Disidrosi alle dita di mani e piedi: foto, rimedi, cause e cura

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Introduzione

La disidrosi, nota anche come eczema disidrosico o pompholix, è una dermatite relativamente poco comune che causa la comparsa di bollicine piene di liquido sui palmi delle mani e sui lati delle dita, a cui spesso si associa anche prurito, talvolta molto intenso. Può eventualmente interessare anche le piante dei piedi.

La causa è sconosciuta, ma si ritiene che possa comparire in caso di

  • contatto con alcuni allergeni,
  • stress psicofisico,
  • lavaggio eccessivamente frequente delle mani.

La diagnosi è in genere clinica, basata cioè sulla valutazione visiva delle lesioni e degli altri sintomi presenti.

La terapia prevede di norma creme o pomate cortisoniche da applicare sulla pelle malata, più raramente trattamenti per via orale (compresse) che possono per esempio essere antistaminici per il controllo del prurito; essenziale è evitare i fattori in grado di innescare la reazione, mentre può essere d’aiuto l’uso di crema barriera.

Fotografia di polpastrelli interessati da una disidrosi in stadio avanzato

Disidrosi in stadio avanzato (iStock.com/cherrybeans)

Cause

Non si conosce con certezza la causa della disidrosi, ma alcuni Autori ipotizzano un nesso con la dermatite atopica (un altro disturbo della pelle che causa sintomi simili) o con disturbi di natura allergica, come la rinite allergica stagionale (febbre da fieno), perché le manifestazioni possono rivelarsi stagionali nei pazienti affetti da allergie nasali.

Sembra interessare circa il 5% dei soggetti con eczema alle mani, ma diventa meno comune all’aumentare dell’età; è leggermente meno diffuso tra gli uomini rispetto alle donne, mentre è più comune in primavera ed estate e nei Paesi caldi in genere.

Tra i fattori di rischio per la disidrosi si annoverano:

  • Stress. La malattia sembra colpire con maggior frequenza nei periodi di stress.
  • Neomicina, un antibiotico tutto sommato poco usato.
  • Esposizione a specifici allergeni, talvolta contenuti in profumi e altri prodotti che vengono a contatto con la pelle.
  • Infezioni micotiche (da funghi).
  • Esposizione a determinati materiali, come il cromo, il cobalto e il nickel (sia in contesti industriali che in termini di dermatite da contatto).
  • Sensibilità della pelle. Chi sviluppa un’eruzione cutanea dopo il contatto con determinate sostanze irritanti corre un rischio maggiore di soffrire di disidrosi.
  • Eczema atopico. Alcuni pazienti che soffrono di eczema atopico possono sviluppare anche l’eczema disidrosico.
  • Aumentata sudorazione. La condizione è più comune in estate (stagione calda) e nei soggetti che presentano abbondante sudorazione (iperidrosi).

Raramente ha origine famigliare.

Sintomi

Il sintomo chiave della disidrosi è la comparsa di bollicine, che colpiscono perlopiù i lati delle dita e i palmi delle mani e, più raramente, anche le piante dei piedi. Le bollicine di solito sono molto piccole, circa 1-2 millimetri, e tipicamente si presentano in gruppo. Lo sviluppo dell’eruzione è simmetrico (entrambi le mani e/o entrambi i piedi).

In alcuni pazienti sono accompagnate da rossore o dolore, ma sicuramente più comune è la presenza di prurito. È importante cercare di evitare di grattarsi, per non aumentare il rischio di sovra-infezioni batteriche che possono complicare il decorso della manifestazione.

Disidrosi palmare

By Eugene Alvin Villar (seav) – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3876408

Nelle forme più gravi di disidrosi le bollicine possono fondersi e arrivare a formare bolle più grandi, oltre a manifestarsi sotto forma di rigonfiamenti anche sulle unghie di mani e piedi.

