Sensibilità Chimica Multipla (MCS): definizione e sintomi (ma esiste davvero?)

Ultima modifica

Introduzione

Il nostro Ministero della Salute definisce la sindrome da sensibilità chimica multipla come

un disturbo cronico, reattivo all’esposizione a sostanze chimiche, a livelli inferiori rispetto a quelli generalmente tollerati da altri individui, e in assenza di test funzionali in grado di spiegare segni e sintomi.

In realtà non solo la definizione è tuttora oggetto di una vivace discussione nella comunità medico-scientifica, ma la sua stessa esistenza è messa in dubbio da una quota estremamente rilevante di ricercatori.

I sintomi, che comprendono un ampio ventaglio di possibili sintomi (ad esempio senso di malessere generale e stanchezzanausea, tachicardiamal di testa, vertigini, disturbi dell’umore e delle delle vie respiratorie, dolori muscolari, …) compaiono dopo un’esposizione ambientali a specifiche sostanze, tipicamente odori.

Tra le altre ipotesi allo studio spicca per importanza la possibilità che la sindrome possa essere conseguenza dello stress indotto a causa della sensazione di un possibile pericolo di salute dovuto a sostanze tossiche (od una complessa forma di sindrome psicosomatica).

Nel resto dell’articolo verranno descritte le caratteristiche più comunemente associate alla condizione, ma è importante tenere a mente di come soprattutto le cause (e di conseguenza in parte anche le terapie) siano per ora più che altro ipotesi in discussione.

Si segnala infine che sempre più spesso al termine Sensibilità Chimica Multipla si preferisce “Intolleranza ambientale idiopatica” (idiopatica significa “senza causa nota”).

Sensibilità chimica multipla

Shutterstock/9nong

Cause

L’intolleranza ambientale idiopatica è una malattia soggettiva caratterizzata da sintomi ricorrenti e non specifici attribuiti all’esposizione a ridotte quantità di di agenti chimici, biologici o fisici.

I sintomi si verificano in assenza di evidenze oggettive e misurabili (come test di laboratorio) in grado di definire una malattia (ad esempio un’allergia scatena la produzione di specifiche sostanze che possono essere misurate nel sangue).

Molte ricerche e in particolare studi osservazionali evidenziano l’importanza degli aspetti psicopatologici nei pazienti affetti, secondo alcuni autori potrebbe quindi trattarsi in realtà di manifestazioni di un disturbo psichiatrico, come un disturbo somatoforme, depressivo o d’ansia (ma non è chiaro se esista una relazione causale o semplicemente un’associazione tra la sindrome e i problemi psichiatrici).

I pazienti con intolleranza ambientale idiopatica riferiscono tipicamente sensibilità a molteplici sostanze chimicamente non necessariamente correlate tra loro e manifestano sintomi eterogenei, non specifici, quando esposti anche a basse concentrazioni di determinate sostanze chimiche (sufficientemente basse da non causare alcun disturbo nella popolazione generale). Questo induce al tentativo di ridurre al minimo l’esposizione, anche attraverso modifiche profonde al proprio stile di vita e quotidianità.

Tra le sostanze più ricorrenti nelle testimonianze raccolte figurano spesso derivati a base di petrolio e

  • prodotti per la pulizia,
  • detersivi,
  • gas di scarico diesel,
  • formaldeide,
  • plastica,
  • tappeti,
  • resina epossidica,
  • pesticidi,
  • profumi.

Sintomi

I possibili sintomi lamentati coinvolgono un ampio spettro di sistemi e di organi e in genere scompaiono alla rimozione delle sostanze chimiche ambientali ritenute responsabili.

Non è possibile evidenziare alcun legame chiaro tra i sintomi (auto-riferiti) della Sensibilità Chimica Multipla e misure oggettive, così come non è stata osservata una chiara relazione dose-risposta tra l’esposizione e le reazioni manifestate.

I sintomi possono insorgere gradualmente nel tempo, a seguito di ripetute esposizioni chimiche di basso livello, oppure in modo più immediato dopo una singola esposizione.

Tra i numerosi sintomi, che possono manifestarsi in combinazione e possono coinvolgere più apparati, figurano

  • ipersensibilità all’odore,
  • nausea,
  • vertigini,
  • mal di testa,
  • disturbi delle vie respiratorie superiori,
  • lacrimazione,
  • dolore al torace e alla gola,
  • dolore alle articolazioni,
  • dispepsia (difficoltà digestive),
  • affaticamento,
  • mancanza di concentrazione,
  • disturbi della memoria,
  • depressione,
  • ansia,
  • disturbi dell’umore, cognitivi e psicologici.

Molto spesso viene riferita una maggiore sensibilità agli odori, in alcuni casi verso essenze e fragranze che altri non sarebbero in grado di percepire (va comunque detto di come sia noto che alcuni odoranti possano indurre irritazione e infiammazione delle vie aeree inferiori e superiori in alcuni soggetti a causa di una spiccata ipersensibilità olfattiva).

Complicazioni

Lo stress e l’ansia vissuti dalle persone che riferiscono i tipici sintomi della sindrome da sensibilità chimica multipla possono essere particolarmente significativi ed impattare in modo profondo sulla qualità di vita del soggetto.

Diagnosi

Ad oggi non esiste alcun test oggettivo in grado di diagnosticare la condizione, tanto che alcuni autori sospettano che la sindrome potrebbe non essere un’unica entità clinica, quanto più una possibile manifestazione atipica di altre condizioni; in questo senso non sorprende di come sia stata spesso associata ad altre malattie ancora caratterizzate da incognite ed aspetti elusivi, quali ad esempio:

Di grande importanza è la diagnosi differenziale, che coinvolge tra l’altro (a seconda dei sintomi):

Cura

Ad oggi non esistono specifiche terapie, mentre è caratteristica specifica della sindrome la risoluzione dei sintomi mediante l’allontanamento dalla sostanza responsabile.

Fonti e bibliografia

Articoli Correlati
Articoli in evidenza