- Cosa sono i trigliceridi?
- Quali sono i sintomi dei trigliceridi alti?
- Cosa fa aumentare il valore dei trigliceridi?
- Cosa succede se si hanno i trigliceridi alti?
- Quali sono i valori normali dei trigliceridi?
- Quanto tempo ci vuole per abbassare i trigliceridi?
- Cosa non si deve mangiare in caso di trigliceridi alti?
- Cosa mangiare per abbassare i livelli di trigliceridi?
- Quali sono i farmaci che fanno aumentare i trigliceridi?
- Come abbassare i trigliceridi?
- Per approfondire
Cosa sono i trigliceridi?
I trigliceridi sono i principali costituenti del grasso corporeo negli esseri umani e sono utili all’organismo perché rappresentano la principale modalità di accumulo delle riserve di energia, oltre a garantire un buon isolamento termico contro la dispersione del calore.
Da un punto di vista chimico sono la combinazione di 3 molecole di acidi grassi, legate al glicerolo e derivano principalmente da due strade:
- per la maggior parte vengono introdotti con la dieta,
- in minima parte vengono prodotti dal fegato.
Tutte le volte che durante un pasto mangiamo più calorie di quante ce ne servono in quel preciso momento, il corpo trasforma l’eccesso in trigliceridi, per poterli efficacemente accantonare ed usarli al bisogno, tra un pasto e l’altro, in risposta a segnali ormonali.
La loro presenza nel sangue incide in modo rilevante anche sulla quantità di colesterolo totale circolante, secondo la seguente formula (valida indicativamente fino a valori di trigliceridi pari a 300 mg/dL):
Colesterolo Totale = Colesterolo cattivo + Colesterolo buono + (trigliceridi / 5).
Che differenza c’è tra trigliceridi e colesterolo?
I trigliceridi e il colesterolo sono diversi tipi di grassi che circolano nel sangue:
- I trigliceridi immagazzinano calorie inutilizzate e forniscono energia all’organismo.
- Il colesterolo viene utilizzato nella sintesi delle pareti cellulare e di alcuni ormoni.
Quali sono i sintomi dei trigliceridi alti?
Purtroppo sostanzialmente nessuno, fino allo sviluppo delle complicazioni.
Cosa fa aumentare il valore dei trigliceridi?
Salvo rare eccezioni, un valore alto o altissimo dei trigliceridi nel sangue è il risultato di uno stile di vita non sano, relativamente a:
- dieta e abitudini alimentari scorrette, soprattutto quando si eccede con i grassi o i carboidrati, ma anche quando si scelgono fonti di questi nutrienti non sane
- sovrappeso/obesità
- sedentarietà
- abuso di alcol
- fumo.
Pazienti diabetici, affetti da malattie renali o con una tiroide pigra (ipotiroidismo) sono considerati a maggior rischio.
Cosa succede se si hanno i trigliceridi alti?
I trigliceridi rappresentano un fattore di rischio per numerose malattie, che possono colpire
- il sistema cardiovascolare (angina, infarto, ictus, …)
- fegato (fegato grasso e relative complicanze),
- pancreas (pancreatite).
Più un valore è elevato e più è preoccupante, ma volendo generalizzare:
- Sotto i 150 tutto bene, meglio ancora se sotto i 100.
- Sopra i 200 è un campanello d’allarme tanto più serio quanti più sono gli altri fattori di rischio cardiovascolari presenti.
- Sopra i 500 inizia a diventare un problema piuttosto grave e da affrontare rapidamente (urgenza), in genere con farmaci oltre allo stile di vita.
- Sopra 1000 esiste il concreto rischio di sviluppare una pancreatite, quindi è richiesto un intervento immediato e piuttosto drastico (emergenza).
Quali sono i valori normali dei trigliceridi?
Si considerano valori desiderabili quelli inferiori a 150 mg/dL, ma tendenzialmente più sono bassi e meglio è; ad esempio secondo i medici della ClevelandClinic valori inferiori a 100 sono da considerarsi ideali.
Vengono considerati valori limite (soprattutto in presenza di altri fattori di rischio) se compresi tra 150 e 199.
Si considerano elevati valori compresi tra 200 e 499, MOLTO elevati da 500 in su.
Nei ragazzi sotto i 18 anni i limiti sono un po’ più stringenti e ci aspettiamo valori più bassi, preferibilmente sotto i 90.
Da notare che esistono fattori in grado di influenzare i valori, ad esempio alcuni farmaci o uno stato di gravidanza possono causare un aumento della concentrazione.
Trigliceridi bassi? Un non problema
Salvo eccezioni da valutare con il proprio medico, in genere un valore basso di trigliceridi non è mai associato a malattie.
Quanto tempo ci vuole per abbassare i trigliceridi?
