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Introduzione

Il progesterone è un ormone steroideo tipicamente femminile, ma piccole quantità possono essere prodotte anche nell’uomo dalle cellule testicolari del Leydig, sintetizzato, a partire dal colesterolo,

  • nel corpo luteo,
  • nell’ovaio,
  • nella corticale del surrene (una ghiandola endocrina pari, situata sul polo superiore di ciascun rene)
  • e nella placenta durante la gravidanza.

Nell’organismo femminile svolge il ruolo fondamentale di preparare gli organi riproduttivi alla gravidanza, mantenendo nell’utero le condizioni ottimali per lo sviluppo dell’embrione; nella prima parte di ogni ciclo mestruale gli estrogeni stimolano la crescita del rivestimento delle pareti dell’utero. A seguito dell’ovulazione, ossia del rilascio dell’ovulo da parte del follicolo, quest’ultimo si trasforma in corpo luteo ed inizia a produrre progesterone, il cui effetto consente l’impianto dell’ovulo in caso di fecondazione.

Andamento grafico della quantità di ormoni durante le diverse fasi del ciclo mestruale

Andamento del ciclo mestruale; si noti come il progesterone (giallo) aumenti di quantità nella seconda parte del ciclo (iStock.com/ttsz)

A questo punto possono verificarsi due condizioni:

  • in caso di inizio della gravidanza il corpo luteo continua a produrre progesterone e nelle settimane successive verrà supportato anche dalla placenta,
  • nel caso in cui non ci sia stata fecondazione il corpo luteo degenera dopo circa 14 giorni, innescando la comparsa delle mestruazioni (caso rappresentato nel grafico sovrastante).

L’etimologia del nome deriva da pro-gestazione (ossia a favore della gestazione), ad indicare l’importanza fondamentale che riveste durante questi delicati 9 mesi; durante la gravidanza le quantità di progesterone in circolo aumentano infatti sensibilmente, allo scopo di

  • impedire ulteriori ovulazioni
  • mantenere la parete uterine in condizioni ideali alla presenza del feto,
  • inibire eventuali contrazioni,
  • prevenire una risposta immunitaria dell’organismo verso l’embrione.

Valori normali

Uomini

  • 0 – 23 mesi: 0.87 – 3.37 ng/ml
  • 2 – 9 anni: < 0.15 ng/ml
  • 10 – 17 anni: (durante la pubertà i livelli raggiungono quelli dell’adulto)
  • Adulti: 0.20 – 1.40 ng/ml

Donne

  • 0 – 23 mesi: 0.87 – 3.37 ng/ml
  • 2 – 9 anni: 0.20 – 0.24 ng/ml
  • 10 – 17 anni: (durante la pubertà i livelli raggiungono quelli dell’adulto)
  • Donne in età fertile:
    • Fase follicolare: 0.20 – 1.50 ng/ml
    • Ovulazione: 0.80 – 3.00 ng/ml
    • Fase luteale: 1.70 – 27.00 ng/ml
    • Menopausa: <0.15 – 0.80 ng/ml

I valori considerati normali variano da laboratorio a laboratorio, per cui è buona norma controllare comunque l’intervallo di riferimento riportato sul referto delle proprie analisi.

Interpretazione

Le ghiandole surrenali sono organi posizionati sopra il rene e responsabili della produzione di diversi ormoni; gran parte del progesterone qui prodotto viene convertito in altre molecole ed androgeni (ormoni maschili), per questo non figurano tra i principali fattori in grado di aumentare il livello di progesterone in circolo (a meno della presenza di un tumore che lo produca).

Più interessante dal punto di vista clinico è invece la valutazione della quantità di progesterone circolante nel sangue nelle donne in età fertile in relazione al ciclo mestruale, dove risulta un prezioso strumento in caso di difficoltà di concepimento.

In condizioni ideali:

  • Durante la fase follicolare del ciclo mestruale (dal primo giorno della mestruazione, fino all’ovulazione) le concentrazioni risultano basse.
  • La sua produzione, e quindi la concentrazione nel sangue, inizia ad aumentare appena prima dell’ovulazione e si mantiene elevata nel corso della fase luteale (i circa 14 giorni che intercorrono, generalmente, tra l’ovulazione alla comparsa del ciclo mestruale),
  • per poi abbassarsi, favorendo la comparsa del flusso mestruale, nel caso in cui non sia avvenuta la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo.

Il dosaggio dell’ormone, quindi, deve avvenire in specifici momenti del ciclo mestruale, tipicamente

  • al terzo giorno della fase follicolare per verificare i livelli basali,
  • intorno al ventunesimo giorno della fase luteale, per verificare che sia avvenuta l’ovulazione, l’informazione forse più preziosa ottenuta da questo esame.

Nel caso in cui la sua concentrazione ematica non mostrasse il caratteristico andamento ciclico, infatti, è possibile supporre che la donna soffra di disordini ovulatori eo alterazioni del ciclo mestruale.

Perché il progesterone si alza in caso di ovulazione?

