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Introduzione

L’isterosalpingografia è una speciale radiografia che permette di valutare

  • la morfologia (forma) dell’utero
  • e, soprattutto, la pervietà (apertura) delle tube di Falloppio, i canali che collegano l’utero alle ovaie.

Si tratta di un esame minimamente invasivo utilizzato dai medici come strumento di diagnosi.

Viene associato all’utilizzo di un mezzo di contrasto e di norma alla fluoroscopia, una tecnica radiologica in grado di fornire all’operatore immagini in tempo reale dell’anatomia della paziente sottoposta all’esame. Gli strumenti più recenti permettono inoltre di intensificare l’immagine per favorirne l’interpretazione, oltre che di registrare l’intero esame.

Durante l’esame la paziente viene esposta ad una radiazione ionizzante (raggi X); la dose è relativamente alta, anche perché l’esame è abbastanza lungo, quindi vanno sempre valutati con attenzione benefici e rischi della procedura (uno dei motivi per cui è uno degli ultimi esami che vengono proposti quando si indagano le cause di infertilità).

Durante l’isterosalpingografia l’utero e le tube sono riempiti con un mezzo di contrasto idrosolubile (cioè disciolto nell’acqua) e il radiologo può usare il fluoroscopio per vedere ed esaminare l’anatomia e la funzionalità degli organi.

Costo

Il costo dell’isterosalpingografia è molto variabile dal una struttura all’altra, a meno che non venga effettuata attraverso il Sistema Sanitario Nazionale in strutture pubbliche dove si paga esclusivamente un eventuale ticket; indicativamente in forma privata il costo varia tra i € 200.00 e € 300.00, ma con eccezioni anche sensibilmente più costose in alcuni centri avanzati.

Rappresentazione grafica della posizione dell'utero e delle tube.

Apparato riproduttore femminile, al centro è presente l’utero, collegato alle ovaie attraverso le tube di Falloppio.

A cosa serve

L’isterosalpingografia è un esame prescritto principalmente nell’ambito di indagini per problemi di fertilità; serve a valutare l’apertura delle tube e le eventuali lesioni della cavità uterina o peritoneale (addominale).

Se le tube risultassero chiuse ovulo e spermatozoo non potrebbero in alcun modo incontrarsi e si renderebbe quindi necessario il ricorso a tecniche di fecondazione assistita (FIVET o ICSI).

In alcuni casi l’esame stesso, attraverso il passaggio forzato del liquido di contrasto, permette di riaprire tube non completamente aperte, permettendo quindi di sperare ancora in una gravidanza naturale.

Se una tuba fosse chiusa e una aperta, si potrebbe pensare di continuare a cercare un concepimento in modo naturale, anche se potrebbe volerci più tempo del normale (tempo che può essere disponibile o meno, per esempio a seconda dell’età della donna).

Quest’esame può essere richiesto anche in caso di aborti ripetuti causati da problemi congeniti o acquisiti dell’utero, e per capire la gravità di questi problemi, ad esempio:

Viene infine richiesta come esame di follow-up a seguito di chiusura/riapertura delle tube negli interventi di sterilizzazione.

Si possono riaprire tube chiuse?

Purtroppo no, nel caso in cui entrambe le tube risultassero chiuse nonostante gli eventuali tentativi del ginecologo durante l’esame, non c’è la possibilità di intervenire per aprirle in alcun modo, non è per esempio possibile procedere per via chirurgica.

Controindicazioni

L’esame non può essere effettuato nelle donne che presentino uno o più delle seguenti condizioni:

  • stato di gravidanza ipotizzato o certo (i raggi X sono pericolosi per il feto),
  • patologia infiammatoria attiva come la malattia infiammatoria pelvica, o presenza di malattie sessualmente trasmesse, che vanno eventualmente segnalate al ginecologo per essere curate PRIMA dell’esecuzione dell’isterosalpingografia,
  • sanguinamento uterino (per esempio durante la mestruazione non è possibile sottoporsi all’esame).

Preparazione

L’esame idealmente dovrebbe essere programmato circa una settimana dopo la comparsa del flusso mestruale, tra il quinto e il tredicesimo giorno circa, avendo cura che:

  • la mestruazione sia completamente terminata,
  • non sia ancora avvenuta l’ovulazione (indicativamente avviene al quattordicesimo giorno in un ciclo di 28 giorni) per avere la certezza che la paziente non possa essere incinta.

