Quali sono i 4 alimenti più PERICOLOSI per il tuo FEGATO?

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Introduzione

Nel precedente articolo ci siamo occupati di individuare i 7 alimenti più amici del fegato, oggi ci concentreremo invece su quelli più temibili, ma non prima di un’importante premessa: come ripetiamo sempre, in una dieta sana praticamente non esistono alimenti vietati in senso assoluto, quanto piuttosto cibi da consumare con più o meno moderazione, anche in base alla presenza di altri fattori di rischio, eventuali patologie e non ultimo in funzione del resto del nostro stile di vita.

Donna che si tocca il fianco destro a causa di dolore

Shutterstock/SHISANUPONG1986

Grassi, zuccheri e sale

Al di là degli articoli e dei video click-baitosi che trovi in rete, analizzando le più importanti linee guida e indicazioni nutrizionali delle società medico-scientifiche che si occupano di salute e soprattutto di fegato in particolare, quello che emerge quando si parla di rischio sono soprattutto categorie di cibo, più che singoli alimenti, e mi riferisco ad esempio a quelli ricchi di

  • grassi,
  • zuccheri semplici
  • e sale.

Nota che tutti e tre questi ingredienti sono di per sé una parte fondamentale di una dieta sana, a patto però di saper scegliere qualità e quantità.

Grassi

Prendi per esempio i grassi: parlando di alimenti protettivi ti ho nominato diversi alimenti molto ricchi di grassi, ma si tratta di grassi buoni, amici del fegato e alleati della tua salute. Se parliamo invece di grassi animali, questi vanno sicuramente limitati e per almeno tre ragioni:

  1. per l’impatto metabolico che esprimono di per sé,
  2. per ciò che li accompagna, ad esempio ça va sans dire proteine animali, che a loro volta sono probabilmente più insidiose rispetto alle corrispettive vegetali,
  3. ma anche banalmente per l’impatto calorico, che non è più giustificato se vengono meno i benefici di salute di un olio d’oliva o delle noci, tanto per fare un esempio.

In questa categoria c’infilerei anche i fritti, ma ti dirò, non tanto per il cibo in sé, quanto perché cuocere un buon fritto è complicato e costoso. Complicato perché servono tanti piccoli accorgimenti per limitare l’eccesso calorico e una precoce degradazione dei grassi presenti, costoso perché serve molto olio, di eccellente qualità e da cambiare spesso.

Per tutte queste ragioni considero fondamentalmente diversi

  • un frittino misto di pesce consumato fronte-mare in un ristorantino che inevitabilmente ti farà pagare il giusto,
  • rispetto a una porzione di patatine fritte del fast food preparate a fine giornata…

Zuccheri

Zuccheri: croce e delizia… secondo l’OMS la quota di calorie derivanti dagli zuccheri semplici dovrebbe essere ridotta dal 10% al 5%, perché dovremmo riuscire a eliminare la maggior parte degli zuccheri aggiunti dalla nostra dieta.

A questo proposito, mi piace aprire un’importante parentesi per raccontarti di qualcosa che mi ossessiona dalla prima volta che l’ho scoperta: gli Hadza sono una tribù africana rimasta relativamente isolata dal mondo moderno e per questo molto studiata come modello di popolazione di cacciatori-raccoglitori, che idealmente basano cioè la loro alimentazione, no, la loro vita, su quello che presumibilmente era il modello tipico dell’intero genere umano fino a qualche migliaio di anni fa.

Ebbene, ci sono periodi dell’anno in cui il 20% del loro fabbisogno calorico deriva dal miele.

Questo significa che il miele è un alimento eccezionale? No, il miele non è troppo diverso da acqua e zucchero, ma se per recuperarlo devi prima camminare 7 km sotto il sole cocente, poi salire da solo su un albero a combattere con le api che non si rivelano troppo disponibili a regalartelo e poi devi ripercorrere gli stessi 7 km per tornare a casa carico se va bene di miele e carne per moglie e figli… beh, il tuo corpo userà quegli zuccheri in modo differente da come li usiamo noi sdraiati sul divano a roderci il fegato (è proprio il caso di dirlo…) di fronte all’ultima puntata del Trono di Spade o di Lost.

Questo perché tanto per il fegato, quanto per la tua salute generale, il sovrappeso è uno dei rischi più rilevanti, e sono proprio i grassi e gli zuccheri degli alimenti ultraprocessati a rivestire un ruolo da protagonisti in questa piaga, in questa epidemia moderna.

