Cos’è la Dioscorea?
Dioscorea è il nome di un genere di piante che racchiude oltre 600 diverse specie, di cui una minoranza attivamente coltivate in tutte le regioni tropicali del globo a scopo alimentare.
Appartenenti alla famiglia delle Dioscoracee, in molti casi producono tuberi ricchi di amido ed alcune delle specie comprese sono più spesso note come ignami.
Alcune specie di Dioscorea sono particolarmente ricche di sostanze nutritive e antiossidanti, (molecole preziose in termini di salute e prevenzione) che entrano quindi a far parte della dieta quotidiana delle popolazioni rurali nelle aree geografiche dove la pianta è originaria.
A cosa serve?
Le piante del genere Dioscorea sono studiate in campo erboristico soprattutto in virtù del loro contenuto in diosgenina, una molecola strutturalmente molto simile a quella del progesterone (ormone sessuale femminile), tanto da essere considerata il precursore dell’attuale pillola anticoncezionale (e più in generale viene utilizzata come molecola base per la sintesi di numerosi steroidi, tra cui gli estrogeni e lo stesso cortisone).
Tradizionalmente gli ignami selvatici sono stati usati per lenire
- crampi mestruali,
- crampi allo stomaco
- e dolori di varia natura.
Sebbene alcuni studi preclinici abbiano mostrato effetti promettenti relativamente su
- cancro,
- nervi ( in termini di effetto neuroprotettivo),
- aterosclerosi,
- asma,
- ossa,
quando si parla di integratori tipicamente viene proposto come alternativa naturale alla terapia con estrogeni per i fastidiosi sintomi della menopausa e più in generale problematiche correlate all’assetto ormonale femminile (infertilità, problemi mestruali e molte altre condizioni), ma ad oggi non evidenze scientifiche solide a sostegno di nessuno di questi usi.
All’origine di questo utilizzo, oltre alla tradizione popolare, si trova l’utilizzo della diosgenina come precursore di laboratorio per la sintesi di estrogeni e DHEA (molecola che il nostro corpo usa come precursore per produrre diversi ormoni sessuali, tra cui testosterone ed estradiolo).
Il nostro corpo non è tuttavia in grado di fare lo stesso, ovvero non è capace di produrre ormoni a partire dal consumo di igname selvatico e, allo stesso modo, dalla sua forma più concentrata nel caso degli integratori. Potrebbero tuttavia esserci altre sostanze chimiche nella Dioscorea che agiscono come estrogeni nel corpo, e questo spiegherebbe l’uso popolare, ma è importante essere consapevoli dell’attuale assenza di prove rigorose.
Vale infine la pena di sottolineare anche la scarsa biodisponibilità della diosgenina (ne viene cioè assorbita poca in rapporto alla quantità introdotta).
E l’igname alimentare?
Sempre più diffuso anche nei nostri supermercati, l’igname può essere immaginato come una sorta di patata; dal punto di vista nutrizionale non è considerato particolarmente interessante (esprime un contenuto apprezzabile di potassio, vitamina B6, manganese, vitamina B1, fibre alimentari e vitamina C) e fornisce 118 calorie per 100 grammi (prevalentemente da carboidrati, ma con un indice glicemico migliore rispetto alla patata).
Il contenuto proteico e la qualità delle radici e dei tuberi è inferiore rispetto ad altri alimenti paragonabili, come patate dolci e patate (non è una buona fonte di amminoacidi essenziali), ma nel contesto di una dieta sana ed equilibrata può senza dubbio essere inserito nella propria rotazione settimanale.
Effetti collaterali e controindicazioni
Le specie commestibili del genere Dioscorea sono considerate assolutamente sicure quando utilizzate a scopo alimentare; le forme selvatiche di igname amaro (Dioscorea dumetorum) contengono tuttavia alcune tossine dal sapore amaro che richiedono un preventivo ammollo che ne renda commestibile il tubero.
Gli studi su effetti collaterali e rischi legati all’assunzione della diosgenina e più in generale della Dioscorea in forma farmacologica sono invece molto scarsi.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.