Quando le bollicine si seccano e la pelle si desquama, situazione che si verifica di solito entro tre settimane dall’esordio, almeno nei casi lievi-moderati: la pelle sottostante può apparire arrossata e fragile, ma le bollicine tendono poi a ricomparire, in alcuni casi anche prima che la pelle sia guarita del tutto dall’episodio precedente.

Le bollicine possono talvolta infettarsi e, in questi casi, compare pus e aumenta il rossore, il dolore e la formazione di croste; in questi casi è molto importante rivolgersi al medico appena possibile.

La patologia tende a ricomparire con una certa regolarità per mesi o anni.

Disidrosi sulla pianta del piede

Shutterstock/Dermatology11

Quanto dura?

La durata della disidrosi varia a seconda dei casi:

  • in alcuni soggetti dura 3-4 settimane per poi non tornare più,
  • in altri pazienti si dimostra invece più persistente (forma cronica).

Quando chiamare il medico

Si raccomanda di rivolgersi al medico nel caso in cui compaia un’eruzione cutanea sulle mani o sui piedi che non guarisca spontaneamente entro pochi giorni.

Pericoli

Per la maggior parte delle persone rimane un disturbo lieve e solo raramente diventa così invasiva da creare problemi all’utilizzo di mani e piedi; rare le sovrainfezioni batteriche, mentre non ha mai evoluzione maligna.

Diagnosi

In molti casi il medico sarà in grado di diagnosticare la disidrosi esaminando con attenzione la pelle ma, poiché i sintomi possono essere simili a quelli di altre malattie cutanee, potrebbe essere necessario approfondire con alcuni esami, tra cui per esempio una biopsia (che comporta la rimozione di una piccola zona di pelle che verrà poi analizzata a microscopio). La biopsia può escludere altre possibili cause delle bolle presenti, come ad esempio:

  • impetigine bollosa (un’infezione contagiosa della pelle che colpisce principalmente i bambini e provoca piaghe e vesciche),
  • pemfigoide bolloso, una condizione più comune negli anziani,
  • dermatite da contatto, una forma di reazione cutanea in risposta al contatto con una sostanza in grado di indurre irritazione o reazione allergica,
  • malattia mani-piedi-bocca, una malattia dell’infanzia,
  • patereccio erpetico, una condizione dermatologica che interessa la parte terminale delle dita,
  • psoriasi pustolosa, una rara forma di psoriasi che provoca la comparsa di vesciche piene di pus sulla pelle.
  • scabbia, una parassitosi contagiosa della pelle causata da acari..

Qualora il medico ipotizzasse una causa allergica potrebbero essere necessari i test allergici.

Cura e rimedi

Purtroppo non esiste una cura definitiva per la disidrosi, ma è possibile ricorrere a trattamenti che consentono di gestire in modo adeguato la manifestazione cutanea.

Il dermatologo spesso prescrive impacchi ad azione antisettica in grado di asciugare la pelle; verrà suggerita in questo caso una specifica soluzione (liquido da far preparare in farmacia) da applicare con garze imbevute o in cui immergere le mani/piedi.

L’applicazione dura in genere 10-15 minuti e va ripetuta più volte al giorno.

Più comune è invece la prescrizione di creme emollienti da applicare localmente e quotidianamente, per prevenire a trattare la secchezza della pelle; può essere associata a giudizio del medico una terapia in crema a base di cortisonici, con l’obiettivo di ridurre l’infiammazione e l’irritazione e promuovendo la guarigione della pelle (in genere si tratta di prescrizioni a breve termine e basse dosi, che non causano alcun tipo di effetto collaterale).

Solo raramente e limitatamente alle forme più gravi il trattamento può essere prescritto per bocca, permettendo maggior efficacia, ma un rischio leggermente aumentato di effetti indesiderati.

In caso di prurito severo è possibile ricorrere all’assunzione di antistaminici per bocca.

