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Cos’è il Bacillus cereus?

Il Bacillus cereus (talvolta italianizzato come bacillo cereo) è un batterio anaerobio facoltativo che produce tossine.

Si trova comunemente nell’ambiente e può contaminare il cibo; l’ingestione della tossina prodotta è causa di intossicazioni alimentari che si manifestano principalmente con lo sviluppo di sindromi gastrointestinali.

Meno comunemente B. cereus è stato implicato anche nelle infezioni di occhi, del tratto respiratorio e delle ferite.

Contagio e trasmissione

Bacillus cereus è un batterio comune, presente ubiquitariamente nell’ambiente.

Ha la capacità di formare spore che gli permettono di sopravvivere più a lungo a temperature estreme.

In quali alimenti si trova?

Insalata di riso, una possibile fonte di contagio da Bacillus Cereus

Shutterstock/Bacillus cereus

Bacillus cereus è stato isolato in numerosi alimenti, ad esempio

  • alimenti a base di riso, che sono la più importante fonte di malattia per l’uomo, e alimenti con amido in genere (ad esempio patate e pasta), che riguardano prevalentemente la forma emetica,
  • prodotti misti come salse, zuppe, budini, sformati, preparazioni a base di carne e latte
  • cibi non trattati correttamente cotti come carni, latte, verdure e pesce (che riguardano prevalentemente la forma diarroica)
  • prodotti di pasticceria
  • insalate ed altre verdure
  • tofu.

Quanto tempo dopo aver mangiato cibo avariato si sta male?

In caso di sindrome diarroica l’esordio dei sintomi avviene solitamente entro 6-15 ore dal consumo di cibo lasciato a temperatura ambiente per più di 2 ore. La tossina associata a questa forma della malattia viene prodotta nell’intestino tenue del paziente dopo l’ingestione dei bacilli o delle spore.

In caso di sindrome emetica l’insorgenza dei sintomi avviene generalmente entro 30 minuti – 6 ore dal consumo di riso o altri cibi amidacei (pasta, patate, …) lasciati a temperatura ambiente, anche dopo essere stati riscaldati.

I sintomi: cosa provoca il Bacillus cereus?

Le manifestazioni cliniche dell’infezione da B. cereus possono essere distinte in

  • sindromi gastrointestinali, ulteriormente distinte (in base alla tossina prodotta) in
    • sindrome diarroica
    • sindrome emetica (vomito)
  • o infezioni extra-gastrointestinali.

Sindromi gastrointestinali

Sindrome diarroica

Per le malattie di tipo diarroico sostenute da Bacillus cereus i sintomi comprendono

Raramente il paziente manifesta nausea e vomito.

Sindrome emetica

Per le malattie di tipo emetico i sintomi caratteristici comprendono nausea e vomito, raramente diarrea.

Sindromi extra-gastrointestinali

La presenza ubiquitaria di B. cereus nell’ambiente lo rende un potenziale organismo infettivo in presenza di ferite o lesioni aperte, soprattutto in pazienti fragili (immunodeficienti, abuso di farmaci per via endovenosa, neonati, …).

Sono state descritte infezioni di:

  • occhi (infezione oculare pericolosa per la vista),
  • sangue (batteriemia),
  • cuore (endocardite, solitamente associata all’uso di farmaci per via endovenosa, a cateteri venosi centrali o alla presenza di dispositivi intracardiaci come valvole profetiche e/o pacemaker),
  • tessuti molli e ossa (in caso di traumi penetranti o lesioni di qualsiasi natura, come ferite da arma da fuoco, fratture aperte, morsi di animali, ustioni, …); sono state descritte anche cellulite infettiva e infezioni necrotizzanti.

Quanto dura?

I sintomi delle forme gastrointestinali si risolvono entro 24 ore dall’esordio.

Cura

L’infezione da B. cereus è solitamente autolimitante e non richiede alcuna terapia mirata; il trattamento per la maggior parte dei pazienti consiste nella gestione sintomatica con idratazione orale (acqua e sali minerali).

La maggior parte dei pazienti guarisce entro 24 ore dalla comparsa dei sintomi.

Non è necessaria terapia antibiotica, a meno di casi particolari, ma nei casi più gravi può essere necessaria l’idratazione con liquidi per via endovenosa (ad esempio nei neonati).

Le infezioni extra-gastrointestinali sono invece molto più delicate e a rischio di gravi complicazioni, tra cui la perdita della vista in caso di coinvolgimento dell’occhio. Nei casi sospetti è obbligatorio un intervento terapeutico rapido con antibiotici; tra le molecole di prima scelta figurano ad esempio cloramfenicolo, ciprofloxacina, gentamicina, levofloxacina, linezolid, moxifloxacina, rifampicina, streptomicina, tetraciclina, tigeciclina e vancomicina.

Nei casi gravi con rischio di infezione sistemica (dell’intero organismo) può essere necessaria una terapia combinata (endovenosa e intraoculare).

Prevenzione: come evitare di prendere il Bacillus cereus?

Nel caso delle infezioni gastrointestinali le precauzioni da adottare riguardano le principali norme igieniche di trattamento e conservazione del cibo, con particolare attenzione a evitare di tenere troppo a lungo i cibi a temperatura ambiente dopo la cottura.

L’EFSA raccomanda una refrigerazione a una temperatura massima di 7°.

Fonti e bibliografia

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