Emoglobina nelle urine: cause, pericoli e rimedi

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Introduzione

L’emoglobina, talvolta indicata con la sigla Hb, è una proteina solubile e di colore rosso presente nei globuli rossi dove svolge la funzione vitale di trasporto dell’ossigeno dai polmoni alla periferia dell’organismo.

Poiché fisiologicamente nelle urine non è mai presente emoglobina, un riscontro di questa sostanza nelle stesse è sempre considerato patologico, spia di un problema (emolisi dei globuli rossi, ovvero rottura di queste cellule) nei vasi sanguigni o direttamente nell’apparato genito urinario. In determinate condizioni il suo riscontro rappresenta tuttavia una condizione innocua ed autolimitante, come nel frequente caso di chi pratica marcia e corsa (emoglobinuria da marcia).

Il riscontro di emoglobina nelle urine prende il nome di emoglobinuria.

La diagnosi si effettua mediante l’esame delle urine, che rileverà la presenza anomala di questa proteina. Il medico specialista nel trattamento di questa patologia è il nefrologo che dovrà identificare la causa alla base dello sviluppo di questa condizione e correggerla.

Emoglobina nelle urine

Shutterstock/Tom Schoumakers

Emoglobinuria o ematuria

I due termini non sono interscambiabili:

  • emoglobinuria: presenza di emoglobina (proteina contenuta nei globuli rossi) nelle urine
  • ematuria la presenza di globuli rossi nelle urine.

L’ematuria è spesso riscontrata assieme all’emoglobinuria, mentre non è comune il contrario.

Tracce di emoglobina nelle urine: cosa significa?

La dicitura tracce, spesso presente sui referti, indica una quantità molto piccola di emoglobina, talvolta tanto ridotta da poter essere rilevata ma non correttamente quantificata.

Valori normali

Di norma, in un paziente sano, la quantità di emoglobina nelle urine è pari a zero (non è rilevabile).

Cause

L’emoglobina è una proteina contenuta all’interno dei globuli rossi ed ha il compito di trasportare l’ossigeno nel sangue dai polmoni a tutto l’organismo. Un suo riscontro nelle urine indica che i globuli rossi sono stati distrutti (emolisi) ed il loro contenuto è stato riversato nel sangue stesso. Nel sangue l’emoglobina viene legata dall’aptoglobina, formando un complesso di grandi dimensioni che non riesce ad essere filtrato dai glomeruli renali e che raggiunge la milza o il fegato per essere degradata e poi recuperata. Qualora venga ad essere liberata una quantità molto elevata di emoglobina l’aptoglobina viene saturata (non è in grado di legare tutta la quantità presente) e l’emoglobina libera riesce così a passare attraverso il filtro renale per essere eliminata con le urine.

Oltre a questo meccanismo sistemico, che avviene cioè nei vasi sanguigni dell’intero organismo, anche qualsiasi danno a livello genito-urinario che possa condurre a sanguinamento con accumulo di globuli rossi nella vescica e successiva lisi, che porta alla comparsa di emoglobinuria.

Le condizioni che possono portare allo sviluppo di emoglobinuria sono:

  • Favismo: patologia genetica caratterizzata dal un carenza dell’enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi. In caso di ingestione di sostanze come la divicina (presente nelle fave) viene innescata la lisi dei globuli rossi.
  • Patologie renali:
  • CID (coagulazione intravascolare disseminata)
  • Porpora trombotica trombocitopenica, una grave malattia che stimola la formazione di piccoli coaguli di sangue in tutto il corpo, fino a bloccare l’afflusso di sangue agli organi vitali.
  • Grandi ustioni
  • Reazioni avverse ad emotrasfusioni (trasfusioni di sangue incompatibile)
  • Anemia autoimmune
  • Avvelenamento da piombo ed altri metalli pesanti
  • Intossicazioni alimentari
  • Malaria
  • Infezioni acute
  • Effetto collaterale di alcuni farmaci (cefalosporine, chinidina, …)
  • Sindrome emolitico-uremica, malattia rara che produce, tra l’altro, una grave insufficienza renale ed una severa anemia.
  • Emoglobinuria parossistica notturna: rara malattia in cui episodi di emolisi intravascolare e di emoglobinuria si verificano nel corso della notte; al risveglio, con la prima minzione del mattino, si rivelano urine scure indicatrici della presenza di emoglobina..

