Cromogranina A alta: significato, quando preoccuparsi e cosa fare

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Cos’è la cromogranina?

La cromogranina è una proteina prodotta in diverse cellule del sistema endocrino e del sistema nervoso, dove svolge un ruolo importante nell’immagazzinamento e nel rilascio di ormoni e neurotrasmettitori.

Esistono diverse forme di cromogranina, tra cui

  • cromogranina A (CgA),
  • cromogranina B (CgB)
  • e secretogranina II (SgII).

È ad esempio presente nelle cellule beta del pancreas, responsabili della produzione di insulina, così come in altri tessuti endocrini come le cellule cromaffini della midollare del surrene e le cellule enterocromaffini della mucosa dello stomaco, dove servono a ridurre la liberazione degli ormoni (ad esempio nel pancreas è utilizzato come messaggero per ridurre il rilascio di insulina).

A cosa serve?

La misurazione dei livelli di cromogranina A nel sangue può essere utilizzata come marcatore tumorale per alcuni tipi di tumori neuroendocrini, perché una presenza superiore alla norma potrebbe suggerire la presenza di cellule tumorali neuroendocrine iperattive o in eccesso.

Questo è dovuto al fatto che:

  1. Le cellule neuroendocrine producono e secernono cromogranina A; se ci sono più cellule del normale, o sono più attive, i livelli di cromogranina aumentano di conseguenza, perché
  2. i tumori neuroendocrini spesso derivano da queste cellule e possono continuare a produrre cromogranina A in quantità maggiori.
  3. Un aumento significativo dei livelli di cromogranina A nel sangue può quindi indicare una proliferazione anomala di cellule neuroendocrine.

È importante notare che, sebbene elevati livelli di cromogranina A possano essere indicativi di tumori neuroendocrini, non sono specifici al 100%. Altre condizioni non tumorali possono causare un aumento di questa proteina nel sangue.

Pertanto, questo test viene generalmente utilizzato in combinazione con altri esami diagnostici per confermare o escludere la presenza di un tumore neuroendocrino e, soprattutto, per monitorarne l’andamento e la risposta alla terapia.

Cos’è un tumore neuroendocrino?

Un tumore neuroendocrino è un tipo di cancro che si sviluppa nelle cellule del sistema neuroendocrino, ovvero tessuti costituiti da cellule che esprimono sia caratteristiche delle cellule endocrine, che producono gli ormoni, sia caratteristiche delle cellule nervose.

Per approfondire: AIRC – Tumori endocrini

Quali tumori?

A causa della sua diffusa distribuzione in diversi tessuti neuroendocrini, la cromogranina può essere un utile marcatore diagnostico per numerosi tumori neuroendocrini, tra cui:

Anche un certo numero di tumori che non derivano dai classici tessuti endocrini o neuroendocrini, ma che contengono cellule con differenziazione neuroendocrina parziale come il carcinoma a piccole cellule del polmone o il carcinoma della prostata, possono mostrare livelli elevati di cromogranina, ma in questi casi l’esame non viene utilizzato perché non chiaramente delineato dall’attuale letteratura.

Quando viene prescritto?

L’esame della cromogranina A può essere prescritto in caso di:

  • sospetta presenza di tumori carcinoidi,
  • monitorare l’andamento e la risposta alla terapia di tumori carcinoidi precedentemente diagnosticati.

È importante ricordare che l’esame, da solo, NON consente una diagnosi inconfutabile.

Preparazione

Infermiera preleva sangue da un paziente

Shutterstock/Photoroyalty

Potrebbe essere richiesto il prelievo a digiuno e l’interruzione di eventuali farmaci (da interrompere se e solo se espressamente indicato dal medico); ad esempio i farmaci inibitori di pompa per lo stomaco dovrebbero essere interrotti per almeno 2 settimane prima del prelievo.

Valore

È considerato normale un valore inferiore a 93 ng/mL (ATTENZIONE, l’intervallo di normalità può cambiare da un laboratorio all’altro).

Cromogranina alta: perché aumenta?

La concentrazione di Cromogranina A nel sangue è normalmente bassa; durante il percorso di diagnosi un valore alto di cromogranina supporta l’ipotesi di tumore neuroendocrino, ma da solo NON consente mai una diagnosi certa, né fornisce indicazioni su

  • malignità
  • tipologia
  • localizzazione.

Allo stesso modo un valore nella norma NON consente di escludere con certezza la presenza di tumore.

Poiché la concentrazione di cromogranina è proporzionale alla dimensione della massa tumorale, in pazienti in terapia, invece, può essere periodicamente misurata per valutare l’efficacia del trattamento (ci si aspetta che i valori diminuiscano) o per evidenziare una recidiva (nuovo aumento inaspettato dei valori).

Altri fattori

Qualsiasi farmaco in grado di stimolare la secrezione di cellule neuroendocrine può indurre aumenti anomali dei valori di cromogranina; l’esempio più comune è quello dei farmaci inibitori di pompa (PPI; ad esempio, omeprazolo), utilizzati nel trattamento della gastrite e delle ulcere peptiche.

Anche la gastrite atrofica e l’anemia perniciosa portano a falsi aumenti dei livelli sierici di cromogranina con lo stesso meccanismo del PPI, ovvero la mancanza di inibizione a feedback della produzione di gastrina dovuta alla ridotta produzione di acido cloridrico nello stomaco.

Il valore può essere aumentato anche in caso di:

Di conseguenza, quando si valutano i risultati del test, è fondamentale considerare il quadro clinico completo del paziente, perché la presenza di una o più di queste condizioni potrebbe infatti influenzare i valori.

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