Cosa sono le aderenze?
Le aderenze addominali (intestinali, pelviche, …) sono zone di adesione che si formano tra i tessuti e gli organi presenti nell’addome; se normalmente tessuti e organi interni sono caratterizzati da una superficie scivolosa, che permette loro di muoversi facilmente seguendo i movimenti del corpo, con la presenza di aderenze s’incollano tra loro e viene così meno lo scorrimento delle reciproche superfici.
Di solito le aderenze non provocano sintomi né problemi, ma in alcuni pazienti possono causare dolore addominale o pelvico cronico; le aderenze inoltre sono una delle cause principali delle ostruzioni intestinali e dell’infertilità femminile.
La cavità addominale
La cavità addominale è l’area interna del corpo compresa tra petto e anche, che contiene tra l’altro:
- la parte inferiore dell’esofago,
- stomaco,
- intestino.
L’esofago è il canale in grado di portare cibo e liquidi dalla bocca allo stomaco, da cui più lentamente verranno trasferiti verso l’intestino per terminare l’assorbimento delle sostanze nutritive, prima di espellere i residui con le feci.
La pelvi
La regione pelvica è quella parte del corpo compresa tra l’addome e gli arti inferiori; comprende tra l’altro
- vescica,
- parte terminale dell’intestino (fine del colon e retto),
- apparato riproduttore,
- nella donna l’utero, le tube, le ovaie e la vagina,
- nell’uomo la prostata, i dotti deferenti e le vescichette seminali.
Cause
La causa più frequente delle aderenze addominali sono gli interventi chirurgici:
- quasi tutti i pazienti (nell’ordine del 90% circa) che si sottopongono a un intervento nella zona addominale svilupperanno aderenze,
- ma la grande maggioranza non ne avvertirà mai alcun sintomo.
Il rischio di sviluppo di adesioni è maggiore in seguito ad interventi sulla parte bassa dell’addome e sulla zona pelvica (ad esempio gli interventi all’intestino e quelli ginecologici); con l’andare del tempo le aderenze possono ingrandirsi e indurirsi, causando problemi anche ad anni di distanza dall’operazione.
Tra le cause chirurgiche delle aderenze addominali ricordiamo:
- incisioni dei tessuti, soprattutto quelli degli organi interni,
- manipolazione degli organi interni,
- asciugamento dei tessuti e degli organi interni,
- contatto dei tessuti interni con corpi estranei, come garze, guanti chirurgici e punti di sutura,
- sangue o coaguli non perfettamente puliti durante l’intervento.
Tra le cause meno frequenti delle aderenze addominali ricordiamo l’infiammazione dovuta a cause non collegate all’intervento chirurgico; ad esempio:
- appendicite, e in particolare rottura dell’appendice,
- radioterapia,
- infezioni ginecologiche,
- infezioni addominali.
In rari casi le aderenze addominali si formano infine senza un motivo apparente.
Sintomi
Nella maggior parte dei casi le aderenze addominali sono asintomatiche.
Quando causano fastidi il sintomo più frequente è il dolore addominale o pelvico cronico, che spesso assomiglia a quello provocato da altri disturbi come l’appendicite, l’endometriosi e la diverticolite, ossia una sensazione intermittente sotto forma di fastidiosi crampi.
In altri pazienti le aderenze danno segno di sé anche attraverso un peggioramento dei sintomi del colon irritabile o in forma di dolori durante i rapporti sessuali.
Nei casi più gravi, in presenza di adesioni che causano ostruzioni importanti, possono comparire:
- crampi severi e più costanti,
- nausea e vomito,
- gonfiore addominale (distensione addominale),
- impossibilità di eliminare gas e difficoltà durante l’evacuazione,
- disidratazione.
Pericoli
Aderenze addominali e ostruzioni intestinali
Le aderenze intestinali possono spostare l’intestino e/o causare torsioni in grado di determinare un’ostruzione intestinale. L’ostruzione intestinale impedisce completamente o parzialmente il movimento degli alimenti o delle feci nell’intestino, è una situazione pericolosissima per la quale è necessario ricorrere immediatamente al medico e spesso anche all’intervento chirurgico.
Tra i sintomi dell’ostruzione intestinale ricordiamo:
- dolore o crampi addominali severi,
- vomito,
- sensazione di gonfiore o di “aria ferma” nella pancia,
- pancia che brontola,
- gonfiore addominale,
- stitichezza.
Chi soffre di questi sintomi dovrebbe rivolgersi immediatamente al medico o al Pronto Soccorso.
Aderenze e infertilità femminile
Le aderenze intestinali possono essere causa di infertilità femminile se impediscono agli ovuli fecondati di raggiungere l’utero, dove dovrebbe svilupparsi il feto. Le aderenze possono far torcere o spostare le tube (i tubicini che permettono il passaggio degli ovuli dall’ovaio, dove vengono conservati, all’utero).
Diagnosi
Per diagnosticare le aderenze purtroppo non esiste alcun esame specifico: le aderenze, infatti, non possono essere diagnosticate con gli esami tradizionali come le radiografie o le ecografie.
Nella maggior parte dei casi vengono scoperte durante nuovi interventi chirurgici; fanno eccezione le ostruzioni intestinali, che possono invece essere diagnosticate con radiografia e/o tomografia computerizzata.