In seguito all’ovulazione, che avviene dai 16 ai 12 giorni prima dell’inizio del flusso mestruale, le concentrazioni di progesterone nel sangue aumentano perché viene prodotto in quantità sempre maggiori dal corpo luteo, una ghiandola endocrina temporanea, formatasi dai resti di un follicolo ovarico che ha rilasciato l’ovulo maturo durante l’avvenuta ovulazione.

Il progesterone in questa fase stimola la preparazione dell’utero all’impianto dell’embrione e, in caso di gestazione, previene una nuova ovulazione per evitare ulteriori fecondazioni.

In assenza di gravidanza

  1. il corpo luteo si disgrega,
  2. i livelli ematici di progesterone diminuiscono, raggiungendo le concentrazioni della fase follicolare, circa 4 giorni prima della comparsa delle mestruazioni.

Progesterone in gravidanza

Nel corso della gravidanza i livelli di progesterone aumentano, offrendo nelle prime settimane un ulteriore parametro valutabile per il monitoraggio dell’evoluzione della gravidanza.

Quando in caso di gravidanza, verificata tramite opportuno test, i livelli di progesterone non dovessero aumentare correttamente la donna potrebbe essere a rischio di aborto precoce; quest’ormone svolge infatti un ruolo fondamentale nel prevenire i parti pretermine, per questa ragione nelle gravidanze considerate a rischio il ginecologo può consigliare la somministrazione di farmaci a base di progesterone in forma di capsule orali o vaginali (Progeffik®, ad esempio).

Tra le possibili cause di progesterone basso in questa fase ricordiamo anche la possibile presenza di:

Progesterone basso e infertilità

In età fertile, valori bassi di progesterone, possono essere indicativi di

  • difficoltà (o assenza) di ovulazione e determinare alterazioni del ciclo mestruale (che si accompagnano a stanchezza, sbalzi d’umore, cicli irregolari o assenti, abbondati e/o dolorosi),
  • menopausa (o in prossimità di essa).
  • iperplasia endometriale: in presenza di questa patologia, si verifica un ispessimento dell’endometrio, causato da alti livelli di estrogeni non bilanciati dal progesterone.

L’assenza di ovulazione, spesso causa di infertilità, può essere spiegata da numerose cause, tra le più comuni troviamo la sindrome dell’ovaio policistico; per approfondire altre possibili ragioni si rimanda agli articoli dedicati:

Progesterone alto

Elevate concentrazioni di progesterone possono essere spiegate da:

  • Adenoma ipofisario che secerne LH (a sua volta, questo ormone prodotto da una ghiandola situata nel cranio, induce la sintesi di progesterone).
  • Cisti luteiniche: cisti che si formano nell’ovaio, subito dopo la fase luteale, impedendo spesso la comparsa delle mestruazioni.
  • Mola vescicolare: alterazione dei vili coriali (prolungamenti molto vascolarizzati e generati dallo strato di cellule embrionali della placenta), i quali si trasformano in piccole cisti non più in grado di assicurare i corretti scambi materno-fetali.
  • Endometrio molto sottile, inadatto all’impianto dell’ovulo.

È importante sottolineare che entrambi questi elenchi non sono esaustivi e che, eventuali variazioni della concentrazione dell’ormone, potrebbero essere presenti anche in situazioni di normalità.

Come si svolge l’esame

L’esame per controllare i livelli di progesterone si effettua su un campione di sangue della donna, prelevato tipicamente da una vena del braccio.

Preparazione

Non è richiesta alcuna preparazione, ma è importante ai fini di una corretta interpretazione che il prelievo avvenga nel giorno del ciclo mestruale indicato del ginecologo.

Fattori che influenzano l’esame

Il valore è maggiore durante le gravidanze gemellari o plurigemellari.

L’assunzione di alcuni farmaci (principalmente estrogeni e progesterone) può falsare il risultato delle analisi (andrebbero quindi sospesi 48 ore prima del dosaggio ormonale.

Quando è richiesto l’esame

Il dosaggio del progesterone risulta in genere prescritto alle donne in età fertile, per valutare l’avvenuta ovulazione o per approfondire disturbi correlati ad alterazioni del ciclo mestruale; a questo scopo viene in genere associato al dosaggio di LH, FSH, estradiolo ed eventualmente prolattina, testosterone e TSH.

In gravidanza può essere usato per valutarne l’andamento e per escludere patologie a maggior rischio abortivo.

Più raramente viene infine usato nel controllo di patologie tumorali, come neoplasie del surrene o neoplasie testicolari (nell’uomo).

Effetti del progesterone in ovuli e/o capsule

Il progesterone può essere anche prescritto come farmaco a scopo:

  • contraccettivo (un progestinico è in genere presente in tutte le pillole anticoncezionali),
  • ormonale-sostitutivo durante la menopausa,
  • terapeutico, nelle patologie caratterizzate da un eccesso di estrogeni (iperplasia endometriale, carcinomi),
  • diagnostico, nelle amenorree secondarie, per indurre la comparsa della mestruazione.

Fonti e bibliografia

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