Febbre Dengue: virus, sintomi, trasmissione e cura

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Introduzione

La febbre Dengue (si pronuncia “Denghe”) è una malattia virale tropicale e sub-tropicale trasmessa dalle zanzare; è diffusa principalmente nel sud-est asiatico e delle isole occidentali del Pacifico, ma si sta rapidamente diffondendo anche in Africa e nell’America del Sud.

Si può manifestare in due forme diverse, caratterizzate da differente gravità; normalmente i sintomi sono limitati a febbre alta, eruzioni cutanee simili al morbillo e dolori diffusi, mentre quando viene contratta la forma emorragica il paziente sviluppa gravi sanguinamenti che possono essere causa di caduta di pressione arteriosa e conseguente shock.

Sintomi Dengue

Di File:Dengue fever symptoms.svg: Mikael Häggströmopera derivata: Adert – Questo file deriva da:  Dengue fever symptoms.svg, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=20332267

Non esiste ad oggi vaccino, ma il paziente che sopravvive acquisisce immunità a vita verso quello specifico ceppo virale e temporanea verso gli altri. La maggior parte dei pazienti colpiti si riprende senza problemi, ma si stima una mortalità pari all’1–5% in assenza di terapia e inferiore all’1% nel caso di terapie adeguate.

Virus

La malattia è causata indifferentemente da uno dei quattro virus dengue, tra loro molto simili (DENV 1, DENV 2, DENV 3 e DENV 4). L’uomo viene contagiato dal virus tramite la puntura di una zanzara infetta.

Nell’emisfero occidentale, la zanzara Aedes aegypti è il può importante veicolo di trasmissione dei virus dengue, benché nel 2001 sia stata la zanzara Aedes albopictus a originare un focolaio epidemico alle Hawaii. Si ritiene che annualmente nel mondo vi siano oltre 100 milioni di casi di contagio.

Come si trasmette?

La malattia si trasmette all’uomo attraverso il morso di una zanzara Aedes infettata da un virus dengue. La zanzara viene infettata quando punge un individuo portatore del virus nel proprio sangue. Il portatore può presentare i sintomi della febbre dengue o della sua forma emorragica, o anche essere asintomatico. Dopo circa una settimana, la zanzara può trasmettere il virus pungendo un individuo sano. La dengue non si diffonde per contagio inter-umano diretto, ma può essere trasmessa anche attraverso il trapianto di organi e le trasfusioni.

La trasmissione verticale durante la gravidanza o l’allattamento è stata documentata solo occasionalmente.

La zanzara

La via di trasmissione principale del virus Dengue avviene prevalentemente attraverso la puntura delle zanzare del genere Aedes, Aedes aegypti su tutte; sono attive in particolar modo durante il giorno e ai fini del contagio è sufficiente una singola puntura.

Una femmina di zanzara che si nutre di sangue umano infetto diventa a sua volta infetta, senza tuttavia mostrare effetti o sintomi; a seguito della puntura del soggetto umano infetto il virus si localizza a livello dell’apparato digerente dell’insetto. Circa 8-10 giorni dopo il virus invade e colonizza altri tessuti, tra cui le ghiandole salivari, diventando quindi una potenziale fonte di contagio per i successivi pasti.

Una volta infetta la zanzare rimane portatrice sana della malattia per il resto della propria vita.

Fotografia di una zanzara

iStock.com/TacioPhilip

Sintomi

La malattia insorge bruscamente dopo un periodo di incubazione di 4-7 giorni (intervallo massimo di 3 – 14 giorni); la malattia decorre in tre fasi:

  1. febbrile,
  2. critica,
  3. convalescenza.

La febbre dura tipicamente 2-7 giorni e può essere bifasica.

Oltre alla febbre compaiono almeno due tra i seguenti sintomi:

Dengue emorragica

È molto importante intercettare la comparsa di segni di allarme al più tardi quando la temperatura inizia a scendere, da 3 a 7 giorni dopo la prima insorgenza dei sintomi; è necessario rivolgersi IMMEDIATAMENTE ad un pronto soccorso o al presidio sanitario più vicino se si manifesta uno dei seguenti segni di allarme:

La dengue emorragica (DE) è caratterizzata da una febbre che dura da 2 a 7 giorni, con segni generali e sintomi coerenti con la normale febbre dengue. Quando cala la febbre possono svilupparsi segni di allarme sopraelencati e questo indica l’inizio di un periodo di 24-48 ore in cui i vasi sanguigni più piccoli (i capillari) diventano così permeabili da permettere il travaso di liquidi dal letto ematico al peritoneo (con conseguente ascite) e alla cavità pleurica (con quindi versamenti pleurici).