A seconda delle strutture può venir consigliata:

  • l’assunzione di antispastici (ad esempio Buscopan®) la sera prima e il giorno dell’esame, per ridurre la contrazione involontaria delle tube e favorire così l’esecuzione e l’interpretazione della procedura; può essere necessario inoltre somministrare un clistere per svuotare l’intestino e migliorare la resa grafica dell’esame;
  • una profilassi antibiotica preventiva (per esempio azitromicina 1 g da assumersi la sera dell’esame),
  • la somministrazione di un leggero tranquillante per minimizzare gli eventuali disagi legati alla procedura.

Esecuzione dell’isterosalpingografia

L’esame viene in genere effettuato a livello ambulatoriale e non è prevista (perché non necessaria) anestesia.

Alla paziente viene richiesto di prepararsi come per una normale visita ginecologica, distendendosi sul lettino con le gambe piegate e appoggiate a due staffe posizionate a un livello più elevato rispetto al corpo.

Il ginecologo provvederà a posizionare lo speculum, uno strumento in grado di dilatare delicatamente le pareti vaginali, per poi inserire un sottile catetere che verrà guidato fino a raggiungere l’utero. A questo punto viene rimosso lo speculum e la paziente verrà collocata sotto il fluoroscopio.

Quando il ginecologo inizia a riempire la cavità uterina con il mezzo di contrasto viene acceso lo strumento, che inizia a registrare le immagini in tempo reale.

In caso di pervietà tubarica il mezzo di contrasto andrà progressivamente a determinare un’opacizzazione dell’utero e delle tube stesse (e l’operatore lo vedrà sul monitor) per poi riversarsi nella cavità addominale, perché le tube sono in diretta comunicazione con il cavo peritoneale che è in grado di riassorbire il liquido usato.

Si può così determinare se le tube siano

  • pervie (aperte)
  • oppure bloccate e, in questo caso, dove sia il blocco.

La durata media dell’intera isterosalpingografia è di circa 30 minuti.

Al termine dell’esame può esserci qualche perdita residua del mezzo di contrasto e la maggior parte delle donne presenta spotting vaginale per alcuni giorni dopo l’esame; si può tranquillamente usare un normale assorbente, mentre vanno evitati quelli interni.

Fa male? È doloroso?

L’esame non è doloroso e di solito causa più che altro fastidi, soprattutto in concomitanza dell’inserimento del catetere e dell’iniezione del mezzo di contrasto.

In genere le sensazioni vengono così descritte:

  • durante l’inserimento dello speculum in vagina si avverte un fastidio simile a quello causato dal PAP-test,
  • durante l’esame alcune donne provano fastidi simili a quelli delle mestruazioni (ma mai particolarmente forti),
  • è possibile sentire qualche fastidio in più nel caso in cui le tube fossero occluse.

La manualità dell’operatore che conduce l’esame è e rimane in ogni caso un fattore rilevante nelle percezioni della paziente, così come importanti sono anche alcune delle scelte operate in termini di materiali usati (catetere e palloncino sottile, liquido fluido, …).

Rapporti

  • È possibile avere rapporti dopo l’isterosalpingografia?
  • Quanto tempo serve aspettare?

Consiglio di valutare le risposte a queste domande con il ginecologo; secondo alcuni specialisti non è necessaria alcuna attesa (se non qualche ora per evitare di irritare le mucose) ed anzi avere rapporti immediatamente dopo l’esame può favorire una gravidanza, mentre altri ritengono che anche con la seppur bassa dose di radiazioni sia preferibile aspettare almeno il ciclo successivo prima di cercare nuovamente la gravidanza, proteggendo eventuali rapporti con il preservativo.

Risultati

Va ricordato che l’attendibilità dell’esame non è assoluta, in alcune donne la mancata opacizzazione di una o di entrambe le tube potrebbe essere dovuta a spasmi muscolari momentanei e non necessariamente a un blocco.

Nei casi dubbi il ginecologo potrebbe richiedere ulteriori approfondimenti più invasivi, come ad esempio la laparoscopia.

