Mastopatia fibrocistica (displasie fibrocistiche): sintomi e pericoli

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Introduzione

“Il seno fibrocistico (o mastopatia fibrocistica) è una condizione di natura benigna del tessuto mammario che colpisce il 30-60 per cento delle donne e almeno il 50 per cento delle donne in età fertile” (fonte AIRC).

È la più comune condizione benigna del seno, ovvero di tipo non tumorale; le lesioni NON predispongono nemmeno ad un aumento del rischio di sviluppare un tumore del seno, con l’eccezione di specifiche e determinate circostanze.

Si tratta di una condizione caratterizzata dalla presenza di masse che si sviluppano all’interno del seno (noduli, cisti e aree fibrose) che talvolta possono essere causa di disagio o franco dolore, soprattutto in corrispondenza delle normali fluttuazioni ormonali del ciclo mestruale.

Nella maggior parte dei casi NON è necessaria alcuna terapia, in quanto formazioni benigne e i cui sintomi tendono a regredire, spesso addirittura a risolversi, con la menopausa.

Donna che appoggia la mano sotto al proprio seno

Shutterstock/onstockphoto

Cosa significa mastopatia?

Un tempo indicata come mastopatia fibrocistica, oggi si preferisce parlare più genericamente di displasie fibrocistiche o seno fibrocistico, in virtù della grande diffusione e dell’assenza di malignità.

  • mastopatia: malattia o condizione di salute riguardante il seno;
  • displasia: alterazione della struttura cellulare di un tessuto o di un organo.
  • fibrocistica: aggettivo che indica la presenza di alterazioni di tipo
    • cistico: formazione patologica, congenita o acquisita, caratterizzata dalla forma di cavità chiusa, in genere tondeggiante, piena di materiale liquido o solido;
    • o fibroso: tessuto di tipo cicatriziale che sostituisce il normale parenchima dell’organo.

Cause

L’esatta causa alla base dell’insorgenza dei cambiamenti fibrocistici del seno non è chiara, ma le ipotesi più condivise puntano l’attenzione sugli ormoni estrogeni; questa teoria è ad esempio supportata dall’osservazione che:

  • la presenza di lesioni benigne nelle donne in postmenopausa in terapia con estrogeni/progestinici per più di otto anni è molto più comune (1,7 volte),
  • la somministrazione di farmaci anti-estrogeni ha portato a una riduzione del 28% nella diagnosi della condizione.

All’analisi microscopica le masse fibrocistiche possono essere distinte in:

  • sacche rotondeggianti (od ovali) piene di liquido (cisti),
  • tessuto fibroso cicatriziale (fibrosi)
  • crescita eccessiva (iperplasia) delle cellule che rivestono i dotti lattiferi o i tessuti produttori di latte del seno
  • lobuli mammari ingrossati (adenosi).

Una delle forme più comuni di malattia mammaria benigna è infine il fibroadenoma.

Fattori di rischio

La probabilità di sviluppare alterazioni fibrocistiche è strettamente legata all’esposizione agli estrogeni, quindi tra i fattori predisponenti è possibile annoverare:

  • avere il primo ciclo mestruale in giovane età
  • non avere figli (o averli tardi).

Anche altri disturbi delle mammelle, come ad esempio infezioni, possono provocare displasie fibrocistiche.

Sintomi

  • Le cisti benigne si presentano tipicamente come formazioni mobili percepite all’interno del tessuto mammario e hanno una consistenza simile alla gomma.
  • I fibroadenomi, che possono avere varie dimensioni, hanno forma ovale e come le cisti sono mobili alla palpazione.

Si noti che la maggior parte delle donne in età fertile presenta una certa nodularità del seno, tipicamente più comune nella parte superiore esterna, vicino all’ascella; queste lesioni possono essere accompagnate da fastidio o dolore, che tendono ad essere più fastidiosi prima del ciclo mestruale per attenuarsi poi con la comparsa delle mestruazioni. Le ghiandole e i dotti che producono latte tendono ad aumentare di volume (e più in generale il tessuto del seno trattiene liquidi) quando i livelli ormonali aumentano, per poi regredire con la successiva diminuzione (queste stesse fluttuazioni spiegano anche gran parte dell’aumento di turgore e sensibilità del seno in specifiche fasi del ciclo mestruale).

