Acido clorogenico: dove si trova e a cosa serve?

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Cos’è l’acido clorogenico

L’acido clorogenico è un composto fenolico appartenente alla classe degli acidi idrossicinnamici, in particolare un estere tra l’acido caffeico e l’acido chinico. È uno dei principali polifenoli presenti nel caffè, ma si trova anche in numerosi altri alimenti di origine vegetale.

Dal punto di vista chimico l’acido clorogenico è altamente idrosolubile, facilmente assorbibile a livello intestinale, anche se soggetto a modifiche metaboliche da parte del microbiota intestinale.

Viene rapidamente distribuito nei tessuti e può attraversare alcune barriere biologiche, inclusa quella ematoencefalica, anche se in quantità limitate.

A cosa serve

L’acido clorogenico è noto per la sua potente attività antiossidante, ovvero la capacità di neutralizzare i radicali liberi e prevenire l’ossidazione di lipidi e altre biomolecole.

È inoltre in grado di interagire con altre strutture, ad esempio:

  • Modulazione enzimatica: inibisce enzimi coinvolti nel metabolismo glucidico e lipidico, come l’alfa-glucosidasi e la glucosio-6-fosfatasi.
  • Influenza sull’assorbimento intestinale del glucosio: può ridurre la disponibilità di glucosio postprandiale (dopo i pasti).
  • Effetti sul microbiota intestinale: viene metabolizzato in composti bioattivi che possono influenzare la flora batterica.

Queste funzioni sono ben documentate in vitro e in modelli animali. Nell’uomo, le evidenze restano in parte preliminari e dipendono da dose, durata e matrice di assunzione.

Benefici e proprietà

Caffè verde

Shutterstock/Valentina Razumova

Le potenziali proprietà benefiche dell’acido clorogenico sono numerose, ma solo alcune sono supportate da studi clinici solidi.

1. Controllo glicemico

Diversi studi clinici suggeriscono che l’acido clorogenico possa aiutare a ridurre la glicemia dopo i pasti, in parte inibendo l’assorbimento intestinale del glucosio, in parte modulando la risposta insulinica.

Questi effetti sono comunque al più modesti e influenzati da numerosi fattori, tra cui la composizione del pasto e la forma dell’acido clorogenico assunto (isolato o all’interno del caffè).

2. Effetto antiossidante e antinfiammatorio

L’acido clorogenico agisce come scavenger dei radicali liberi e può inibire vie infiammatorie (es. NF-κB) in modelli cellulari e animali.

Alcuni studi su esseri umani mostrano riduzioni modeste di marker infiammatori (es. PCR, IL-6) in soggetti con sindrome metabolica o steatosi epatica (fegato grasso), ma gli effetti clinici rimangono da verificare.

3. Potenziale effetto sulla pressione arteriosa

Alcuni studi clinici controllati hanno osservato un lieve calo della pressione sistolica e diastolica in soggetti con ipertensione lieve o pre-ipertensione dopo supplementazione con acido clorogenico (o estratti di caffè verde ricchi di questo composto).

Gli effetti sono tuttavia transitori, non sempre replicabili nei diversi studi, e dipendono fortemente dalla dose.

4. Effetti sul metabolismo lipidico e sul peso corporeo

Le evidenze sull’effetto dell’acido clorogenico nella riduzione del peso o nella miglioria del profilo lipidico sono contrastanti e spesso influenzate da bias di pubblicazione. Alcuni studi commerciali hanno suggerito un effetto sulla riduzione del grasso viscerale, ma sono necessari studi indipendenti e di maggior rigore metodologico per confermare questi risultati.

Dove si trova

L’acido clorogenico è abbondante in numerosi alimenti di origine vegetale, seppure con concentrazioni molto variabili. Le principali fonti includono:

  • Caffè (soprattutto verde e tostato leggero): è la fonte più ricca, anche se la tostatura ne riduce parzialmente il contenuto.
  • Carciofi
  • Mele
  • Pere
  • Melanzane
  • Prugne
  • Patate (soprattutto se consumate con la buccia)

Il contenuto può variare notevolmente in base alla varietà dell’alimento, al grado di maturazione e al metodo di lavorazione.

Controindicazioni degli integratori

Gli integratori di acido clorogenico, spesso ricavati da estratto di caffè verde, sono generalmente ben tollerati, ma presentano alcune controindicazioni o precauzioni:

    • Caffeina residua: molti estratti contengono ancora caffeina, che può essere controindicata in soggetti con pressione alta, aritmie, insonnia o ansia.
    • Interazioni farmacologiche: può interferire con farmaci per il diabete, potenziandone l’effetto ipoglicemizzante.
    • Soggetti con disturbi gastrointestinali: alcuni possono lamentare sintomi come gastrite, reflusso o dispepsia.

Effetti collaterali

L’assunzione di acido clorogenico, ai dosaggi comunemente presenti nella dieta o negli integratori (fino a 400–800 mg/die), è considerata sicura. Gli effetti collaterali riportati includono:

  • Lieve irritazione gastrica (soprattutto se assunto a stomaco vuoto)
  • Cefalea o irritabilità (più probabilmente dovuti alla caffeina presente in alcuni estratti)
  • Effetti lassativi lievi, soprattutto in soggetti sensibili

A oggi non risultano effetti tossici sistemici né segnalazioni di danni epatici o renali associati all’assunzione dell’acido clorogenico puro in soggetti sani.

Altre informazioni

  • Biodisponibilità: varia notevolmente tra individui e dipende da fattori come microbiota intestinale, forma chimica (acido clorogenico libero o esteri), e modalità di assunzione.
  • Cottura e trasformazione: nei cibi l’acido clorogenico può essere degradato o trasformato da processi termici prolungati (es. frittura, grigliatura). Anche la tostatura intensa del caffè ne riduce il contenuto, sebbene produca altri composti bioattivi.
  • Forma negli integratori: può essere presente come acido clorogenico puro o come parte di estratti titolati. L’efficacia può variare in base alla qualità dell’estratto e alla presenza di composti sinergici (come altri polifenoli).
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