Borborigmi intestinali: cosa sono e quando preoccupano?

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Cosa sono

I borborigmi sono rumori prodotti dal movimento di quanto contenuto nel tratto gastrointestinale (stomaco e soprattutto intestino) come conseguenza delle contrazioni muscolari involontarie (peristalsi intestinale).

Si tratta in genere di brontolii, gorgoglii che possono essere facilmente apprezzati dal medico appoggiando lo stetoscopio sulla pancia, ma che in alcuni casi possono essere sufficientemente forti (rumorosi) da essere percepiti anche dal soggetto stesso e talvolta da chi gli sta accanto. A causare l’insorgenza del rumore possono essere tanto i gas, quanto i fluidi presenti.

È interessante notare che il termine utilizzato, borborigmi, deriva dal greco e rappresenta il chiaro tentativo di generare un’onomatopea, ovvero una parola che quando pronunciata ricordi lo stesso suono che descrive.

Donna imbarazzata a causa dei suoi borborigmi

Shutterstock/stockfour

Cause

L’origine fisiologica dei borborigmi riguarda l’attività muscolare dello stomaco e dell’intestino tenue, organi cavi in cui il cibo ed i liquidi contenuti vengono sospinti attivamente attraverso la muscolatura di cui sono dotati (questa è peraltro la ragione per cui è tecnicamente possibile mangiare e digerire in posizione distesa, ma paradossalmente anche a testa in giù o nello spazio, dove non c’è gravità).

Quando le pareti gastrointestinali vengono attivate muscolarmente comprimono il contenuto generando così i tipici rumori; questi movimenti prendono il nome di peristalsi intestinale, fenomeno che può essere descritto come un anello di contrazione che si sposta gradualmente ed in modo ordinato e controllato dai tratti superiori fino all’ano. Può essere immaginato come un’onda (onda peristaltica) che segue un percorso predeterminato; è indotta dal sistema nervoso autonomo e slegata da qualsiasi controllo volontario.

Più nel dettaglio si tratta di onde successive, di breve durata, che singolarmente interessano segmenti limitati dell’intestino, esaurendosi dopo poco per poi riprendere quasi subito, il tutto in modo estremamente coordinato ed efficace, con un triplice obiettivo:

  • consentire alle sostanze di procedere solo in una determinata direzione, ovvero dalla bocca verso l’ano,
  • favorire il rimescolamento di cibo, liquidi e succhi digestivi,
  • promuovere il continuo contatto del cibo digerito con le pareti intestinali responsabili dell’assorbimento delle sostanze.

Nel complesso si tratta quindi di un fenomeno del tutto normale, fisiologico, che non deve preoccupare, seppure alcuni individui siano soggettivamente predisposti a generare borborigmi intestinali continui e rumorosi, e tra i fattori in grado di favorirli spicca per importanza l’aerofagia e, più in generale, la presenza di gas a livello intestinale:

  • l’aerofagia è quel fenomeno per cui, soprattutto mangiando, si deglutisce più aria del normale insieme al cibo,
  • lo sviluppo di gas intestinale è invece favorito da condizioni quali fermentazione del cibo in presenza di flora batterica non ideale, ma anche intolleranza al lattosio, abuso di dolcificanti ed altro.

Ci sono infine patologie più serie che possono essere accompagnate dalla produzione di rumori intestinali in modo particolarmente evidente, ma si tratta in genere di situazioni in cui questo disturbo è solo uno dei tanti facenti parte di quello che si chiama nel complesso corteo sintomatologico, e sicuramente nemmeno il più fastidioso; si pensi ad esempio a

  • sindrome dell’intestino irritabile,
  • gastroenterite, sia in forma di influenza intestinale che di intossicazioni alimentari, i cui movimenti intestinali sono diretti alla necessità di eliminare rapidamente virus e batteri presenti attraverso la diarrea,
  • celiachia, una grave e pericolosa intolleranza al glutine, proteina contenuta in grano ed altri cereali,
  • diverticolite, una severa infiammazione dei diverticoli, piccole sacche che si formano nelle pareti dell’intestino,
  • morbo di Crohn, una seria infiammazione intestinale,
  • nonché in caso di occlusione intestinale, in cui movimenti sempre più violenti sono l’evidente tentativo del corpo di sbloccare una situazione che sta precipitando (e che nei casi più gravi sfocia nel vomito fecaloide, risultato di un’inversione della direzione delle onde peristaltiche resa necessario dagli eventi, una sorta di extrema ratio).

