Introduzione
La dermatite da contatto è un’infiammazione cutanea causata dal contatto diretto con una qualche sostanza; in base al meccanismo di sviluppo della lesione si distingue in
- dermatite allergica da contatto,
- dermatite irritativa da contatto.
La forma irritativa, che rende conto di circa 4 casi su 5, si verifica in caso di un danno diretto alla pelle, come ad esempio nel caso di saponi, solventi, piante, … Va notato che la sensibilità verso alcune sostanze è fortemente soggettiva, si pensi ad esempio alle reazioni sviluppate verso alcuni detergenti che si rilevano solo in soggetti sensibili.
I sintomi più caratteristici sono lo sviluppo di rossore e dolore, più raramente prurito (comune invece nella forma allergica).
Cause
- Agenti chimici:
- Sostanze ossidanti: sono soprattutto disinfettanti, come acqua ossigenata, ipoclorito di sodio, …
- Agenti cheratinolitici come l’acido salicilico
- Solventi dell’alcol
- Cloroformio
- Agenti fisici:
- Acqua: rappresenta un importante agente irritante, per esempio i soggetti che hanno la tendenza a lavarsi tantissime volte le mani sviluppano una tipica dermatite irritativa
- Traumi meccanici ripetuti da pressione e frizione. Sono prevalenti a livello lavorativo
- Condizioni climatiche: vento e freddo
- Agenti biotici:
- se di origine vegetale causano le fitodermatiti, esempio classico è l’ortica
- origine animale, come il contatto con le meduse
Quando si pensa a sostanze irritanti il primo pensiero corre ad agenti di tipo chimico, ma occorre fare riferimento anche a fattori meccanici come attività ripetute di pressione e di frizione che, soprattutto in ambito professionale, possono avere una rilevanza maggiore.
Anche le condizioni climatiche estreme, ad esempio il vento e il freddo, possono diventare causa di dermatite: questo quadro è maggiormente frequente in soggetti affetti da dermatite atopica, una patologia in cui si verifica un’alterazione della barriera cutanea che rende più suscettibile la pelle interessata.
Sintomi
La dermatite da contatto irritativa è caratterizzata da alterazioni cutanee, soprattutto a livello epidermico e della barriera cutanea, esclusivamente nelle sedi di contatto con l’agente irritante, che si manifestano in forma di:
- dolore e bruciore,
- eruzione cutanea (rossore e, nei casi più gravi, formazione di vescicole, desquamazione, ragadi e croste).
Le lesioni non tendono alla diffusione e, a differenza delle forme allergiche, raramente causano prurito, offrendo quindi un utile spunto in fase di diagnosi.
Ad essere maggiormente colpite sono soprattutto le mani, la parte del nostro corpo che utilizziamo di più sia in ambito professionale che extraprofessionale
I sintomi, soprattutto nella loro entità, sono riconducibili a:
- azione diretta dell’agente causale
- sua concentrazione troppo elevata
- tempo di contatto/applicazione.
La sostanza irritante determina un’alterazione del pH della cute, si assiste quindi ad un’inversione del normale rapporto acqua/componente lipidica a livello del film idrolipidico cutaneo. Questo provoca un’alterazione della funzione di barriera della pelle con disidratazione che, da un punto di vista clinico, si manifesterà con
- una cute particolarmente xerotica
- e quindi con maggiore possibilità di penetrazione di altre sostanze irritanti
- e una maggiore possibilità di sensibilizzazione
- e quindi di sviluppo anche di forme allergiche,
in un vero e proprio circolo vizioso.
Quadri specifici
Il quadro clinico più comune è quello xerotico-desquamativo, con poco eritema e la possibile presenza di fissurazioni (ragadi). È un quadro tipico, definito anche “dermatite delle casalinghe” perché molto comune in coloro che utilizzano le mani per lavori “umidi”, che stanno molto a contatto con l’acqua, oppure con detergenti o altri saponi in grado di causare un’irritazione della pelle. Oltre la casalinga può coinvolgere i baristi, gli addetti alle pulizie, …
Anche i lavoratori edili sono una categoria molto interessata dalla dermatite da contatto irritativa, soprattutto a livello del le aree della mano che vengono verosimilmente a contatto con gli strumenti da lavoro.
Il quadro clinico delle fitodermatiti, cioè forme di dermatite da contatto irritativa causate dalle piante, è invece molto diverso e caratterizzato da forme eritemato-vescico-bollose. Inoltre generalmente le fitodermatiti esitano in delle lesioni pigmentali che possono essere anche molto durature.
Cosa fare?
L’unica strategia preventiva consiste nell’evitare il contatto con la sostanza irritante, mentre il trattamento vero e proprio verte principalmente sull’applicazione di farmaci cortisonici ed antistaminici (utili tuttavia solo in caso di prurito, non essendoci una vera componente allergica ma solo infiammatoria), che tuttavia sono in grado di fornire sollievo ai sintomi, ma non velocizzare la guarigione delle lesioni, che può richiedere invece da 1-3 settimane.
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.