La buona notizia è che, a differenza di altri fattori di rischio organici come la pressione alta, i trigliceridi sono spesso più facilmente gestibili, perché rispondono molto velocemente alla correzione del proprio stile di vita.
Difficile quantificare esattamente perché le variabili sono numerose, ma nell’arco di poche settimane il miglioramento può essere sostanziale, soprattutto agendo su tutti i fattori di rischio.
Cosa non si deve mangiare in caso di trigliceridi alti?
- Evitare gli zuccheri semplici come dolci e bibite zuccherate, compresi i succhi di frutta, ma anche cereali raffinati, come pasta, pane e riso bianchi. Attenzione anche alle patate, sicuramente da preferire quelle dolci americane (batate) che hanno un impatto molto più ridotto in termini di glicemia e sono ricchissime di antiossidanti. Quando possibile, tutte le patate vanno consumate con la buccia.
- Ridurre drasticamente il consumo di grassi non sani, principalmente quelli da fonti animali (quindi carne e latte, ad esempio, mentre fa eccezione quello derivante dal pesce), ma attenzione anche a olio e latte di cocco e olio di palma.
- Evitare gli alcolici, anche quantità modeste possono avere un impatto notevole.
Cosa mangiare per abbassare i livelli di trigliceridi?
- Privilegiare il consumo di carboidrati da fonti a basso impatto glicemico, quindi ad esempio cereali e derivati (pane, pasta, grissini, …) sempre integrali.
- Scegliere fonti di proteine e grassi vegetali, quindi ad esempio semi, frutta secca a guscio, legumi e soia, oppure il pesce, ma in questo caso preferendo quello di piccola taglia come sardine e sgombro, oppure il salmone o ad esempio anche la trota. E poi ovviamente l’olio d’oliva, che dovrebbe essere consumato quotidianamente.
- Non dimentichiamoci infine, frutta e verdura, che grazie alla fibra modulano l’impatto sul metabolismo di grassi e zuccheri.
Altrettanto importante risulta inoltre:
- Praticare attività fisica quotidiana (e vi ricordo che se è vero che più se ne fa meglio è, non è necessario diventare atleti agonisti per trarre beneficio dal movimento; usare le scale ogni volta che si può, prendere l’abitudine di camminare a passo svelto 30-45 minuti tutti i giorni, usare la bicicletta, … sono tutte attività in grado di fare la differenza).
- Perdere peso se necessario.
Quale pesce mangiare per i trigliceridi alti?
Il pesce è una categoria di alimenti che è sostanzialmente sana per l’organismo, anche nei casi di varietà particolarmente grasse; a patto di non eccedere con le calorie, qualsiasi pesce va bene, ma pensando in modo specifico ai trigliceridi vanno preferiti quelli ricchi di omega 3, come tonno, sgombro, salmone, sardine, … A causa del problema dell’accumulo del mercurio, un potente veleno frutto dell’inquinamento ambientale, meglio preferire i pesci di piccola taglia.
Per abbassare i trigliceridi non è necessariamente vero che il pesce più magro è preferibile, perché quando della serie omega-3 i grassi consentono un abbassamento dei valori ematici dei trigliceridi; ne sono buone fonti vegetali le noci, l’olio di lino (da conservare in frigo), i semi di lino (da consumare previo sminuzzamento e i semi di canapa.
Quali sono i farmaci che fanno aumentare i trigliceridi?
Tra i farmaci che possono aumentare i valori ricordiamo alcuni diuretici, beta-bloccanti, cortisone, pillola contraccettiva e terapia estrogenica in genere, retinoidi, alcuni immunosoppressori ed anti-retrovirali.
Come abbassare i trigliceridi?
Integratori
Disponiamo di almeno 2 opzioni di grande impatto da abbinare allo stile di vita:
- Gli omega 3 sono acidi grassi che troviamo ad esempio nel pesce azzurro, oppure per i vegetariani nell’olio di lino (da conservare in frigorifero), nei semi lino (da consumare dopo averli tritati), o ancora nella chia. Quando dovesse servire un approccio più incisivo troviamo comunque in commercio integratori ad alte dosi; in questo caso raccomando sempre il preventivo parere del medico, soprattutto in caso di pazienti in terapia anticoagulante (anche se in realtà il rischio di interazione è stato ridimensionato negli ultimi anni).
- Molto usata negli Stati Uniti, un po’ meno in Italia, è la niacina, ossia la vitamina B3, anche questa effettivamente utile nell’abbassare i valori troppo alti.
Farmaci
Quando lo stile di vita non fosse sufficiente, si possono valutare i seguenti farmaci:
- omega-3 ad alto dosaggio,
- statine (farmaci usati tipicamente per abbassare il colesterolo cattivo),
- fibrati.
Per approfondire
Per approfondire si segnala l’articolo dedicato “Trigliceridi” e il seguente video.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.