Che cos’è una biopsia mammaria?
Una biopsia mammaria è una procedura volta al prelievo di un campione di tessuto dal seno a scopo di analisi; il frammento di tessuto verrà esaminato al microscopio da un medico patologo principalmente al fine di verificare se si tratta di cellule tumorali.
Vale la pena notare che statisticamente la maggior parte dei pazienti (principalmente donne, in minoranza uomini) a cui viene prescritta la biopsia NON hanno in realtà un tumore.
A cosa serve?
Una biopsia mammaria è l’unico modo certo e definitivo per chiarire la natura di un cambiamento sospetto rilevato nel seno; potrebbe quindi venire prescritta a seguito di altri esami, come ad esempio:
- una semplice visita medica senologica che abbia rilevato
- un nodulo dubbio, un ispessimento o un altro cambiamento nel seno,
- sintomi dubbi come un’irritazione della pelle del seno o del capezzolo, un cambiamento della superficie cutanea (che può apparire squamosa o gonfia), capezzolo retratto, perdite di liquidi da un capezzolo (quando le perdite siano da entrambi in genere la causa non è tumorale),
- mammografia, ecografia o risonanza magnetica.
Cosa aspettarsi dai risultati
Potrebbero essere necessari da diversi giorni a una settimana o più per ottenere il risultato della biopsia che, schematicamente, potrebbe essere:
- C1, campione insufficiente per lo studio o non adeguato per comprendere la natura delle cellule (il campione prelevato non ha permesso un’adeguata analisi);
- C2, cellule benigne (il tessuto è assolutamente normale);
- C3, lesione benigna con cellule atipiche (cellula non tipiche, ma prive di tracce tumorali);
- C4, possibile malignità delle cellule, con probabile presenza di carcinoma;
- C5, cellule maligne come per presenza di carcinoma o tumore maligno del seno.
In caso di esito infausto il referto comprenderà anche una caratterizzazione delle cellule tumorali, relativamente a velocità di crescita delle cellule tumorali, differenziazione e altre informazioni utili alla pianificazione di una terapia specificatamente mirata.
La procedura

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I possibili approcci alla biopsia sono tre, ma in tutti i casi vengono condotti in regime ambulatoriale e non richiedono ricovero né alcuna notte in ospedale:
- Agoaspirato, che richiede un ago molto sottile e il prelievo di un campione di cellule mammarie o di liquido. La durata è di circa 15 minuti.
- Agobiopsia, condotta con un ago di dimensioni maggiori per il prelievo di uno o più piccoli campioni di tessuto delle dimensioni di un chicco di riso. Richiede da 15 minuti a un’ora, a seconda di come viene eseguita.
- La biopsia chirurgica (o biopsia aperta) è un intervento chirurgico per rimuovere una parte o tutto un nodulo. Ha durata di circa un’ora.
La scelta tra i diversi approcci viene guidata da fattori quali:
- dimensione e posizione del tessuto/nodulo sospetto
- numero di prelievi necessari
- risultati degli esami precedenti
- stato di salute generale e, quando possibile, preferenze individuali.
A prescindere dalla tecnica scelta, spesso viene associato un esame di imaging (ad esempio ecografia) che guidi il chirurgo a prelevare il campione esattamente nella porzione prevista.
Agoaspirato e agobiopsia
La paziente viene fatta sedere o sdrariare e, dopo aver disinfettato la porzione di pelle attraverso la quale verrà inserito l’ago, il medico pratica una leggera anestesia locale volta a prevenire qualsiasi dolore durante il successivo prelievo.
- L’agoaspirato prevede quindi l’introduzione dell’ago nel sito previsto per poi prelevare un campione di cellule o di fluido.
- Per l’agobiopsia è invece necessario praticare preventivamente una piccola incisione per poi inserire un ago di calibro maggiore o uno specifico dispositivo (in caso di biopsia al seno vuoto assistita).
Terminato il prelievo verrà applicata una leggera pressione sul sito d’ingresso al fine di interrompere la fuoriuscita di sangue, dopodiché verrà medicato con medicazione sterile.
Biopsia chirurgica
La paziente viene in genere fatta distendere su un tavolo operatorio e potrebbe disporre di una flebo endovenosa utilizzabile anche per la somministrazione di una blanda terapia ansiolitica.
La pelle del seno verrà accuratamente pulita e disinfettata, dopodiché verrà praticata un’anestesia locale per ridurre al minimo il disagio percepito durante l’esame; in pazienti selezionati potrebbe in alternativa essere utilizzata una sedazione più profonda.
Una volta che l’anestesia scelta abbia fatto effetto il chirurgo praticherà un piccolo taglio nel tessuto mammario per rimuovere parte o tutto il nodulo sospetto (ed in alcuni contesti potrebbe essere rimosso anche il tessuto che lo circonda, prevenendo ulteriori interventi in caso di esito sfavorevole delle analisi).
Il taglio verrà quindi chiuso con specifici cerotti adesivi o suturato in modo tradizionale, poi coperto con medicazione sterile.
Fa male?
Le pazienti sottoposte all’esame non parlano di un vero e proprio dolore, quanto più un fastidio avvertito durante la prima anestesia locale e durante la fase di aspirazione.
Quanto dura?
- Il prelievo di ogni campione bioptico con agoaspirato richiede solitamente circa 15 secondi, mentre l’intera procedura richiede generalmente dai 20 ai 30 minuti con guida ecografica.
- La dura dell’agobiopsia varia a seconda della modalità di esecuzione, ad esempio se ecoguidata potrebbe esaurirsi in circa 20 minuti, quando guidata da mammografia (biopsia mammaria stereotassica) può richiedere fino a un’ora.
- La biopsia chirurgica può richiedere fino ad un’ora di tempo.
È necessario un accompagnatore?
In linea di massima sì, soprattutto nel caso di terapia ansiolitica, sedazione o vera e propria anestesia, ma in genere sarà possibile riprendere le proprie attività fin dal giorno dopo.
Preparazione
La preparazione dipende dalla modalità scelta, ma tendenzialmente in caso di assunzione di farmaci antiaggreganti/anticoagulanti potrebbe essere necessario sospenderli qualche giorno prima (eventualmente sostituendoli, a giudizio medico, con eparina).
In caso di necessità di anestesia generale verrà richiesto il digiuno a partire da diverse ore prima dell’intervento.
Rischi ed effetti collaterali
A seguito di una biopsia è assolutamente normale avvertire un lieve disagio localizzato che andrà a risolversi nell’arco di qualche giorno e che può trovare sollievo mediante applicazione di impacchi freddi e antidolorifici come il paracetamolo.
Tra i possibili rischi di complicazioni, peraltro rare, figurano:
- infezioni
- sanguinamento,
- cicatrice.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.