Introduzione
La Withania somnifera, più nota tra gli integratori come ashwagandha o ginseng indiano, è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, la stessa di pomodoro, melanzana e patata.
Facenti parte del genere Withania sono state descritte 23 diverse specie, ma solo la Withania somnifera è attivamente studiata e utilizzata in ambito fitoterapico.
È coltivata in molte delle regioni più secche dell’India, culla dell’uso medicamentoso tradizionale, ma si trova anche in Nepal, Sri Lanka, Cina e Yemen; è coltivata anche nel bacino mediterraneo, in particolare nell’Africa settentrionale e in Sicilia/Sardegna.
Se il termine latino “somnifera” è piuttosto chiaro di per sé, merita un veloce approfondimento il termine “ashwagandha”, una combinazione delle parole sanscrite
- “ashva”, che significa cavallo,
- e “gandha”, che significa odore,
a indicare che la radice ha un forte odore di cavallo.
I principi attivi utilizzati sono generalmente estratti dalle radici; si presume che possa avere attività neuroprotettiva e antinfiammatoria ed è usato per trattare lo stress, l’affaticamento, il dolore, le malattie della pelle, il diabete, l’artrite e l’epilessia. Viene utilizzato anche come tonico generico per aumentare i livelli di energia, ridurre il senso di fatica e contrastare gli effetti dell’invecchiamento, tuttavia la sua efficacia non è mai stata dimostrata in studi adeguatamente rigorosi controllati e si basa soprattutto sulla tradizione secolare della medicina ayurvedica.
Benefici e proprietà: a cosa serve?
L’ashwagandha è conosciuta ed utilizzata sin dall’antichità nella medicina tradizionale indiana, in particolare nella scuola ayurvedica, come tonico ed adattogeno (termine generico usato per indicare sostanze usate per contribuire ad aumentare la resistenza allo stress psicofisico), da cui il nome di ginseng indiano (anche in considerazione della somiglianza chimica dei witanolidi con i ginsenosidi del panax ginseng).
Tra le altre indicazioni per cui viene spesso suggerito figurano:
Le evidenze scientifiche sono per ora limitate e supportano principalmente insonnia e stress, proprietà per cui la whitania è considerata possibly effective dal prestigioso Natural Medicines Comprehensive Database.
Tra le altre indicazioni per cui viene promossa, seppure prive di un’adeguata solidità scientifica, si annoverano:
- Disturbi di fertilità negli uomini
- Aumento di massa muscolare, forza, resistenza ed energia
- Riduzione dell’infiammazione (ad esempio in caso di artrosi)
- Riduzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi
- Abbassamento dei valori di pressione arteriosa
- Miglioramento della performance cognitiva e memoria
- Riduzione della glicemia nei soggetti affetti da diabete
- Tumori
- Riduzione dell’aumento di peso associato al cortisolo (un ormone rilasciato in risposta allo stress).
Per questi utilizzi, nella migliore delle ipotesi, in letteratura si trovano evidenze aneddotiche, valutate sul modello animale o su gruppi di pazienti molto limitati o basate sulla tradizione.
Quando assumerla
Gli integratori di ashwagandha vengono in genere assunti al momento dei pasti (per ridurre il rischio di effetti collaterali gastrointestinali), in dosi variabili a seconda dell’integratore.
Effetti collaterali
I possibili e più comuni effetti collaterali dell’ashwagandha comprendono:
- diarrea e nausea/vomito (soprattutto in caso di dosi elevate, probabilmente a causa dell’irritazione diretta sulla mucosa intestinale),
- mal di testa,
- sonnolenza (non è un caso che venga usata anche per l’insonnia)
- raramente disturbi epatici.
È comunque considerata ragionevolmente sicura, almeno per trattamenti fino a 3 mesi (mentre la sicurezza a lungo termine non è nota).
Controindicazioni
Gli integratori a base Withania somnifera di sono controindicati in gravidanza e allattamento.
Precauzionalmente si consiglia di evitarne l’assunzione in caso di:
- Malattie epatiche
- Malattie autoimmuni (l’ashwagandha potrebbe stimolare il sistema immunitario
- Imminente chirurgia (esiste la possibilità di interazioni con anestesia e altri farmaci usati durante e dopo l’intervento chirurgico)
- Disturbi della tiroide: evidenze preliminari suggeriscono che ashwagandha potrebbe aumentare i livelli di ormoni tiroidei in circolo.
Interazioni
Il sito MedLinePlus suggerisce cautela nel caso di assunzione di farmaci:
- per il diabete
- contro la pressione alta
- immunosoppressori (compresi i cortisonici)
- appartenenti alla classe delle benzodiazepine (lorazepam, alprazolam, bromazepam, …) e sedativi in genere (zoldipem, quetiapina, …).
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.