Come curare ed eliminare le aderenze
La maggior parte delle aderenze addominali non causa alcun problema e quindi non richiede terapia.
L’intervento chirurgico attualmente è l’unico modo per eliminare le aderenze che provocano dolore, ostruzioni intestinali o problemi di fertilità, però fa aumentare il rischio di formazione di ulteriori nuove aderenze e quindi dovrebbe essere evitato a meno di assoluta necessità.
Per l’ostruzione intestinale completa normalmente è necessario un intervento chirurgico d’urgenza; l’ostruzione parziale, in alcuni casi, può essere affrontata ricorrendo ad una dieta liquida o comunque molto povera di scorie. La dieta povera di scorie è povera di latte e derivati e fibre, composta quindi principalmente da alimenti facilmente digeribili.
Prevenzione
È molto difficile prevenire le aderenze addominali, tuttavia alcune precauzioni permettono di minimizzare il rischio.
Scegliere quando possibile interventi minimamente invasivi:
- La laparoscopia è una tecnica chirurgica che evita di praticare incisioni vistose sull’addome, l’addome viene gonfiato con un gas, mentre gli strumenti chirurgici e la videocamera vengono inseriti attraverso alcune piccole incisioni. Il gas serve per gonfiare l’addome e per aumentare lo spazio di manovra del chirurgo.
- Se invece si deve forzatamente procedere con un intervento tradizionale (a cielo aperto), alla fine dell’operazione può essere inserita dal chirurgo una sorta di pellicola tra gli organi oppure tra gli organi interni e l’incisione addominale. La pellicola, simile alla carta oleata, verrà riassorbita dall’organismo nel giro di una settimana, ma nel frattempo manterrà idratati gli organi prevenendo la formazione di aderenze.
Per diminuire il rischio di aderenze durante gli interventi chirurgici è inoltre possibile:
- usare guanti senza amido né lattice,
- maneggiare con prudenza i tessuti e gli organi,
- diminuire la durata dell’intervento,
- non permettere ai tessuti di disseccarsi, eventualmente ricorrendo ad esempio all’idratazione con soluzione salina.
Non si conoscono influenze della dieta in ottica di prevenzione, mentre in caso di ostruzione (parziale o totale) il medico suggerirà una dieta a basso tenore di fibra o, nei casi più gravi, una dieta liquida.
Fonti e bibliografia
Le domande più frequenti
Cosa sono le aderenze?
Quali sintomi causano?
Quale esame fare per vedere le aderenze addominali?
Come curare/eliminare le aderenze?
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Buongiorno, ho avuto due parti cesarei l’ultimo 9 anni fa. Sono poi rimasta incinta facilmente 2 volte, ma in entrambi i casi ho avuto un aborto all’undicesima settim con relativo raschiamento dovuto ad assenza di battito fetale, nelle ecografie precedenti invece si era sentito chiaramente ed era tutto apposto. Vorrei sapere se i miei aborti possono imputarsi ad aderenze visto che tutti gli altri esami che si fanno in questo caso risultano buoni. Mi sembra strano che ci possano comunque essere aderenze visto che resto incinta facilmente e che l’embrione si annida tranquillamente vivendo fino all’undicesima settimana. Grazie
Onestamente non credo, ma è comunque solo una mia opinione.
Buongiorno, ho mio padre in ospedale, é stato operato tre volte in due settimane a causa di una massa legnosa credo provocata dai diverticoli. Ieri lo hanno aperto per la terza volta causa il tubo del drenaggio dall’uretra al rene perdeva. Il chirurgo ha detto che ha molte aderenze ma che speriamo vada tutto bene. Purtroppo non ci ho parlato io ma mia madre. Adesso leggendo su Internet mi sto molto preoccpando. Com’è possibile che abbia molte aderenze e che dica che dovrebbe andare tutto bene? Vi prego datemi una risposta. Grazie
Come faccio a visualizzare la risposta?
Salve, le aderenza sono complicanze possibili degli interventi chirurgici addominali. Probabilmente con l’ultimo intervento hanno anche cercato di rimuovere le aderenze che potevano ostacolare la normale funzione degli organi vicini e quindi si immagina che la situazione possa andare migliorando. Almeno questa è la mia interpretazione. saluti
Ciao ho fatto il cesareo 7anni fa dopo circa 15 giorni sentivo come un ago voleva uscire dalla pancia sono andata dal dottore che mi aveva operato e mi ha detto che aveva dimenticato un punto che andava tolto prima di chiudere, e che con il tempo si sarebbe assorbito. Dopo tanto tempo ogni tanto mi punge ancora, cosa comporta tenerlo? Può essere rischioso?
Probabilmente no, anche perchè verosimilmente ormai c’è solo più tessuto cicatriziale.
In settimana dovrò operarmi di ernia inguinale destra e ho il terrore di sviluppare aderenze; cosa posso o devo chiedere di fare al chirurgo per ridurre il più possibile il rischio?
Non è necessario dire nulla al chirurgo, che adotterà già tutte le precauzioni necessarie a ridurre al minimo il rischio (l’intervento per ernia non è comunque considerato ad alto rischio in questo senso).
Le aderenze possono essere causa di infertilità?
Purtroppo in alcuni casi sì.
Esistono farmaci in grado di “sciogliere” eventuali aderenze?
Purtroppo no, solo approcci chirurgici (che vengono ovviamente limitati ai casi in cui non sia possibile farne a meno).