LAC (lupus anticoagulant): anticorpi alti, cosa significa?

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Cos’è il LAC?

L’anticoagulante lupico è una immunoglobulina, ovvero un anticorpo, che si lega a specifici bersagli della membrana cellulare (fosfolipidi e proteine); si tratta di un auto-anticorpo, che attacca cioè obiettivi interni all’organismo anziché minacce esterne o cellule tumorali.

Il lupus anticoagulante è uno degli anticorpi antifosfolipidi, categoria che comprende anche gli anticorpi anticardiolipina e gli anti-beta2-glicoproteina, che definisce la sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi.

Vale la pena sottolineare che il nome è in realtà improprio, perché l’effetto ultimo è favorire la formazione di trombi (coaguli), l’esatto opposto di quello che l’aggettivo anticoagulante farebbe immaginare. Il nome deriva invece dall’effetto osservato in provetta (dove provoca un aumento dell’aPTT), mentre in vivo (nell’organismo) si ritiene interferisca con i fosfolipidi di membrana delle piastrine, i frammenti cellulari in circolo nel sangue responsabili della coagulazione.

Allo stesso modo NON è proprio solo dei pazienti affetti da lupus.

L’esame del sangue del LAC è quindi volto alla ricerca di questo anticorpo, che nei pazienti sani NON è presente.

Provetta di sangue con la scritta LA Screen Test

Shutterstock/Arif biswas

A cosa serve?

L’esame del sangue del LAC serve a verificare la presenza di lupus anticoagulant (LAC) nei pazienti che mostrino una tendenza inspiegabile alla formazione di trombi, che si manifestano ad esempio con lo sviluppo di trombosi venosa profonda, trombosi arteriosam embolia ed eventi tromboembolici in genere (ictus, attacco ischemico transitorio, aborti ripetuti, …).

La mera presenza di anticorpi antifosfolipidi, LAC compresi, non produce di per sé alcun sintomo.

Valori normali

In genere nel paziente sano l’anticorpo LAC non è isolabile (con l’eccezione del 2-4% della popolazione generale).

Valori positivi

Un valore positivo (presenza di LAC nel sangue) può essere rilevato

  • in pazienti con lupus eritematoso sistemico (15-34% dei soggetti affetti) e altre malattie autoimmuni,
  • ma può essere prodotto dal corpo anche in risposta a farmaci (soprattutto eparina, ma non solo),
  • o ad alcune infezioni (ad esempio infezioni del tratto respiratorio nei bambini, ma anche EBV, sifilide ed epatite C, ma anche HIV e tumori), oltre che in individui senza evidenti malattie (2-4% della popolazione generale).

Diagnosi

La scoperta di LAC NON permette la diagnosi di lupus, perché la maggioranza dei pazienti affetti NON presenta LAC in circolo.

La sindrome da antifosfolipidi legata alla scoperta di lupus anticoagulante dovrebbe attentamente studiata per essere eventualmente differenziata anche da altre trombofilie ereditarie e acquisite, tra cui trombocitopenia indotta da eparina, tumori mieloproliferativi, mutazione del fattore V di Leiden, carenza di proteine C e S, porpora trombotica da trombocitopenia, coagulazione intravascolare disseminata, …

Altri esami

L’esame viene in genere richiesto in concomitanza di altri test, primi fra tutti quelli per cercare la presenza di anticorpi anti-cardiolipina e anti-β2 glicoproteina (le tre tipologie di anticorpi antifosfolipidi).

Per giungere a una diagnosi accurata tutti questi risultati devono essere valutati insieme e considerati alla luce del quadro clinico (segni e sintomi presentati dal paziente); tra gli altri esami frequentemente richiesti figurano:

Altri fattori

L’isolamento degli anticorpi in laboratorio è particolarmente ostico a causa dell’eterogeneità degli anticorpi (esistono numerose forme di LAC), quindi a seconda del laboratorio (e della strumentazione usata) i risultati possono variare anche sensibilmente.

La terapia con anticoagulanti come warfarin e anche i più recenti nuovi anticoagulanti orali può essere causa di risultati falsamente negativi.

Cosa fare in caso di valori positivi?

Purtroppo non esiste alcun modo legato allo stile di vita per ridurre o eliminare i LAC, così come non esistono farmaci; l’obiettivo è quindi, a giudizio medico (ovvero solo se necessario) la prescrizione di una terapia anticoagulante/antiaggregante per ridurre il rischio di trombosi.

Fonti e bibliografia

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