Cosa sono le tube di Falloppio?
Le tube di Falloppio, o salpingi, sono due condotti che si estendono dall’utero, una su ciascun lato, per aprirle sulle rispettive ovaie. Ogni mese della vita fertile di una donna un ovulo viene rilasciato da una delle due ovaie ed entra nella tuba di Falloppio per raggiungere nell’arco di qualche giorno l’utero, delicatamente sospinto da minuscoli peli (ciglia) verso l’utero
In caso di rapporti sessuali non protetti l’ovulo potrebbe incontrare uno spermatozoo durante questo spostamento, per essere eventualmente fecondato ed innescare così una gravidanza.
Cos’è una salpingite?
La salpingite è l’infiammazione delle tube di Falloppio.
Quasi tutti i casi sono dovuti ad infezioni batteriche, tra cui spiccano per importanza le malattie sessualmente trasmissibili.
L’infiammazione provoca la secrezione di liquidi, quando non addirittura la raccolta di pus (residui dell’infezione) all’interno della tuba stessa; è molto comune che l’infezione da un lato (monolaterale) interessi rapidamente anche quello opposto (salpingite bilaterale), a causa della migrazione dei batteri responsabili per mezzo dei vasi linfatici in comune.
La salpingite è una delle cause più comuni di infertilità femminile. Senza un trattamento tempestivo l’infezione può danneggiare permanentemente la tuba di Falloppio, compromettendone in via definitiva la pervietà (in altre parole la tuba viene chiusa in seguito alla formazione di cicatrici), impedendo l’incontro tra ovulo e spermatozoo. Cicatrizzazione ed occulusione delle tube di Falloppio sono la complicanza a lungo termine più frequente e temibile della malattia infiammatoria pelvica (PID).
Alcuni autori utilizzano i due termini come sinonimi, ma salpingite acuta è il termine più specifico per indicare il coinvolgimento delle tube di Falloppio.
È da notare come la presentazione clinica della salpingite possa essere ampiamente variabile, dalla completa assenza di sintomi ad una peritonite diffusa che causa un grave stato di debilitazione della paziente ed il rischio fatale; esiste peraltro una scarsa correlazione tra numero ed intensità dei sintomi e la gravità dell’infiammazione delle tube, ad esempio in caso di infezione da clamidia spesso non si rilevano sintomi e ciononostante se non scoperta e trattata l’infezione può innescare lo sviluppo di lesioni permanenti (e relativa infertilità).
Cause
Nella quasi totalità dei casi una salpingite è originata da un’infezione batterica, spesso di tipo sessualmente trasmissibile:
- clamidia
- gonococco (che causa la gonorrea)
- micoplasma
- stafilococco
- streptococco.
L’infezione viene in genere contratta a livello vaginale (o cervicale); se trascurata può diffondersi prima all’utero e poi raggiungere le tube di Falloppio.
Rapporti sessuali a parte, le possibili altre vie d’infezione consistono in:
- inserimento di uno IUD (spirale anticoncezionale)
- aborto volontario o spontaneo
- parto
- appendicite.
Sebbene possa interessare donne di qualsiasi età, è sicuramente più comune in pazienti in età fertile e sessualmente attive.
La salpingite può essere distinta in
- Acuta: le tube di Falloppio si infiammano ed in risposta si producono liquidi che favoriscono la formazione di cicatrici interne od esterne (in forma di aderenze con l’intestino, organo esternamente a contatto con le tube stess). In alcune pazienti la produzione può essere così abbondante, talvolta di pus, fino a causare la rottura della tuba, che causerà il riversamento delle sostanze in cavità addominale e conseguente peritonite.
- Cronica. La salpingite cronica segue in genere un attacco acuto; è tipicamente più lieve, ma in grado di persistere nel tempo, spesso senza sintomi, e quindi con l’elevato rischio di complicazioni.