Esito di un'isterosalpingografia

Si noti il catetere che entra nella parte inferiore dello schermo e il mezzo di contrasto che riempie la cavità uterina (piccolo triangolo al centro). (By jemsweb [https://www.flickr.com/photos/jemsweb/36418269/] – Flickr, CC BY-SA 2.0, Link)

Complicazioni

Complicazioni gravi a seguito di isterosalpingografia sono rare, mentre è comune andare incontro a:

Contattare invece il ginecologo se dovessero comparire segni di reazioni allergiche o infezioni (di endometrio o delle tube stesse):

Rarissima è invece l’eventualità di perforazione dell’utero.

Vantaggi dell’esame

  1. L’isterosalpingografia è un esame poco invasivo che presenta complicazioni solo in rari casi.
  2. È un esame relativamente rapido.
  3. L’isterosalpingografia, in alcuni casi, può aprire tube bloccate, permettendo alla paziente di concepire.
  4. Dopo la radiografia non rimangono radiazioni nell’organismo della paziente.

Nei mesi successivi all’esecuzione dell’esame è stato rilevato un aumento delle probabilità di concepimento, grazie a una sorta di pulizia delle tube (tubal flushing), che vengono anche dilatate dal passaggio del liquido di contrasto.

Come funzionano i raggi X

I raggi X sono un tipo di radiazione in grado di attraversare il corpo umano. Quando l’attrezzatura concentra i raggi X sulla parte del corpo da esaminare, un leggero fascio di radiazioni attraversa l’organismo, registrando un’immagine su una pellicola fotografica o su un monitor apposito.

Il fluoroscopio impiega un fascio di raggi X continuo o pulsate per creare una sequenza di immagini proiettata su uno schermo, che permette al ginecologo di valutare in tempo reale morfologia dell’utero e pervietà delle tube.

Se fino a qualche tempo fa le radiografie venivano consegnate su una pellicola, ad oggi è possibile salvare e conservare gli esiti dell’esame su supporto digitale, possibilità che permette un’aumentata semplificazione e portabilità dei risultati dell’isterosalpingografia.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Buongiorno e grazie per la sua attenzione, in effetti piú che un infiammazione, sembra che abbia come un tagliettino proprio sulla cervice, che andandoci a toccare provoca del sanguinamento. Non ho dolori. Pensavo che quello era il punticino dove inseriscono il cateterino ma non só..sará normale? Ad ogni tra una decina di giorni ho una visita ginecologica, nel frattempo il medico mi ha detto che DOBBIAMO avere rapporti…

    1. Dr. Roberto Gindro

      Senta telefonicamente il ginecologo, ma semplicemente può capitare come dopo ogni manovra ginecologica.

  2. Infatti anche il ginecologo mi ha detto che nel caso di perdite sarebbero state normali.. Secondo lei stasera che sono al 12 pm posso come faccio ogni mese inserire un ovulo di xyminal oppure é meglio evitare per via delle perdite? Premetto che abbiamo giá avito un rapporto martedì sera ( giorno dell’esame) senza dolori e con lievissime perdite, ieri nessune perdite mentre oggi di nuovo un pó di perdite.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non dovrebbero esserci problemi (chiaramente se nei prossimi giorni persistessero le perdite lo segnali al ginecologo).

  3. Buona sera Dottore,
    tra qualche giorno dovrò fare l’isterosalpingografia, volevo sapere se è molto dolorosa, e quanto dura l’esame.
    Grazie mille .

    1. Dr. Roberto Gindro

      In genere è più che altro fastidiosa.
      La durata è di circa 10 minuti, poco più, poco meno.

    2. Grazie per la risposta.
      Vorrei farla un’altra domanda se possibile , per fare questo tipo di esame con contrasto , si dovrebbero fare dei tamponi prima ? Il medico non mi ha detto di farli .

    3. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      No, i tamponi non servono prima di questo esame.

  4. Che farmaci è possibile assumere per aprire una tuba chiusa?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non esistono farmaci specifici per agire sulle tube chiuse, in alcuni casi specifici e selezionati si possono fare dei tentativi con cortisone e/o antibiotici.

  5. Si possono avere rapporti dopo l’esame?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In genere non ci sono controindicazioni ad avere rapporti già nei giorni successivi, ma raccomando di fare il punto del ginecologo (in alcuni casi viene consigliato di saltare il mese).