In presenza di liquido nelle vesciche è possibile suggerire impacchi di una soluzione di permanganato di potassio, sostanza che aiuta ad asciugare le vesciche e riduce il rischio che si infettino (serve cautela nel maneggiare la sostanza, che è un veleno se assunta per bocca).

In caso di segni di infezione potrebbe essere utile il ricorso ad antimicotici e/o antibiotici, situazione che si verifica spesso nei piedi (piede d’atleta).

Tra gli altri approcci possibili sono compresi:

  • Fototerapia. Se le altre terapie non sono efficaci, il medico può prescrivere uno speciale tipo di fototerapia che utilizza i raggi UVA, che combina l’esposizione ai raggi ultravioletti con i farmaci (psoralene) che rendono la pelle più sensibile agli effetti di questo tipo di luce.
  • Pomate immunosoppressive. I farmaci come il tacrolimus e il pimecrolimus possono essere utili per chi vuole limitare l’esposizione agli steroidi, ma possono far aumentare il rischio di infezioni della pelle. Talvolta si può ricorrere anche alla somministrazione per bocca (metotressato, azatioprina, …).
  • Iniezioni di tossina botulinica. Alcuni casi di disidrosi hanno manifestato evidenti miglioramenti attraverso iniezioni di tossina botulinica nella pelle. La tossina botulinica è una sostanza che colpisce i nervi della pelle e il motivo dei benefici riscontrati in questa patologia non sono ancora stati chiariti, probabilmente attraverso un meccanismo di blocco delle ghiandole sudoripare e limitando così la sudorazione.

Rimedi

Tra i rimedi pratici utili a prevenire e trattare la disidrosi ricordiamo:

  • Evitare di rompere volontariamente le vescicole.
  • Gli impacchi con acqua fredda possono servire per diminuire il prurito, ma possono essere controproducenti in termini di lesioni.
  • Si raccomanda di mantenere la pelle il più possibile idratata attraverso il ricorso a creme idratanti specifiche.
  • Stare quanto più possibile senza calze/scarpe per favorire la traspirazione.
  • In caso di necessità professionale di uso di guanti in lattice/gomma/vinile, indossare a contatto con la pelle dei guanti di cotone bianco e/o delle creme barriera.
  • Usare per lavarsi acqua tiepide e ridotte quantità di sapone (preferibile quello per pelli delicate ed intolleranti).
  • Alcuni pazienti traggono beneficio dall’uso di lozioni antitraspiranti da applicare sulle zone colpite.
  • Limitare le fonti di stress per quanto possibile.

Si rilevano esperienze contrastanti dall’esposizione di mani e piedi a sole e acqua marina, si raccomanda quindi di verificare personalmente e soggettivamente.

Prevenzione

Poiché non si conosce con certezza la causa della disidrosi, non esiste un modo sicuro per prevenire questo disturbo, ma tenere sotto controllo lo stress ed evitare l’esposizione ai metalli pesanti, come il cromo e il nickel, può contribuire alla prevenzione della malattia.

Utile anche evitare l’utilizzo di profumi e detergenti aggressivi, privilegiando invece prodotti delicati e studiati per pelli sensibili e intolleranti.

Un cambiamento della dieta può in alcuni contesti essere d’aiuto; poiché si ritiene che un’allergia al nichel o cobalto possa scatenare l’attacco, in soggetti predisposti eliminare gli alimenti che li contengono questi può aiutare a ridurre la frequenza di comparsa.

Limitare l’esposizione all’acqua e all’umidità è di aiuto per alcuni pazienti.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Ho trovato efficace passare nelle mani e nei piedi il gel della Aloe vera pianta da 2 anni non vedo ricomparsa del disturbo sono stati sufficiente 3 sere di trattamento può servire ad altri grazie dell articolo

    1. Dr. Roberto Gindro

      Grazie a lei per la sua esperienza.