Esistono altri fattori che possono favorire la comparsa dell’emoglobina nelle urine, ma che tuttavia non hanno significato clinico:

  • Temperature molto basse (emoglobinuria da freddo): nel sangue è presente una proteina (emolisina) che in condizioni di temperature molto rigide può legarsi ai globuli rossi e causarne la lisi (rottura).
  • Disidratazione accompagnata da sforzi eccessivi (emoglobinuria da forzo o da marcia), causata da di traumi meccanici minimi ma ripetuti (ad esempio del piede in fase d’appoggio, durante la corsa), che probabilmente causando la rottura dei globuli rossi.

Si tratta di condizioni innocue che tendono a risolversi spontaneamente.

Sintomi

La presenza di emoglobina nelle urina può essere causa di un cambiamento del colore del liquido, che tende a virare verso il il rosso-bruno.

Possono essere presenti altri sintomi di accompagnamento, a seconda dell’agente eziologico responsabile dell’emoglobinuria, come:

Diagnosi

Lo specialista di riferimento per questa condizione è il medico nefrologo, che raccoglierà l’anamnesi del paziente, tra cui l’anamnesi farmacologica in quanto esistono alcuni tipi di farmaci chd fanno scurire le urine, ed effettuerà l’esame obiettivo specialistico.

Verranno analizzate le urine valutandole dapprima macroscopicamente e successivamente mediante analisi di laboratorio ed urinocoltura (per ricercare eventuali infezioni, come la cistite).

Nelle urine non esiste un valore soglia sotto il quale la presenza di emoglobina sia considerato normale, perché la sostanza non dovrebbe mai essere presente nelle urine.

L’esame di laboratorio che permette di valutare la presenza di questa proteina nelle urine è l’esame citologico delle urine che evidenzierà la presenza di emoglobina nel sedimento urinario in assenza di eritrociti.

Preparazione

Per quest’esame non è richiesto alcun tipo di preparazione se non la raccolta delle prime urine del mattino, scartando il primo mitto (in quanto compromesso dalla presenza di batteri residenti nell’alta uretra), in contenitore sterile.

Occorre considerare la possibilità di un risultato falso positivo per la presenza di contaminanti nelle urine raccolte, come ad esempio:

  • La presenza di mioglobina: emoproteina presente nelle cellule muscolari che veicola l’ossigeno nei tessuti del muscolo. Viene rilasciata nelle urine in seguito a danni muscolari ed il classico esame chimico fisico delle urine non ha la sensibilità per distinguerla dall’emoglobina, per cui è sempre necessario accompagnare a quest’esame alla titolazione degli enzimi muscolari nel sangue (anch’essi liberati nel sangue in seguito a danno muscolare)
  • La presenza di sperma nelle urine: anche questo può essere scambiato con l’emoglobina, per cui la raccolta del campione va effettuata lontano da un rapporto sessuale
  • L’ingestione di grandi quantità di vitamina C prima dell’esame
  • L’utilizzo di alcuni tipi di detergenti intimi

Cura

Il riscontro di emoglobina nelle urine non sempre rappresenta una condizione passibile di trattamento, ma in assenza di sintomatologia e di un sospetto diagnostico può essere utile ripetere il test dopo un paio di settimane per valutare se si fosse trattato esclusivamente di un episodio occasionale.

La terapia dell’emoglobinuria è mirata al trattamento della causa sottostante.

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