La paziente potrebbe inoltre lamentare:

I sintomi tendono a ridursi, o addirittura risolversi, dopo la menopausa, mentre possono essere peggiori nelle donne con cicli mestruali irregolari o mestruazioni particolarmente abbondanti.

La mastopatia fibrocistica aumenta il rischio di tumore?

Avere il seno fibrocistico NON aumenta il rischio di sviluppare cancro al seno (anche se nelle donne con spiccata familiarità potrebbe essere necessaria qualche attenzione in più).

La presenza di cisti può tuttavia sollevare dubbi sulla loro natura, ma in genere un esame ecografico è in grado dirimere la questione:

  • Le cisti semplici, piene di solo liquido, non sono motivo di preoccupazione.
  • Una cisti complicata è simile a una cisti semplice, ma presenta quelli che sembrano “detriti”, che galleggiano nel fluido contenuto. È molto improbabile che le cisti complicate siano cancro, ma in alcuni casi potrebbe essere consigliabile una biopsia di verifica.
  • Una massa cistica solida solleva qualche preoccupazione in più e viene in genere valutata con una biopsia.

Diagnosi

Come detto il riscontro di una qualche forma di displasia fibrocistica è estremamente comune e, nella maggior parte dei casi, la scoperta di specifici noduli o altre masse richiederà semplicemente una vigile attesa con periodici controlli, soprattutto nel caso di pazienti giovani di età inferiore ai 30 anni (si noti che tipicamente la maggior parte delle pazienti che si presenta dal ginecologo per valutare una massa sospetta presenta in realtà cisti multiple, che emergono dopo un’ulteriore valutazione clinica e diagnostica).

Potrebbe essere necessario approfondire in caso di cambiamenti successivi, come alterazioni della dimensione o della struttura della lesione, oppure in presenza di sintomi anomali come la presenza di secrezioni ingiustificate dal capezzolo o cambiamenti della pelle del seno.

Tra gli esami a disposizione dello specialista figurano principalmente:

  • ecografia,
  • mammografia,
  • biopsia (prelievo di un piccolo frammento della lesione per la successiva analisi di laboratorio), utile ad esempio in presenza di cisti atipiche contenenti sia materia liquida che solida.

Cura

Spesso non è necessaria alcuna forma di terapia in presenza di displasie fibrocistiche prive di sintomi; in caso di dolore è possibile tentare diverse strade a seconda dell’entità e della risposta clinica:

  • riduzione dell’apporto di sale nella dieta, per diminuire la ritenzione idrica,
  • riduzione dell’apporto di grassi nella dieta,
  • applicazione di impacchi caldi/freddi (la scelta dipende banalmente da quale offra maggior sollievo),
  • utilizzo un reggiseno con un miglior supporto (ad esempio di tipo sportivo),
  • modifica della dose del regime di terapia ormonale sostitutiva (per le donne in terapia),
  • analgesici (aspirina, paracetamolo, ibuprofene, …),
  • drenaggio delle cisti a contenuto liquido (anche se purtroppo possono recidivare).

Tra i possibili approcci naturali figurano:

Benché ad oggi privi di dimostrazioni di efficacia, in genere non ci sono grandi controindicazioni a provare.

Nei casi di dolore severo è possibile ricorrere a terapie più aggressive, eventualmente di tipo ormonale (come pillola contraccettiva oppure alternative più delicate come tamoxifene, bromocriptina o danazolo).

La necessità di ricorrere alla chirurgia è estremamente rara e limitata ai casi di cisti/noduli di grandi dimensioni che non rispondano ai rimedi visti.

Fonti e bibliografia

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