Definizione
Ipomenorrea è il termine medico che indica una mestruazione particolarmente scarsa in termini di quantità, tipicamente inferiore a 30 mL per ciclo mestruale (il valore considerato normale si attesta attorno 30-50 mL circa).
Cause
In alcune donne un flusso mestruale particolarmente scarso non denota alcuna condizione patologica e può invece essere una caratteristica costituzionale senza conseguenze pratiche; la causa più comune è tuttavia l’assunzione di un farmaco contraccettivo ormonale (pillola, cerotto, anello, spirale ormonale, …), che nel tempo determina una progressiva riduzione tanto della quantità quanto della durata dell’emorragia da sospensione.
Soprattutto nelle pillole a basso dosaggio di estrogeni, si verifica una netta riduzione della crescita dell’endometrio (lo strato più interno dell’utero, il cui sfaldamento rende poi conto dell’emorragia).
Una seconda condizione parafisiologica alla base di mestruazioni scarse è rappresentata dagli estremi dell’età riproduttiva (i primi anni dopo il menarca, durante la pubertà, e la pre-menopausa, la fase che precede la menopausa).
Tra le possibili cause patologiche figurano invece:
- anovulazione (assenza di ovulazione), a causa tra l’altro di
- riduzione dell’attività tiroidea (ipotiroidismo),
- iperprolattinemia (eccesso di prolattina in circolo),
- alterazioni ormonali connesse a insulina, androgeni (testosterone e altri, ad esempio in caso di sindrome dell’ovaio policistico), cortisolo (che può variare in considerazione di stress e altri fattori psicologici, ma anche in caso di sindrome di Cushing e altre), …
- ridotte dimensioni dell’utero (che si riflette in una superficie dell’endometrio a sua volta ridotta e, di conseguenza, una diminuzione della quantità delle perdite mestruali), che può verificarsi in caso di isterectomia parziale, miomectomia o altre operazioni chirurgiche sull’utero;
- tessuto adiposo ridotto: un’eccessiva riduzione della massa grassa, ad esempio in conseguenza di diete troppo aggressive o un’esagerata pratica di attività sportiva (come nelle atlete professioniste) determina una diminuzione della produzione di ormoni femminili (estrogeni);
- malattie genetiche, come la sindrome di Asherman.
Gravidanza
Vale infine la pena di ricordare il cosiddetto falso ciclo, ovvero una perdita di sangue in gravidanza che si verifica in corrispondenza del previsto arrivo del flusso mestruale in alcune donne incinte e che per questo potrebbe risultare di entità ridotta rispetto a una normale mestruazione. Anche le perdite da impianto potrebbero essere scambiate per ipomenorrea.
Diagnosi
Premesso che
- flusso mestruale, o mestruazione, è il termine che indica i giorni in cui mensilmente si verificano le perdite di sangue dai genitali femminili
- mentre ciclo mestruale è il termine che indica l’intero periodo che intercorre tra una mestruazione e la successiva
le tre principali caratteristiche che permettono di definirne la normalità sono:
- Intervallo mestruale (lunghezza del ciclo). L’intervallo mestruale viene contato dal primo giorno di un flusso mestruale fino al primo giorno del flusso successivo. Normalmente compreso tra 26 e 30 giorni, si considera comunque normale quando compreso tra 21 e 35 giorni(a seconda della fonte si rilevano piccole discrepanze numeriche) giorni. Le mestruazioni che si verificano più frequentemente di 21 giorni sono considerate anormali (polimenorrea), così come quelle a frequenza inferiore di 35 giorni (oligomenorrea). Quando assenti da oltre 90 giorni la paziente si considera in amenorrea.
- Durata del flusso. La durata più comune della mestruazione è compresa tra 3 e 5 giorni, ma una durata di 7 giorni è ancora considerata normale. Se la durata del flusso è superiore a una settimana si diagnostica metrorragia.
- Quantità di flusso. Dei tre elementi questo è sicuramente il più difficile da definire con obiettività. La normale quantità di sangue persa ad ogni flusso mestruale va dai 30 ai 50 mL, ma di fatto non esiste un modo pratico per rilevare la quantità con ragionevole precisione e spesso ci si basa su valutazioni empiriche come il numero di assorbenti necessari. Menorragia (o ipermenorrea) indicano un aumento della quantità di flusso mestruale oltre i 90 mL, mentre ipomenorrea (oggetto di questo articolo) è il termine che indica la condizione opposta, una diminuzione della quantità di flusso mestruale sotto ai 30 mL per ciclo.
Una volta definite con precisione le condizioni, la diagnosi (ovvero la scoperta della causa alla base delle alterazioni emerse) possono essere ricercate mediante:
- anamnesi (raccolta di informazioni su stato di salute, familiarità, assunzione di farmaci, storia clinica, …)
- esame obiettivo e visita ginecologica
- ecografia
- esami del sangue (ormonali, ma non solo), come ad esempio
- estradiolo
- progesterone
- LH
- FSH
- AMH
- testosterone
- TSH e ormoni tiroidei
- prolattina
- glicemia
- insulina
- test di gravidanza
- …
A seconda di quanto emerso si possono valutare esami di secondo livello, come analisi genetiche ed esami di imaging avanzati (risonanza magnetica, …)
Cura e rimedi
Nella maggior parte dei casi, soprattutto dove non esista una causa patologica di fondo, l’ipomenorrea non rappresenta un problema e non richiede quindi una correzione, qualora esiste una condizione a monte questa dovrà essere trattata in modo mirato, quantomeno quando possibile.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.