talvolta sono state segnalate anche difficoltà di movimento e problemi relativi al senso dell’olfatto.

I pazienti affetti da MCI non sperimentano i cambiamenti di personalità o gli altri problemi che sono più caratteristici dell’Alzheimer, sono anzi perfettamente in grado di prendersi cura di se stesse e svolgere le normali attività quotidiane.

Complicazioni

Soggetti affetti da MCI potrebbero sviluppare

  • Depressione
  • Ansia
  • Irritabilità e aggressività
  • Una generica mancanza d’interesse

Essere affetti da MCI espone a un aumentato rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer o una demenza correlata; più in particolare si stima che dal 10 al 20% delle persone di età pari o superiore a 65 anni con MCI sviluppi demenza nell’arco di un anno, ma non tutti i pazienti con MCI svilupperà demenza, in molti casi i sintomi possono rimanere gli stessi o addirittura migliorare.

Diagnosi

Spesso sono familiari e amici a notare vuoti di memoria con affliggono con maggior frequenza e consigliare di rivolgersi al medico; non esiste ad oggi un esame di laboratorio o strumentale in grado di confermare il sospetto di decadimento cognitivo lieve; si tratta invece di una diagnosi cui si perviene attraverso la valutazione della situazione clinica (visita neurologica) e l’esito di alcuni specifici test.

Esami di imaging come risonanza magnetica e TAC possono tuttavia essere utili per escludere problemi organici, come tumori, ictus e sanguinamenti, così come specifici esami del sangue possono escludere sindromi da carenza di:

Cura

Ad oggi non esiste alcun trattamento né farmaco per curare il MCI, ma ci sono numerose strategie in grado di limitare l’impatto dei sintomi nelle attività quotidiane: mantenere la mente attiva è sicuramente il cardine del trattamento, che può inoltre poggiare su semplici abitudini come:

  • Attenersi ad una routine quotidiana.
  • Aiutarsi con calendari, liste e promemoria.
  • Ordina gli oggetti di uso comune nello stesso posto ogni giorno.
  • Dedicarsi a nuove attività e nuovi hobby.
  • Dedicarsi al volontariato (in comunità, scuola locale, Chiesa, …).
  • Trascorrere del tempo con amici e familiari.
  • Dormire a sufficienza, in genere dalle sette alle otto ore per notte.
  • Praticare regolarmente attività fisica.
  • Adottare una dieta sana, ricca di frutta e verdura.
  • Ridurre o evitare il consumo di alcolici.

Poiché l’MCI può essere un segno precoce di un problema di memoria più serio, è importante consultare il medico ogni 6-12 mesi per tenere traccia di eventuali cambiamenti nella memoria e nelle capacità di pensiero nel tempo. Se i sintomi progrediscono fino alla demenza, ottenere una diagnosi precoce può aiutare a prepararsi per il futuro: sebbene non esistano farmaci per arrestare o invertire la malattia di Alzheimer o una demenza correlata, esistono medicinali che possono aiutare a rallentare alcuni sintomi, come la perdita di memoria o problemi comportamentali.

Prevenzione

Fonti e bibliografia

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