  2. All’età di circa tre anni si sviluppò improvvisamente tale patologia a seguito di aver giocato con cemento/malta freschi.
    Dopo anni di patimenti ho scoperto una delle maggiori cause scatenanti: il contatto con il liquido delle vescicole delle buccie di arance e mandarini (= netto miglioramento nella gestione della patologia).
    Casualmente all’età di 18 anni, dopo inutili cure con creme fino a quelle cortisoniche, ho scoperto la terapia che mi ha praticamente guarito: allo scatenarsi dei primi arrossamenti e pruriti mi spalmavo di creta e acqua (stato cremoso) che lasciavo seccare fino alla caduta della creta da sola.
    Effetto che aveva quasi del miracoloso.
    Da provare: non costa quasi nulla, sicuramente efficace, senza effetti collaterali, quasi una stregoneria.
    Mio ultimo commento: spesso non riusciamo a curarci perchè non sappiamo osservarci.

    mail da rimuovere prima della pubblicazione: xxxxxxxxxx

  3. Vorrei sapere se va bene l’argilla al posto della Creta oppure se è possibile gentilmente da indicarmi dove comprare la creta le sarei molto grata grazie infinite

    1. Dr. Roberto Gindro

      Anche se non vedo controindicazioni a provare, raccomando di non riporre eccessive speranze di risoluzione.

    2. Salve volevo chiedere se la disidrosi può avere una causa autoimmune. Grazie

    3. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Salve, è una ipotesi, ma purtroppo ancora ci sono molte diatribe sulla causa reale di tale patologia.

  4. Vorrei ricordare che sostanze chimiche e come i coloranti dei capelli sono la causa di tante dermatiti. . Mia moglie peraltro allergica al nichel da quando le ha iniziate ha avvertito questi disturbi. Attualmente fa uso di coloranti erboristici a base naturale ed il problema non è più comparso. Chiaramente ogni caso e a parte ….

    1. Dr. Roberto Gindro

      Verissimo, la ringrazio per averlo rimarcato.

  5. Buonasera, ho scoperto di soffrire di disidrosi dopo aver avuto mio figlio circa tre anni fa. Anche mia cugina (per linea diretta) ne soffre. Inizialmene, all’ età di 20 anni, avevo solo le bollicine sull’indice della mano destra e uscivano in corrispondenza del periodo delle fragole poi scomparivano. Ora che ne ho 35, appunto, dopo aver avuto mio figlio ho la mano destra direi rovinata. Le zone più colpite sono l’ indice, medio ed anulare non solo lateralmente ma sia sul palmo che sul dorso; inoltre soprattutto sul medio ho la pelle molto più spessa e dura, senza contare le spaccature che col freddo acuiscono il problema. La mia domanda è la seguente: poichè è accertato che sia io che mia cugina soffriamo di tiroidite – la mia è cronica autoimmune di hashimoto – può la disidrosi essere un elemento della tiroidite? Può essere, a sua volta, una problematica autoimmune visto che avendone già uno – conclamato – posso purtroppo svilupparne altri? Sono in attesa anche dei risultati dell’ antigliadina e antitrasglutaminasi per la celiachia. Ho usato creme al cortisone ed uso creme barriera soprattutto dopo aver lavato le mani o comunque averle bagnate, ma il problema resta.
    grazie mille per la cortesia e disponibilità.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Probabilmente i problemi di tiroide la predispongono a manifestare i disturbi causati dalla disidrosi (in quanto un malfunzionamento della ghiandola può alterare cute e mucose), ma che io sappia non esistono collegamenti diretti.
      Ad oggi non si sa se abbia causa autoimmune.

  6. È normale che il disturbo peggiori sotto gli anelli? Come posso fare? Mi dispiacerebbe non poterli più portare (soprattutto la fede).

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì, assolutamente normale (purtroppo); in genere è sufficiente rimuovere gli anelli prima di lavarsi le mani, asciugandole bene prima di rimetterli.

  7. Ho letto nell’articolo che “è più comune in primavera ed estate”, ma è possibile manifestarlo anche adesso a ridosso dell’inverno?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Assolutamente sì.