Questo può indurre l’insufficienza del sistema circolatorio e lo shock, fino a causare potenzialmente anche la morte in assenza di un trattamento adeguato e tempestivo. Il paziente infine può mostrare anche

Alcuni soggetti, specialmente trai bambini e gli adolescenti, possono invece non presentare né segni nè sintomi nel decorso di una febbre Dengue in forma lieve.

Pericoli

Nella sua forma grave la malattia può causare danni a

  • polmoni,
  • fegato,
  • cuore.

La pressione arteriosa può precipitare a livelli pericolosi, con possibile shock e, in alcuni casi, morte.

Può risultare fatale se non riconosciuta e non trattata adeguatamente e tempestivamente. Con una buona gestione medica, la mortalità della Dengue emorragica può essere inferiore all’1%.

Quando chiamare il medico

È necessario consultare il proprio medico a fronte di una febbre improvvisa insorgente dopo aver visitato una regione in cui la Dengue è endemica.

È necessario rivolgersi IMMEDIATAMENTE ad un pronto soccorso o al presidio sanitario più vicino se si manifesta uno qualunque dei segni di allarme descritti in precedenza.

Cura e terapia

Non esiste un farmaco specifico per il trattamento di un’infezione da virus Dengue.

In caso di sospetta infezione, potranno essere prescritti analgesici (farmaci contro il dolore) a base di paracetamolo, mentre sono da evitare quelli a base di ibuprofene, naproxene, aspirina perché responsabili di un possibile aumento della fluidità del sangue (che è in grado di peggiorare le emorragie).

È inoltre necessario

  • riposare,
  • bere molti liquidi per prevenire la disidratazione,
  • proteggersi da punture di zanzare durante la febbre (per evitare il diffondersi della malattia),
  • consultare il medico.

In caso di peggioramento (ad esempio, comparsa di vomito e forti dolori addominali) nelle prime 24 ore dopo la riduzione della febbre, è necessario recarsi immediatamente in ospedale per valutazione.

Una gestione adeguata della DE richiede generalmente il ricovero ospedaliero.

Prevenzione

Non esiste un vaccino contro la Dengue (anche se ce ne sono diversi allo studio), né sono disponibili farmaci specifici per trattare l’infezione. La prevenzione è quindi di fondamentale importanza e consiste di fatto nell’evitare le punture di zanzare se residenti o in viaggio in zone endemiche.

Il modo migliore di ridurre il numero di zanzare nell’ambiente è il trattamento dei luoghi in cui questi insetti depongono le uova, come i recipienti artificiali di acqua in e intorno a casa. All’aperto vanno tenuti puliti i recipienti di acqua, come le ciotole per i cani, gli abbeveratoi per animali, i sottovasi, e coperti i depositi di acqua. All’interno, vanno identificate raccolte di acqua stagnante come i vasi di fiori freschi, che vanno puliti almeno una volta alla settimana.

Le zanzare adulte pungono sia all’interno che all’esterno delle case, di giorno e di notte quando le luci sono accese. Per proteggersi, vanno impiegati repellenti cutanei sia in casa che fuori. Quando possibile, per proteggersi ulteriormente conviene indossare abiti coprenti (maniche e pantaloni lunghi). Occorre anche assicurarsi che le schermature (zanzariere o quant’altro) di finestre e porte siano sicure e senza buchi. Se disponibile, va impiegata l’aria condizionata.

Se nella propria casa c’è un malato di Dengue, occorre adottare ulteriori precauzioni per evitare che le zanzare pungano il malato e successivamente altri residenti della casa. È fondamentale dormire protetti da una zanzariera, eliminare le zanzare all’esterno e usare i repellenti.

Fonti e bibliografia

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

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Domande e risposte
  1. Dottore in gravidanza e’ pericoloso?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Salve, contrarre un’infezione virale in gravidanza comporta sempre qualche rischio, molto dipende anche da quando la si contrae, se nelle prime settimane il rischio di patologia del feto aumenta. Saluti.

    2. Sono alla 29 settimana di gestazione dottoressa

    3. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Salve, mi ripeto, il rischio c’è comunque, meno importante se verso la fine della gravidanza, ma va valutato il caso specifico. Saluti.

  2. Ci sono stati casi in Italia? Se non ho fatto viaggi all’estero potrei averla presa comunque?

    1. Dr. Roberto Gindro

      1. No, non mi risulta.
      2. In linea di massima è quasi impossibile.