Essendo sotto controllo del sistema nervoso, non dovrebbe infine stupirti di come l’innesco di rumorosi movimenti intestinali, che possono poi in alcuni casi sfociare anche nella necessità di evacuare, possano essere dettati da ansia, paura ed emozioni in genere, situazione che in alcuni pazienti è peraltro legata a doppio filo al colon irritabile.

Perché lo stomaco brontola quando hai fame?

Ma patologie a parte, c’è una situazione che è quella più comune in assoluto, quella che la maggior parte di noi associa spontaneamente ai borborigmi: la fame, quando lo stomaco “brontola”. Quest’associazione nasce dal fatto che i rumori vengono percepiti più facilmente quando il tratto intestinale è privo di contenuto e fa da cassa di risonanza, a differenza di quando il cibo, al contrario, contribuisce ad attutire il rumore prodotto.

Sebbene velocità e forza della peristalsi aumentino tipicamente in presenza di cibo, per favorire la digestione come descritto in precedenza, l’attività aumenta anche quando si verifichi un’assenza di contenuto protratta per circa un paio d’ore. In quest’ultimo caso i recettori presenti nelle pareti dello stomaco avvertono non la presenza, ma l’assenza di cibo, innescando movimenti peristaltici che sono la causa dei tipici brontolii da fame, utili tra l’altro a favorire il movimento dei residui di muco gastrico, eventualmente cibo, batteri e sostanze di rifiuto, così da prevenire accumuli che potrebbero eventualmente diventare problematici.

Su Scientific American il Prof. Andrews, che si occupa di fisiologia, spiega inoltre che questi primi rumoretti possono continuare per 10-20 minuti alla volta e ripetersi ogni 1-2 ore fino al pasto successivo, ma sono da distinguere dai veri morsi della fame che si verificano da 12 a 24 ore di distanza dall’ultimo pasto continuando per alcuni giorni prima di placarsi gradualmente.

Descritto da chi l’ha provato, si tratta quindi rispettivamente di un sano appetito e di una decisamente sgradevole sensazione di reale fame.

Quando preoccuparsi e rivolgersi al medico?

La sola percezione di borborigmi non è in genere suggestiva di disturbi gravi, mentre è raccomandabile rivolgersi al medico in caso di sintomi severi che l’accompagnino, come

  • nausea e vomito
  • incapacità di espellere gas e feci
  • cambiamento persistente nelle abitudini intestinali, sia in termini di diarrea che stitichezza (le cosiddette alterazioni dell’alvo).

Potrebbe essere un tumore?

A volte mi viene chiesto se questi rumori potrebbero essere suggestivi della presenza di un tumore allo stomaco o all’intestino, ma come avrai capito sono talmente tante le possibili spiegazioni, senza dimenticare che nella maggior parte dei casi si tratta si un fenomeno del tutto normale e non patologico, che questo sintomo da solo in nessun caso induce a sospettare qualcosa di così grave, ma chiaramente in caso di dubbi nessuno meglio del tuo medico potrà valutare la situazione.

Come eliminare i borborigmi?

Seppure consapevole del fatto che questi rumori potrebbero essere fonte d’imbarazzo sociale, in realtà spesso non c’è modo di prevenirli del tutto, perché come ampiamente spiegato la peristalsi intestinale che ne è causa è un meccanismo non solo naturale, ma addirittura necessario alla digestione ed alla regolazione del funzionamento gastrointestinale.

Quello che si può fare è tuttavia migliorare la digestione ed il funzionamento del tratto digerente quando ci sia margine per farlo, ad esempio ti consiglio di:

  • bere regolarmente acqua durante tutto il giorno, ma sempre in quantità ridotte: dosi limitate, ma molto frequenti,
  • quando mangi prenditi il tempo necessario per masticare lentamente, a lungo e senza parlare,
  • limita o meglio ancora elimina fonti di dolcificanti, ed attenzione anche a caffeina ed alcolici,
  • non eliminare gli alimenti che hanno l’antipatica nomea di essere responsabili del gonfiore intestinale, ma semplicemente seleziona con pazienza e perseveranza una flora batterica sana, aumentando gradualmente le quantità di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, diminuendo al contempo il consumo di alimenti animali e carne in particolare, che tende a privilegiare una flora di tipo putrefattivo; utile in questo senso anche il regolare consumo di alimenti fermentati,
  • pratica regolarmente attività fisica, che promuove un’efficace e regolare peristalsi intestinale soprattutto dopo i pasti,
  • imparare a gestire ed affrontare correttamente le inevitabili fonti di stress.
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