Cos’è l’eritema nodoso
L’eritema nodoso è un’infiammazione acuta dello strato più profondo della pelle, l’ipoderma: si tratta quindi di una ipodermite. Poiché l’ipoderma è costituito principalmente da grasso, ovvero tessuto adiposo (o pannicoli adiposi), l’infiammazione di questo strato cutaneo è nota anche come panniculite.
L’eritema nodoso interessa principalmente le donne in età giovane-adulta (tra i 25 e i 40 anni) ed è caratterizzato da lesioni cutanee infiltrate e dolenti agli arti inferiori.
La prognosi è buona, ma le recidive sono frequenti; l’eritema nodoso si risolve anche spontaneamente, soprattutto quando supportata da riposo e trattamenti sintomatici, cioè mirati ad alleviare il dolore. Ogni nodulo evolve nell’arco di circa 10 giorni, ma spesso quando un nodulo sta regredendo può comparirne un altro nuovo. Gettate successive possono durare fino a 8 settimane.
Complicazioni a carico di organi interni possono verificarsi in corso di un’infezione streptococcica.
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Cause
L’eritema nodoso può essere causato da molteplici agenti causali, tra cui ricordiamo:
- Infezione batterica da streptococco β emolitico, che si manifesta con mal di gola (faringite) ed infiammazione delle tonsille (tonsillite) e che precede di circa 3 settimane la comparsa dell’eritema nodoso.
- Altre infezioni batteriche e virali (comunque meno frequenti rispetto all’infezione streptococcica):
- tubercolosi,
- yersiniosi,
- malattia da graffio di gatto,
- epatite virale,
- mononucleosi;
- Malattie infiammatorie ad interessamento cutaneo ed extracutaneo come
- sarcoidosi,
- colite ulcerosa,
- morbo di Crohn,
- sindrome di Behcet;
- Tumori:
- Farmaci:
- contraccettivi orali,
- farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS),
- antibiotici come minociclina, penicillina ed altri.
Si noti tuttavia che non sempre è possibile individuare la causa dell’eritema nodoso: è riportato in letteratura che dal 15 al 50% dei casi resta senza un’evidenziabile causa, nonostante l’esecuzione di indagini esaustive.
Trasmissione e contagiosità
Di per sé l’eritema nodoso non è contagioso, ma possono esserlo le infezioni associate (se presenti in fase attiva).
Sintomi e segni
La comparsa delle lesioni è preceduta da una fase prodromica di 3-6 giorni caratterizzata da
- febbre,
- astenia,
- dolori articolari
- talvolta dolori addominali,
- mal di gola.
L’eritema nodoso si manifesta tipicamente con la comparsa di lesioni cutanee multiple, molto dolorose, sotto forma di noduli, cioè lesioni rilevate o piane ma sempre infiltrate in profondità nel tessuto sottostante.
Tali lesioni hanno
- consistenza dura,
- forma variabile (tondeggiante o ovale),
- colore rosso (eritema) o rosso-bruno.
I noduli rossastri, da cui il nome eritema nodoso, sono localizzati tipicamente alla superficie anteriore delle gambe, cioè nella parte frontale, e spesso risultano entrambe coinvolte; è frequente la presenza di edema delle caviglie (edema malleolare). Il dolore è accentuato quando si sta in piedi, per cui il paziente interessato dalla patologia tende a stare per molto tempo sdraiato, al fine di tenere le gambe sollevate.
I noduli, che inizialmente sono eritematosi, evolvono in alcuni giorni diventando
- brunastri,
- giallastri
- e infine verdi,
come accade negli ematomi in fase di risoluzione; non vanno mai incontro a rottura o ulcerazione e non lasciano cicatrici.
La risoluzione spontanei dei noduli avviene in circa 6 settimane, durante le quali possono tuttavia insorgere nuove lesioni, specialmente in assenza di trattamento.
Diagnosi
La diagnosi si basa sulla valutazione del quadro clinico e, nei casi dubbi, sull’esame istologico di un campione di cute prelevato mediante biopsia.
Per individuare la causa dell’eritema nodoso è necessario eseguire degli accertamenti mirati ad individuare almeno i fattori scatenanti più frequenti. Gli esami del sangue inclusivi di emocromo ed indici di infiammazione (velocità di eritrosedimentazione [VES], proteina C reattiva [PCR]) evidenziano sempre una situazione infiammatoria aspecifica, con aumento dei globuli bianchi e degli indici infiammatori.
L’esame colturale del tampone faringeo può mettere in evidenza un’infezione da Streptococco β emolitico di gruppo A; l’esame colturale delle feci si utilizza per ricercare l’infezione Yersinia (specialmente in pazienti che lamentano dolori addominali).
Gravidanza
La gravidanza può essere una condizione favorente l’insorgenza di questa patologia: l’eritema nodoso potrebbe rappresentare una reazione di ipersensibilità nei confronti degli alterati livelli di estrogeni e progesterone che si verificano in gravidanza.
Cura
In attesa di iniziare un trattamento sulla base dello specifico agente causale, quando sia possibile individuarlo, sono necessari il riposo a letto ed un trattamento sintomatico: per attenuare rapidamente il dolore e l’infiammazione cutanea si possono assumere analgesici (paracetamolo) o FANS.
Il cortisone per via orale si dimostra un’alternativa rapidamente efficace, ma dovrebbe essere usato solo dopo aver escluso possibili cause infettive, poiché agisce anche riducendo le difese immunitarie (immunosoppressore).
In gravidanza i trattamenti farmacologici andrebbero evitati e piuttosto sostituiti dal riposo, cercando di tenere le gambe sollevate per ridurre l’edema ed il dolore, e da terapie di supporto come bendaggi compressivi.
Fonti e bibliografia
- Saurat J, Grosshans E., Laugier P, Lachapelle J. Dermatologia e malattie sessualmente trasmesse. Edizione italiana a cura di Girolomoni G. e Giannetti A. Terza edizione 2006. Masson.
- Fitzpatrick T., Johnson R., Wolff K. Atlante di dermatologia clinica. Edizione italiana a cura di Stefano Veraldi. Quarta edizione. McGraw Hill.
- Acosta KA, Haver MC, Kelly B. Etiology and therapeutic management of erythema nodosum during pregnancy: an update. Am J Clin Dermatol. 2013;14:215-22. doi: 10.1007/s40257-013-0024-x.
- Blake T, Manahan M, Rodins K. Erythema nodosum – a review of an uncommon panniculitis. Dermatol Online J. 2014;20:22376.
Autore
Dr.ssa Giulia Ciccarese
Medico Chirurgo, specialista in Dermatologia e VenereologiaIscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Lecce n. 7520, specialista in Dermatologia e Venereologia;