Sintomi
Nei casi più lievi la salpingite potrebbe anche decorrere senza manifestarsi in alcun modo, e si tratta di un’eventualità particolarmente temibile perché la gravità dei sintomi non è correlata con il rischio di complicazioni: in altre parole è possibile sviluppare lesioni permanenti senza la consapevolezza di un processo infettivo in corso, quindi senza accorgersene.
Quando presenti i sintomi possono invece comprendere o più tra le seguenti manifestazioni:
- dolore pelvico, il sintomo più caratteristico,
- perdite vaginali anomale, per colore, consistenza e odore
- spotting (perdite di sangue tra un flusso mestruale ed il successivo)
- dismenorrea (dolore severo durante il flusso mestruale)
- dolore durante l’ovulazione (mittelschmerz)
- dispareunia (rapporti sessuali dolorosi)
- febbre
- dolore addominale
- mal di schiena lombare
- minzione frequente
- nausea e vomito.
Complicazioni
Prima della diffusa disponibilità degli antibiotici la mortalità per salpingite acuta era di circa una paziente ogni 100, più elevato nel caso di rottura delle tube o gravidanze ectopiche.
Purtroppo ancora oggi, in assenza di un trattamento tempestivo spesso impossibile a causa del decorso silente dell’infezione, la donna può rischiare:
- Infezioni alle strutture anatomiche vicine, come ovaie ed utero.
- Ascesso tubo-ovarico, ovvero una raccolta di pus tale da richiedere il ricovero in ospedale.
- Gravidanza ectopica: una tuba di Falloppio bloccata impedisce all’ovulo eventualmente fecondato di raggiungere l’utero. L’embrione inizia quindi a svilupparsi all’interno dello spazio ristretto della tuba di Falloppio, incapace di garantire un’adeguata dilatazione con la crescita dell’embrione. La possibilità di dare alla luce un figlio è quasi nulla e, se non rapidamente riconosciuta, è purtroppo comune la rottura della tuba.
- Infertilità: la tuba di Falloppio può venire lesionata tanto da perdere definitivamente la sua pervietà.
- Dolore pelvico cronico, ovvero persistente nel tempo, ad esempio a causa di aderenze intestinali (in queste pazienti può essere presa in considerazione la laparoscopia per escludere altre cause, come l’endometriosi).
Diagnosi
Purtroppo non esiste un test specifico, quindi la diagnosi di salpingite, generalmente formulata dal ginecologo, è in genere basata su:
- anamnesi, raccolta di informazioni e della storia clinica della paziente
- visita ginecologica, per verificare segni e sintomi (perdite, dolore, gonfiore dei linfonodi, …)
- esami del sangue, ad esempio un aumento dei globuli bianchi e di altri marker infiammatori (come la VES) possono suggerire la presenza di un’infezione, oppure in forma di esami più specifici alla ricerca di indizi sulla possibile natura dell’infezione
- esami delle urine
- tampone vaginale/cervicale, per isolare il batterio responsabile
- ecografia pelvica per visualizzare la salute degli organi pelvici
- biopsia endometriale, che consiste in un prelievo di un campione di cellule dall’interno dell’utero che viene successivamente analizzato in laboratorio,
- laparoscopia, esame invasivo che consente, mediante piccole incisioni addominali, l’osservazione diretta delle tube.
In caso di difficoltà successive a rimanere incinta è possibile ricorrere ad esami come l’isterosalpingografia per valutare la pervietà residua delle tube.
Cura
La terapia dipende dalla gravità della condizione, ma può includere:
- antibiotici per il trattamento dell’infezione,
- ricovero in ospedale, ad esempio quando sia necessaria una terapia endovenosa od il trattamento di eventuali complicazioni,
- intervento chirurgico, ad esempio qualora sia necessario il drenaggio di un ascesso (raccolta di pus).
In caso di salpingite da malattia sessualmente trasmessa è in genere necessario il contemporaneo trattamento anche del partner.
Prevenzione
La prevenzione della salpingite passa essenzialmente attraverso lo stile di vita e le scelte sessuali, in particolare:
- riduzione del numero di partner sessuali,
- utilizzo del preservativo.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.