Il VACCINO antinfluenzale si paga?

Ultima modifica

Per alcune specifiche categorie di persone il vaccino antinfluenzale è gratuito; come si legge sul sito del Ministero:

in accordo con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale e con il perseguimento degli obiettivi specifici del programma di immunizzazione contro l’influenza, la vaccinazione viene offerta attivamente e gratuitamente alle persone che, per le loro condizioni personali, corrono un maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso contraggano l’influenza.

Vale la pena sottolineare che la circolare ministeriale relativa alla “Prevenzione e controllo dell’Influenza” specifica che

L’elenco riportato (vedi sotto) non è esaustivo e i medici dovrebbero applicare il loro
giudizio clinico per tenere conto del rischio di influenza che aggrava eventuali malattie di base che un paziente può avere, così come il rischio di gravi malattie derivanti dall’influenza stessa offrendo in questi casi il vaccino gratuitamente.

Per approfondire:

Categorie per cui il vaccino è gratuito

  • Bambini sani nella fascia di età 6 mesi – 6 anni (anche allo scopo di ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani)
  • Soggetti di età pari o superiore a 60 anni (di norma la vaccinazione viene offerta dai 65 anni, ma dall’insorgenza del COVID viene raccomandata dai 60)
  • Esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie che operano a contatto con i pazienti
  • Anziani istituzionalizzati in strutture residenziali o di lungo degenza.
  • Donatori di sangue

Persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza

  • Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”.
  • Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza:
    1. malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
    2. malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
    3. diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea BMI superiore a 30)
    4. insufficienza renale/surrenale cronica
    5. malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
    6. tumori e in corso di trattamento chemioterapico
    7. malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
    8. malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
    9. patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
    10. patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad esempio malattie neuromuscolari)
    11. epatopatie croniche.
  • Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
  • Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.
  • Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato).

Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori

  • Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali.
  • Forze di polizia
  • Vigili del fuoco
  • Altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, la vaccinazione è raccomandata ed è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie.

Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.

Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani

  • Allevatori
  • Addetti all’attività di allevamento
  • Addetti al trasporto di animali vivi
  • Macellatori e vaccinatori
  • Veterinari pubblici e libero-professionisti.

Per approfondire

Primo piano del momento dell'iniezione antinfluenzale nel braccio di un paziente adulto

Shutterstock/Duet PandG

Articoli Correlati
Articoli in evidenza