Cos’è la tireoglobulina?
La tireoglobulina è una molecola prodotta dalla tiroide e si tratta di un precursore degli ormoni tiroidei (T3 e T4), oltre che una forma con cui l’organismo è in grado di immagazzinare le riserve di iodio.
Dosare la quantità di tireoglobulina nel sangue è utile come marcatore tumorale per alcuni tipi di cancro della tiroide, oltre ad essere associati alla malattia di Graves.
L’esame del sangue della tireoglobulina è diverso da quello relativo agli anticorpi anti-tireoglobulina.
Cosa sono gli anticorpi anti-tireoglobulina?
Gli anticorpi sono proteine prodotte ed utilizzate dal nostro organismo come meccanismo di difesa, sono in altre parole tra i protagonisti del sistema immunitario.
Gli anticorpi anti-tireoglobulina (anche indicati come anti-Tg) sono auto-anticorpi, ovvero anticorpi disfunzionali che anziché rivolgere le proprie attenzioni ad agenti patogeni (virus, batteri, …) od allergeni, attaccano per errore molecole del proprio organismo e nel caso in questione hanno come obiettivo le molecole di tireoglobulina.
In altre parole attaccano le proteine della tireoglobulina e possono arrivare a distruggere la ghiandola tiroidea.
A cosa serve l’esame?
Il test degli anticorpi della tireoglobulina può aiutare a diagnosticare disturbi autoimmuni della tiroide e più raramente viene richiesto anche in associazione ad altri valori in caso di monitoraggio del tumore alla ghiandola stessa.
Valori normali
Trattandosi di anticorpi disfunzionali in un organismo sano ci si aspetta di non trovare presenza di anticorpi anti-tireoglobulina, salvo l’eventuale riscontro di tracce trascurabili (inferiore a 4 IU/mL secondo i laboratorio Mayo).
Valori bassi
Non esiste un valore limite inferiore, in quanto la completa assenza è considerata del tutto normale.
Valori alti
Normalmente la tireoglobulina non è presente nel sangue, ma eventuali fenomeni patologici ai danni della tiroide possono causarne il riversamento in circolo, inducendo la produzione di anticorpi; questo può avvenire ad esempio in caso di
- infiammazione (tiroidite e ipotiroidismo autoimmune),
- emorragia (gozzo nodulare),
- una crescita rapida e disordinata del tessuto tiroideo, come si può osservare nel morbo di Graves od in alcuni tumori della tiroide.
Quando preoccuparsi
È interessante notare che in passato si riteneva che gli anticorpi fossero i responsabili della malattia, mentre l’opinione attuale è che si tratti esclusivamente di un marcatore conseguente alla malattia.
Un valore elevato non è di per sé sufficiente a porre una diagnosi certa, rappresenta invece un ulteriore tassello utile al medico durante l’iter diagnostico. Questa considerazione, unita al fatto che solo una parte dei pazienti affetti da queste patologie sviluppa gli anticorpi, ci permette di affermare che
- la presenza di questi non consente una diagnosi certa,
- la loro assenza non permette l’esclusione della diagnosi.
Le pazienti con tiroidite postpartum con livelli di autoanticorpi tiroidei costantemente elevati hanno una maggiore probabilità di sviluppare ipotiroidismo permanente.
Quando viene richiesto l’esame?
Il dosaggio viene richiesto in presenza di sintomi suggestivi di malattie della tiroide, come ad esempio
- Ipertiroidismo (eccessiva attivazione)
- Sensazione di debolezza e stanchezza
- Tremore alle mani
- Inspiegabile perdita di peso
- Ansia, nervosismo, irritabilità
- Eccessiva sudorazione
- Battito cardiaco accelerato (tachicardia)
- Ridotta tolleranza al caldo
- Ipotiroidismo (tiroide pigra)
- Problemi digestivi
- Stitichezza
- Alterazioni del ciclo mestruale (oligomenorrea e amenorrea)
- Stanchezza e mancanza di energia
- Capelli e pelle secchi
- Gonfiore intorno agli occhi
- Frequente sensazione di freddo
- Aumento di peso
- Depressione
- Disturbi della memoria
- Dolori articolari
Poiché il dosaggio degli anticorpi antitiroperossidasi (TPO) ha una maggiore sensibilità ed uguale specificità rispetto alla antitireoglobulina (anti-Tg), nella diagnosi della malattia tiroidea autoimmune i livelli di anti-Tg vengono in genere richiesti solo se le misurazioni degli anti-TPO fossero negative, ma il sospetto clinico di malattia tiroidea autoimmune rimanesse elevato.
In caso di trattamento per tumore alla tiroide questo esame potrebbe essere infine compreso tra i regolari esami di follow-up (monitoraggio).
Preparazione
L’esame consiste in un normale prelievo venoso dal braccio e non richiede alcuna preparazione.
Quali altri esami vengono richiesti?
Al dosaggio dell’antitireoglobulina vengono in genere associati TSH ed ormoni tiroidei (T3 e T4), utili a valutare il grado di attività della tiroide (distinguendo tra iper ed ipotiroidismo).
Nel caso di precedente tumore viene invece richiesto (anche) il dosaggio della tireoglobulina.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.