Più un alimento è distante da quello che avrebbe potuto preparare tua nonna in casa, per ingredienti e modalità di preparazione, più è probabile che faccia male al tuo fegato.

Sale

Concludiamo questo infelice trio di ingredienti con il sale, che è il terzo ingrediente chiave per raggiungere il cosiddetto “Bliss Point”, quell’equilibrio magico di consistenza e sapore tipico degli alimenti industriali tanto economici quanto capaci di creare una vera e propria dipendenza… ne avevamo parlato in passato se vuoi approfondire. Un po’ di sale per il tuo corpo è necessario, ma un eccesso protratto nel tempo è causa tra l’altro di aumento della pressione, che può avere ripercussioni anche sul fegato.

Infezioni

Un rischio spesso sottovalutato quando pensiamo al fegato è giocato dalle infezioni che, se ci va di lusso, ci complicano la vita per qualche giorno o qualche settimana e poi si risolvono, ma se siamo più sfortunati possono essere la classica palla di neve che rotolando a valle si trasforma in una valanga inarrestabile, per poi concludersi drammaticamente con lo sviluppo di malattie incurabili come la cirrosi epatica.

Attenzione quindi all’origine e alla manipolazione del cibo; l’American Liver Foundation sostiene che molluschi crudi o poco cotti come le ostriche e le vongole siano un vero no-no, ma se sei tra chi giura di diventare tutt’uno con l’oceano mangiano ostriche al limone… beh, chi sono io per dirti di non farlo… ma abbi cura di scegliere con attenzione dove mangiarle.

Più in generale, se viaggi in Paesi stranieri dove le norme igieniche sono più deboli delle nostre, attenzione allo street-food e al cibo crudo… anche una banale epatite A, per quanto non pericolosa per la vita, ammetterai che possa essere quantomeno sgradevole…

C’infiliamo anche il pericolo aflatossine, pericolosi funghi che possono contaminare cereali e legumi in Paesi dove i controlli non hanno la stessa efficacia dei Paesi Industrializzati… ed ora qualcuno salterà su dicendo che cereali e legumi sono pericolosi… OK, quando è stata l’ultima volta che hai sentito parlare di aflatossine in Italia?

Ecco, appunto.

Medicine

Anche se non propriamente alimenti, ritengo importante un cenno ai farmaci: praticamente NON esiste farmaco che non possa creare problemi al fegato. Non ti sto dicendo che tu non debba assumerli, quello che ti sto dicendo e che non dovresti abusarne, non dimenticare mai che tutti i farmaci hanno un rapporto rischio/beneficio che dovrebbe guidare la tua scelta fra il prenderlo e non prenderlo.

Se un mal di testa fosse appena percettibile o il raffreddore non ti costringesse a letto… boh… forse possiamo fare a meno dell’antinfiammatorio, non credi?

Alcool

OK, ci siamo, questa è la sezione dell’articolo che stavi aspettando per sentirti in dovere di alzare le spalle e abbandonare la lettura…

L’alcool è fa male e non esiste dose innocua. Punto. Questa è la conclusione sulla base dello stato dell’arte dell’attuale letteratura scientifica in merito.

Non stiamo a contarcela che alza l’HDL (che peraltro è assolutamente inutile in termini di rischio cardiovascolare) o sia amico del cuore… siamo umani e possiamo consapevolmente decidere di consumare alcolici, ma esattamente come con le sigarette sapendo che in termini di salute NON c’è alcun vantaggio. Fa male e basta. Poi possiamo discutere sulla sua funzione di lubrificante sociale, di anti-stress, eccetera, valutazioni che ciascuno di noi dovrebbe fare soggettivamente per giungere a una propria conclusione, perché io sono qui a giudicare l’alimento, non l’atto né tantomeno il consumatore…

Il consumo eccessivo di alcol può causare danni al fegato, tra cui

Buttarti in un torrente da 5 m di altezza può essere un’esperienza adrenalinica ed estremamente piacevole, ma questo non lo rende meno pericoloso: posso decidere di farlo alla ricerca di quel brivido che magari non trovo nel quotidiano, ma devo avere l’onestà di ammettere che, se per caso dovessi scivolare al momento del salto, le conseguenze non sarebbero razionalmente giustificabili da alcun piacere.

Tutto qui.

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